La naturale conseguenza dell'accrescimento è il processo di invecchiamento. Consiste nell'evoluzione della struttura dei tessuti, nei mutamenti che avvengono fin dal periodo embrionale sino a tarda età: si tratta semplicemente dell'inevitabile trasformazione fisiologica alla quale vanno incontro tutti gli organismi viventi.
In generale si può affermare che il processo d'invecchiamento è caratterizzato dalla minor capacità dei tessuti a rigenerarsi.
Ad esempio, il processo di riparazione di una ferita cutanea diventa sempre più
lento con l'avanzare dell'età. Nell'infanzia, in assenza di un'attività ormonale,
si verificano uno sviluppo e una capacità riproduttiva piuttosto intensi; durante
la pubertà l'organismo continua nel processo di crescita fino a raggiungere il
livello massimo al termine della stessa. Successivamente inizia un ciclo caratterizzato
da un equilibrio tra le varie attività fisiologiche. Verso i 50 anni, prende il
via la terza fase della vita, il climaterio, che si identifica con un segnale
evidente di senescenza. La gerontologia, cioè la scienza che studia i fenomeni
connessi con l'invecchiamento, definisce i vari aspetti della senescenza e li
diversifica nel seguente modo:
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L'invecchiamento determina modificazioni sia nei diversi tessuti che compongono la pelle sia ai suoi annessi.
Oltre a fattori genetici che determinano l'invecchiamento e sono individuali, esercitano una notevole influenza sull'invecchiamento della pelle umana anche i fattori ambientali che determinando cambiamenti sia nell'epidermide che nel derma.
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L'invecchiamento dell'epidermide è un fenomeno che deve essere posto in stretta
relazione con l'invecchiamento del derma. Le cellule epidermiche dello strato basale giungono alla superficie della cute
attraverso una naturale progressione e durante questo processo passano da uno
stadio maturo e funzionale ad uno stadio di cellule cheratinizzate ormai prive
di vita. Con l'avanzare dell'età a questa successione fisiologica si aggiunge
il processo di invecchiamento e l'epidermide va incontro a un generale assottigliamento e ad una perdita dell'elasticità
dovuta alla diminuzione della capacità di proliferazione delle cellule . L'aspetto cartilagineo dello strato corneo, che appare povero di umidità e
piuttosto rinsecchito è certamente l'aspetto più evidente della senescenza. Questo
avviene perché le lamelle cheratiniche, (che nella pelle giovane sono rimpiazzate
con velocità e regolarità da materiale proteico fresco) nella pelle senescente
tendono a cementarsi e a formare uno strato compatto che dà alla pelle un aspetto
caratteristico. Tutto ciò sta a testimoniare il rallentamento che avviene nella
riproduzione cellulare, la conseguente minor stratificazione delle cellule malpighiane,
lo squilibrio che avviene nei normali processi di evaporazione dell'acqua. L'idratazione dello strato corneo diventa scarso e cambia anche la quantità di amminoacidi, di acido piroglutammico, di lattato
di sodio, di urea, di sali e di altri elementi che contribuiscono alla naturale
idratazione dell'epidermide. E' quindi possibile dire che le cellule dell'epidermide
mostrano 2 tipi d'invechiamento:
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Con l'aumentare dell'età il derma subisce cambiamenti che riguardano sia il numero delle cellule che il loro contenuto di tessuto elastico. Nel derma invecchiato diminuisce il grado di turnover, le fibre vecchie vengono rimpiazzate lentamente, il tessuto diventa più consistente, avvengono delle reazioni di natura ossidativa che determinano sensibili mutamenti del collagene e delle fibre elastiche. Quanto più avanza l'età, tanto più aumenta la parte fibrosa del derma rispetto alla porzione elastica, inoltre si riducono gli scambi nutritivi fra sangue e cellule e il derma non riesce a svolgere la sua funzione in modo normale. Si verifica un rallentamento dell'attività circolatoria che determina un prolungamento del tempo di permanenza in loco di tossine e una scarsa nutrizione dei tessuti. Le fibre elastiche e di collagene si allentano, e avvengono modificazioni nei mucopolisaccaridi che compongono la sostanza fondamentale cementante, probabilmente a causa di una sensibile variazione delle attività enzimatiche. Si ha una diminuzione di acido jaluronico, che ha la capacità di fissare notevoli quantità di acqua riuscendo a mantenere giovane la pelle.Visivamente la conseguenza di questi processi regressivi sono le rughe , l'avvizzimento cutaneo, l'afflosciamento della pelle, la perdita di elasticità, la formazione di strie, di smagliature, di doppio mento. Questo invecchiamento della pelle inizia in genere intorno ai 30 anni, aumenta lentamente con il passare del tempo, fino ad arrivare a tutti i cambiamenti tipici del viso senescente: dalle rughe al rilassamento, dal riassorbimento del tessuto grasso sottocutaneo allo svuotamento delle guance, dal rilassamento muscolare al cambiamento dell'architettura del viso.
Nell'ipoderma si avverte una modificazione del pannicolo adiposo sia a livello quantitativo che qualitativo con infiltrazioni dermo-ipodermiche.
Le ghiandole sebacee e sudorali subiscono modificazioni secretorie ricollegabili a fattori ormonali, neurovegetativi e psichici che si associano alla senescenza. Le ghiandole sudorali eccrine subiscono una regressione lenta anche a livello numerico. Scompensi avvengono anche a carico dell'attività pilifera sia per quello che riguarda l'attività melanogenetica (infatti compare la canizie), sia nei confronti dell'attività pilo-genetica che cessa dando vita alla calvizie. Cessa l'attività ormonale e questo comporta la formazione di una peluria caratteristica. I vasi sanguigni diventano più fragili, aumenta la loro permeabilità, diminuisce la funzionalità con comparsa di eritrosi e di couperose.
I fenomeni che causano l'invecchiamento della pelle sono irreversibili esattamente come lo sono le conseguenze che essi determinano sui tessuti, ma tutto ciò fa parte del normale processo evolutivo della vita.
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