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LA DIETA METABOLICA |
La dieta metabolica è un metodo per perdere peso alternativo alle diete tradizionali che si basano,
perlopiù, sulla riduzione della quantità di cibo da assumere quotidianamente.
Messa a punto da un medico che vive e lavora in Canada, Mauro Di Pasquale, già
ideatore della dieta anabolica, essa è stata presentata per la prima volta nel 1995 come una alternativa agli
steroidi anabolizzanti per gli atleti trovando poi diffusione ed applicazione
anche tra i non atleti.
La dieta metabolica si basa sul principio che la maggiore assunzione di alcuni alimenti rispetto
ad altri siano in grado di dare un assetto al metabolismo dell’essere umano, facendo
sì che gli alimenti vengano bruciati dall’organismo e non si trasformino in depositi
di grasso. Il cibo che viene ingerito, infatti, contiene sostanze nutritive che
vengono scisse e bruciate per mezzo di reazioni chimiche che nell’insieme determinano
il “metabolismo” di un individuo; in seguito a tali processi, viene prodotta l’energia
che serve alle cellule per vivere e mantenersi sane. Se però l’organismo – per
motivi diversi – non riesce a bruciare le sostanze nutritive, queste ultime restano
inutilizzate diventando riserve adipose, e provocando così il sovrappeso. Per
dare un assetto al proprio metabolismo, secondo la dieta metabolica, non si dovrà
quindi ridurre la quantità di cibo ma far sì che l’organismo sia in grado di bruciare
correttamente le sostante nutritive contenute nel cibo stesso.
Prima di affrontare la dieta metabolica, è necessario consultare un medico ed affrontare una serie di analisi. Sono opportune soprattutto quelle del sangue, che comprendono il conteggio delle cellule ematiche, i livelli di colesterolo, un test per la funzione tiroidea (il TSH), la glicemia a digiuno, i livelli dell’acido urico sierico e del potassio sierico; insomma tutti quei valori che sono direttamente correlati alle abitudini alimentari e che quindi sono maggiormente a rischio di variare conseguentemente all’alimentazione.
Una dieta povera di carboidrati
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Alla fase di assestamento, la dieta metabolica fa seguire una fase di aggiustamento meno rigida della prima, nella quale cioè la quantità di carboidrati potrà essere aumentata in base al proprio fabbisogno. La filosofia di base del metodo, infatti, è quella di regolarizzare il proprio metabolismo e poi comportarsi di conseguenza, imparando ad ascoltare e ad assecondare le necessità dell’organismo.
Dove agisce la dieta metabolica
Povera di carboidrati e ricca di grassi, la dieta metabolica consente di perdere
peso nell’addome prima di ogni altro punto del corpo, sia nelle donne che negli
uomini. Nelle donne, in particolare, essa agisce inoltre sulla cellulite delle
cosce e del fondoschiena, sciogliendola in tempi piuttosto rapidi, favorendo dimagrimento
e rassodamento oltre che tonicità muscolare.
Cosa mangiare
Nella fase rigida di assestamento, la presenza dei carboidrati nella dieta non dovrà superare i 30gr. Una quantità
più moderata, più precisamente di 23gr. è quanto contengono i seguenti alimenti:
1 fetta di pane tostato (13 gr.) – nella colazione
30 gr di pistacchi (7 gr.) – nello spuntino mattutino
80 gr. di fagiolini verdi conditi (3 gr.) – a cena
Nella fase moderata di assestamento, la presenza dei carboidrati nella dieta è consentita nella misura fino a 50gr.,
che corrispondono più o meno al contenuto di:
1 muffin (30 gr) – nella colazione
insalata condita (2 gr.) – a pranzo
85 grammi di zucca (4 gr.) – a cena
1 fetta di torta (15 gr.) – come spuntino dopo cena
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