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Il citrus aurantium, ossia l’arancio, è un albero da frutto che appartiene al genere Citrus (famiglia Rutaceae) e
il suo frutto è chiamato arancia. Può essere alto fino a 10 metri ed è caratterizzato da foglie allungate e piuttosto
corpose e da splendidi fiori bianchi. I suoi germogli sono sempre verdi e i suoi
frutti sono costituiti da bacche piuttosto grandi, chiamate anche esperidi. Per trovare l’origine del nome bisogna risalire alla mitologia greca in cui
si parla appunto dell’arancio e si narra di come questi alberi crescessero nel
giardino delle Esperidi, tre bellissime fanciulle, figlie di Atlante e della Notte.
L’origine dell’albero si fa risalire alla Cina e al Giappone, ma è anche molto
facile trovarlo in Spagna, Grecia e Italia, dove è stato importato prima dagli
arabi ed in seguito dai mercanti genovesi. Si ritiene che sia stato diffuso in
Italia nel XIV sec, in particolare in Sicilia, dove da allora gli aranceti rappresentano
il caratteristico paesaggio delle campagne e dove se ne coltivano molte varietà.
Le arance
Il termine "agrumi" con il quale si classificano le arance, si riferisce al suo
gusto acidulo o agre, ciò che vale anche per i limoni, i pompelmi, le clementine e il cedro. Sono il frutto che caratterizza l’inverno: infatti la sua maturazione
avviene dal mese di novembre fino alla primavera e si possono raccogliere addirittura
fino a giugno – luglio e i frutti che possono essere raccolti in un anno sono
circa 500.
Esso si presenta con una scorza esterna piuttosto ruvida chiamata pericarpo, che inizialmente ha una colorazione verde ma, via via che avviene la maturazione,
il colore varia dal giallo all’arancione, fino ad arrivare al rosso. La parte
interna si chiama invece endocarpo, è naturalmente commestibile, polposa e suddivisa in spicchi più o meno sugosi,
a seconda delle varietà: nei mercati infatti, generalmente le arance cosiddette
“da tavola” vengono separate da quelle che si acquistano unicamente per la spremitura.
Ma anche la buccia di questo agrume viene sfruttata: da essa infatti si ricava
un olio essenziale e spesso viene trattata per realizzare “canditi”, ottimi per
la preparazione di alcuni caratteristici dolci. Sul mercato anche la denominazione
“Arancia rossa di Sicilia” che indica principalmente la varietà di arance a polpa rossa (moro, tarocco
e sanguinello) che rispettano quanto previsto nel relativo disciplinare "Arancia
rossa di Sicilia IGP" (Indicazione Geografica Protetta). In realtà l’arancia a
polpa rossa si coltiva anche in altre regioni, soprattutto in Calabria, dove la
produzione supera di 1,7 volte quella della Sicilia.
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L’arancia amara
Questa qualità di arancia che si differenzia da quella classica proprio grazie
al gusto “amaro”, è molto utilizzata nell’industria alimentare e farmaceutica.
Il frutto intero generalmente viene utilizzato per preparare marmellate e frutta
candita, mentre la buccia viene impiegata per realizzare liquori. L’industria
farmaceutica utilizza soprattutto la buccia per la preparazione di vari digestivi
e tonici. La scorza dell’arancio amaro, per il suo elevato contenuto di sinefrina, sostanza ad attività simile all’adrenalina, è inoltre utilizzata nell’industria
degli integratori alimentari, nella produzione dei cosiddetti “termogenici”, utilizzati
per il dimagrimento. In virtù delle innumerevoli proprietà benefiche delle arance,
unite alla loro elevata digeribilità e al loro modesto apporto calorico, il consumo
di questo agrume dovrebbe essere indicato nell’ottica di una sana e corretta alimentazione.
L’ideale sarebbe iniziare la giornata con un’ottima spremuta di arancia per fare
il pieno di vitamine ed energia utile per affrontare la giornata, ma è anche indicata
dai nutrizionisti come perfetto spuntino da alternare a pasti ipocalorici.
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Valori nutrizionali dell’arancia
Arance [citrus aurantium]
Valori per 100 grammi:
• Parte edibile: 80 g - 34 Kcal • Proteine animali: 0 g • Proteine vegetali: 0,7 g • Carboidrati: 7,8 g • Grassi: 0,2 g |
• Fibre: 1,6 g • Ferro: 0,2 mg • Calcio: 49 mg • Vitamina C: 50 mg |
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