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Giacché “prevenire è meglio che curare” come ben sapevano i cinesi per i quali
occuparsi della propria salute da ammalati è come fondere le spade con il nemico
alle porte o scavare un pozzo sentendosi già assetati, scopriamo come ci si può
difendere da questi piccoli nemici stagionali con una corretta alimentazione.
Non mangiare troppo (né troppo poco)
Per mantenere un organismo in buona salute - e perciò maggiormente in grado di
difendersi dagli insulti esterni quali i virus - l’alimentazione gioca un ruolo
fondamentale. Quello che conta però, non è solo la qualità dei cibi consumati,
ma anche la loro quantità. È provato che le persone con problemi di obesità o,
viceversa, eccessivamente magre, stressino il loro fisico con il risultato di
avere un sistema immunitario meno efficiente. Insomma, indeboliscono le capacità
immunitarie sia le diete squilibrate, troppo povere di calorie, proteine e micronutrienti,
sia l’eccessivo consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi. Ad esempio, l’ingestione
di 100 grammi di glucosio o di altri zuccheri come il fruttosio o il saccarosio,
secondo certi studi riduce in modo significativo la capacità dei globuli bianchi
neutrofili di eliminare batteri e virus anche per cinque ore consecutive. Inoltre
l’obesità costituisce anche un fattore di rischio per diabete, ipertensione, colesterolo
alto: tutte patologie che indeboliscono le difese immunitarie.
Va ricordato che questa sorta di “immunodepressione da cibo”, colpisce anche
i grandi bevitori: l’alcol influisce negativamente sulle attività dell’organismo.
Da quanto detto appare evidente che il primo consiglio per prevenire i malanni
è quello di raggiungere al più presto un peso adeguato, mangiare il giusto ed
evitare eccessi alimentari e alcolici.
L’intestino? Ci difende
Come sempre, una dieta equilibrata e ricca di vegetali, basata su cereali integrali,
pochi grassi e proteine magre, è il primo passo da fare. Non si dimentichi inoltre
che molti virus, entrando con gli alimenti, s’impiantano prima di tutto nell’intestino.
Di conseguenza uno squilibrio della flora batterica diminuisce le difese del sistema
immunitario facilitando la comparsa di malattie. Sempre più evidenze scientifiche
mostrano quanto l’apparato intestinale sia importante per mantenersi in salute.
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Micronutrienti, grandi virtù
E si arriva così alle vitamine e ai minerali, che aiutano a prevenire le malattie
virali stimolando la produzione di alcuni mediatori del sistema immunitario come
le interleuchine, l’interferone o il complemento. Se il posto d’onore tra le sostanze
“antivirali” spetta alla vitamina C (vedi sotto) non va dimenticato che anche
altre vitamine esercitano un ruolo protettivo contro i virus stagionali.
La vitamina A aiuta l’integrità degli epiteli e delle mucose e quindi rafforza
l’immunità a livello dell’apparato respiratorio, organo bersaglio delle malattie
più frequenti in autunno. La troviamo nel latte, formaggi, rosso d’uovo come vitamina
A, e come betacarotene in cavoli, carote, cachi, indivia, lattuga, pomodori, spinaci,
zucca. Tra l’altro le carote sono consigliate per prevenire e lenire la tosse
secca mentre il cavolo (insieme a tutta la famiglia delle crucifere, dai broccoli
ai cavoletti) è una miniera di minerali, svolge un’azione batteriostatica e rinforza
l’immunità.
La vitamina E è un antiossidante indispensabile per l’integrità delle cellule:
la troviamo prevalentemente negli oli vegetali (girasole, mais, oliva) ma anche
in avocado, mandorle, noci, nocciole, pistacchi. La vitamina B6 (o piridossina)
aiuta a resistere agli stress – come quelli di origine virale – ed è contenuta
per lo più in legumi, cereali integrali, frutta secca, in verdure come cavoli,
spinaci, cime di rapa, patate, o in frutti come banane e avocado.
Infine, oltre al mangiare è consigliabile ricordarsi di bere abbastanza tutti
giorni, nonostante l’abbassarsi delle temperature faccia sentire meno la sete.
L’acqua, anche sotto forma di tisane, infusi e così via, idrata le mucose dell’apparato
respiratorio, rendendole più resistenti all’attacco di batteri e virus.
Due arance al giorno… Per raggiungere il fabbisogno giornaliero consigliato (60 mg) basterebbe bere
una spremuta di agrumi o mangiare un paio di arance: si sta parlando della vitamina
C. Il problema è che questa vitamina si degrada facilmente con la luce e l’aria,
e perciò spesso gli alimenti ne contengono meno di quanta dovrebbero. Ecco, allora,
qualche consiglio per evitare ulteriori dispersioni.
- Non conservare frutta e verdura a temperatura ambiente. - Non lasciare in ammollo troppo a lungo le verdure e consumarle crude, o appena scottate. Cercare sempre di adottare cotture rapide, con poca acqua. - Consumare spremute e macedonie appena fatte. - Gli zuccheri semplici e il fumo ne diminuiscono l’assorbimento. - Molti farmaci diminuiscono l’effetto della vitamina; è il caso dell’aspirina (salicilati), barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici e tetracicline. Ricordare che i vegetali più ricchi di vitamina C sono: agrumi, broccoli, cavoli, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni, pomodori, ribes nero, spinaci. |
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