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I PESTICIDI |
A cura di Alessandra Mallarino |
Con il nome pesticida, o fitofarmaco, si intende una vasta gamma di sostanze chimiche tra le quali gli erbicidi,
i disinfettanti, i repellenti ecc, utilizzati in agricoltura per evitare la formazione
di funghi, muffe, sviluppo di insetti o erbe infestanti. Tra queste, vi sono sostanze
inorganiche come il cloro, lo zolfo e il rame, sostanze organiche non volatili (Nvoc) e sostanze semivolatili (Svoc).
L’utilizzo dei pesticidi in agricoltura – regolamentato a livello europeo - è
aumentato attraverso gli anni in conseguenza alla trasformazione dell’attività
agricola sempre più orientata alla “monocoltura”, con esigenze di alta produttività
che richiedono una costante ed efficace protezione dei terreni dall’attacco di
organismi nocivi.
Se è indubbio, però, che la tecnologia e la scienza applicate all’agricoltura
permettono ottimi risultati dal punto di vista della produzione, è altrettanto
vero che l’utilizzo dei pesticidi pone non pochi interrogativi rispetto alla loro
sicurezza e quindi alle conseguenze che possono avere sulla salute.
Si ricorda qui, tra i tanti casi, quello avvenuto negli anni ’80 in Val Padana
ove l’atrazina, un pesticida diserbante, è penetrato fino alle falde acquifere rendendo l’acqua
locale non più potabile. La sostanza è stata messa quindi al bando da alcune amministrazioni
locali già a partire dal 1986, diventando proibita su tutto il territorio nazionale
nel 1992 e qualche anno dopo in tutta Europa.
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Patentino
In caso di prodotti “molto tossici” o “nocivi”, il loro uso è vincolato a personale
munito di specifico patentino, rilasciato dalle autorità provinciali al termine di un corso tenuto da agronomi
della durata media di 5 giorni, con frequenza obbligatoria e un esame scritto
finale. Il corso verte essenzialmente sull’insegnamento delle modalità d'azione
delle diverse sostanze chimiche, delle tecniche e delle cautele d'uso, dei rischi
per l'uomo, per gli animali e per l'ambiente.
Il patentino ha validità di 5 anni ed è rinnovabile. I laureati in Scienze Agrarie,
i periti agrari e gli agrotecnici sono esentati dalla frequenza del corso e dalla
valutazione.
Quadro normativo dell’UE
La commercializzazione e l’impiego dei prodotti fitosanitari è stata regolamentata
a livello europeo dalla direttiva 91/414/CEE con un sistema di valutazione su
due livelli, un primo gestito dalla Comunità Europea inerente la valutazione delle
sostanze attive presenti nei prodotti fitosanitari e un secondo dagli Stati membri
chiamati a valutare e autorizzare i prodotti a livello nazionale.
Nel 2009 un nuovo Regolamento CEE, il n. 1107/2009, ha sostituito la direttiva
91/414/CEE ed è entrato pienamente in vigore a partire dal 14 giugno 2011, con
lo scopo di alleggerire le procedure nazionali per l’autorizzazione dei prodotti
fitosanitari. Attualmente in Europa si fa uso di circa 400 pesticidi diversi,
ove prima dell’approvazione della direttiva CEE ve ne erano sul mercato oltre
1.200. La sostanziale riduzione è la conseguenza di un’attenta prevenzione nei
confronti della salute dell’uomo e della salvaguardia dell’ambiente ma va ricordato
che, a prescindere dal fatto che un prodotto sia stato ritenuto sicuro e dunque
approvato, esso può risultare ugualmente pericoloso se utilizzato in maniera errata
o in quantità maggiori rispetto a quelle indicate sull’etichetta.
Attività svolte dall’EFSA
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) offre agli operatori agricoli
una consulenza scientifica e specifica indipendente basata sulle valutazioni del
rischio dell’uso dei pesticidi relativamente ad eventuali effetti nocivi sulla
salute dell’uomo, degli animali, il loro effetto sui mangimi, sulle acque e in
linea generale sull’ambiente. Ogni anno l’EFSA pubblica una relazione sui residui
di pesticidi rilevati nell’UE, derivante dalle informazioni del monitoraggio e
dai controlli ufficiali eseguiti dai 27 Stati membri dell’Unione europea e da
due Paesi EFTA (Islanda e Norvegia).
I livelli massimi di residui
I “Livelli massimi di residui” (LMR) sono i limiti autorizzati della concentrazione
dei residui di pesticidi interni ad un alimento o esterni ad esso ovvero sulla
sua superficie (compresi i mangimi). Dal punto di vista normativo, il regolamento
CEE n. 396/2005 stabilisce i livelli dei pesticidi autorizzati nei prodotti sia
di origine animale sia vegetale destinati al consumo umano o animale. Tale regolamento
è entrato pienamente in vigore dal settembre 2008. L’EFSA rappresenta l’unico
organismo che valuta il rischio coinvolto nella procedura di fissazione degli
LMR.
Disturbi a seguito contatto con un pesticida
I disturbi causati dai pesticidi possono essere diversi in base al tipo di composto
ed emergono generalmente nell’arco di 24 ore dal momento del contatto. I più diffusi
sono:
- Tosse;
- Irritazione agli occhi;
- Irritazioni alla gola;
- Arrossamenti;
- Irritazioni cutanee;
- Dolori addominali;
- Male alla testa;
- Nausea;
- Vomito;
- Difficoltà nei movimenti.
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Bibliografia
- Bettini, S., Grasso, A., Resistenza fisiologica degli Insetti agli insetticidi con particolare riguardo
agli aspetti biochimici, in ‟Annali dell'Istituto Superiore di Sanità", 1967, III, pp. 359-377.;
- Bettini, S., Maroli, M., Aspetti tossicologici di due insetticidi non tradizionali (tossine), in ‟Rivista di tossicologia", 1973, III, 1-2, pp. 125-131.;
- Camoni, I., Gandolfo, N., Pontecorvo, D., Ramelli, G. C., Sampaolo, A., Contributo alla conoscenza delle caratteristiche dei pesticidi. Dati di tossicità
acuta dei principi attivi più tossici, in ‟Annali della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore",
1967, VII, pp. 258-299.;
- Martin, H. (a cura di), Pesticide manual, London 1968.;
- Sampaolo, A., Contaminazioni chimiche degli alimenti, Firenze 1969.
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