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LA CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE |
A cura di Alessandra Mallarino |
La contraffazione alimentare è la sostituzione totale di una sostanza alimentare con un’altra il cui pregio
è nettamente minore. Per fare un esempio pratico: la vendita di olio di semi spacciati
per olio di oliva, oppure la vendita di margarina “mascherata” da burro. Può accadere,
inoltre, che a sostanze sane si vadano a sostituire sostanze pericolose per la
salute.
Diversamente si parla di adulterazione alimentare quando ci si riferisce a quelle operazioni che prevedono la modificazione di
componenti di un prodotto alimentare per ricavarne un maggiore rientro economico,
come ad esempio la vendita di latte parzialmente scremato come latte intero; in
questo caso non si arrecano danni alla salute.
La sofisticazione alimentare è rappresentata dall’aggiunta fraudolenta di sostanze
estranee per coprire eventuali difetti e migliorare l’aspetto estetico; in questo
caso si può arrecare danno alla salute. Nel caso invece, di alterazione alimentare
la variazione non è provocata dall’uomo in modo voluto, ma si tratta di modifiche
di tipo degenerativo o spontaneo, legate ad esempio ai tempi di conservazione.
Riguardo alla contraffazione alimentare in Italia secondo dati del Censis (43° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, 2008), si tratterebbe di un fenomeno in forte crescita che va di pari passo con la crescita in tutto il territorio europeo: solo nel 2008 nelle dogane europee sono stati sequestrati più di 2,4 milioni di prodotti alimentari contraffatti, con un aumento stimato rispetto all’anno precedente pari al 26%.
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Vi è da tenere presente che la crescita del fenomeno della contraffazione alimentare
avrà diverse ricadute negative, tra le quali:
- Minacce e danno sulla salute e sulla sicurezza dei consumatori;
- Contrazione fiscale;
- Contrazione del Pil dei paesi coinvolti;
- Diminuzione del fatturato delle aziende “oneste”;
- Calo della fiducia dei consumatori;
- Complessivo danno per l’economia e al “made in Italy”.
Tra i metodi più efficaci per contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare
vi sono:
- Obbligo normativo sul luogo di origine del prodotto;
- Maggiori controlli da parte degli organi di vigilanza;
- Sistemi di tracciatura automatica;
- Sanzioni più severe;
- Maggiori risorse umane dedicate allo smascheramento della contraffazione alimentare;
- Collaborazione tra organi pubblici e privati;
- Certificazioni di qualità;
- Brevetti;
- Marchi aziendali e collettivi;
- Riconoscimenti quali Dop, Igp ecc.
Ma come si può difendere, invece, il semplice consumatore? Prima di tutto utilizzando la sua conoscenza delle materie prime, la loro storia, la loro provenienza ecc. Poi prediligendo cibi sani, cucinati direttamente in cucina e, a fronte di situazioni sospette, rivolgersi prima al gestore del negozio nel quale è stato acquistato il prodotto e poi, se necessario, rivolgersi agli organi competenti.
La contraffazione è un reato penale e come tale va perseguito dalla legge, che
in materia lo tratta seguendo i seguenti articoli:
Art. 473: “Chiunque contraffà o altera i marchi o segni distintivi, nazionali o esteri,
delle opere dell'ingegno o dei prodotti industriali, ovvero, senza essere concorso
nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti
o alterati, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a lire
quattro milioni.”.
Art 474: "Chiunque, fuori dei casi di concorso nei delitti preveduti dall'articolo precedente,
introduce nel territorio dello Stato per farne commercio, detiene per vendere,
o pone in vendita, o mette altrimenti in circolazione opere dell'ingegno o prodotti
industriali, con marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o
alterati è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a lire
quattro milioni".
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Bibliografia
Colombo, L., Onorati, A., Diritti al cibo! Agricoltura sapiens e governance alimentare, Jaca Book, 2009.
Cecchetti, S., I mostri nel mio frigorifero. Cosa si nasconde dentro merendine, piatti pronti,
salumi, bibite, yogurt, sughi..., Terre di Mezzo, 2008.
Jaillette, J.-C., Il cibo impazzito: il caso europeo della contraffazione alimentare, Feltrinelli, 2001.
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