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LA DIETA DI PRIMAVERA |
A cura di Barbara Asprea |
È abbastanza intuitivo che una corretta alimentazione svolga un ruolo centrale
nell’aiutare la funzionalità dei principali organi emuntori (fegato e reni) e
quindi una più efficace “pulizia” interiore. Ma come fare per avere un’alimentazione
dall’effetto disintossicante? È semplice, basta abbandonare gli alimenti ricchi
di lipidi e di zuccheri (carni grasse e salumi, fritture, dolci e snack industriali
ecc.) e rivolgersi alla natura: frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi
possibilmente freschi, noci e semi. Tutti sono ricchi di sostanze antiossidanti
– come le vitamine C, E e il betacarotene, precursore della vitamina A – essenziali
per proteggere le cellule del nostro organismo dagli attacchi dei radicali liberi,
provocati dall’eccesso dei grassi “invernali” ancora in circolo. In più, svariati
ortaggi (carciofi, bietole, carote, cavoli) contengono composti cosiddetti lipotropi,
che svolgono un’azione decongestionante sul fegato e migliorano lo smaltimento
delle sostanze grasse.
In generale, un menù disintossicante che non affatichi l’organismo prevede una
colazione a base di cereali - ad esempio un muesli - spuntini a metà mattina e
al pomeriggio di frutta, un primo di cereali con un’insalata a pranzo e una minestra
di legumi con un secondo di verdure miste a cena. Volendo si possono aggiungere
lo yogurt magro, per il benefico effetto sulla flora intestinale e per il contenuto
di vitamine del gruppo B, utili al corretto metabolismo di grassi e zuccheri,
e la ricotta magra, cibo molto digeribile e nutriente.
Gli alimenti più preziosi
Vediamo ora quali sono i vegetali stagionali che possono fornire un aiuto specifico.
Iniziamo dalla base della nostra alimentazione, ovvero i cereali . Perché svolgano la loro azione depurativa è consigliabile consumarli integrali in quanto, grazie al loro contenuto di fibre insolubili, favoriscono il transito
intestinale riducendo il tempo di contatto con le sostanze “indesiderabili”, a
tutto vantaggio della salute.
Tra i cereali integrali il riso è quello con più spiccate doti depurative: le sue fibre hanno un benefico effetto
sulle fermentazioni e microinfezioni batteriche dell’intestino. Inoltre il suo
germe contiene un olio con una buona quantità di vitamina E dall’azione antiossidante.
Da non molto gli sono state scoperte delle sostanze antiaggreganti piastriniche,
che rendono il sangue più fluido.
Tra le verdure sono due quelle che si distinguono per le loro proprietà depurative:
il tarassaco e il carciofo. Entrambe appartengono alla famiglia delle composite con una doppia utilità
per fegato. Da una parte hanno un’azione colagogo-coleretica, stimolano cioè la
produzione ma anche l’eliminazione della bile da parte del fegato, con effetto
disintossicante; dall’altra sono diuretiche, e di conseguenza facilitano l’escrezione
delle tossine e contrastano la ritenzione idrica. Il tarassaco viene considerata la pianta più importante per il fegato: si chiama taraxacina
il principio attivo che stimola il flusso biliare con effetto detossicante. Chiamata
anche radicchio o dente di leone, è un’erba selvatica ricca di caroteni e minerali (calcio in particolare) che
abbonda non solo dal verduraio ma anche nei nostri prati: vanno colte le foglie,
i germogli e il colletto della radice. Si può mangiare subito in insalata oppure
essiccare per benefiche tisane (vedi oltre) ma in questo caso va usata la radice
della pianta che andrà raccolta in autunno.
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I rossi frutti di primavera
La fragola è il frutto più indicato in primavera perché è molto diuretica e favorisce l’eliminazione degli acidi urici. Purtroppo quella coltivata in serra è trattata con sostanze chimiche e perciò sarebbe preferibile scegliere le fragole coltivate con metodi naturali (lotta integrata, agicoltura biologica). Anche l’amarena è un frutto molto depurativo perché è diuretico e anche blandamente lassativo. È piuttosto difficile trovarla in commercio, perché ha un periodo di vegetazione breve tra fine maggio e inizio giugno e si conserva poco. Al suo posto si può utilizzare la ciliegia che però è meno forte nell’azione depurativa e può dare problemi a livello intestinale. Meglio consumare le ciliegie con moderazione e mai a fine pasto, perché nello stomaco può combinarsi male con gli altri alimenti e complicare la digestione.
Più acqua e meno sale e alcol
Infine, è molto importante per incrementare l’azione depurativa e ridurre la
ritenzione idrica, dovuta anche all’eccesso di tossine in circolo, ricordarsi
di bere almeno due litri, due litri e mezzo di liquidi al giorno, anche sottoforma
di tisane o infusi, e preferire l’acqua oligominerale a basso residuo e scarso
contenuto di sodio. Al contrario sarà necessario fare attenzione al consumo di
alcolici: l’alcol, infatti, esercita un’azione tossica sul fegato. Un bicchiere
di vino a pasto è l’apporto che sarebbe meglio non superare.
Per contrastare la ritenzione idrica data dal sodio contenuto nel sale da cucina,
oltre a limitare questo il più possibile, è consigliabile scegliere vegetali ricchi
di potassio - come patate, spinaci, kiwi e banane. Da limitare anche i condimenti:
sebbene l’olio extravergine di oliva contenga preziose sostanze antiossidanti
è bene non esagerare: per sfruttarlo al meglio va usato a crudo e non più di 2-3
cucchiaini per ogni pasto principale.
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