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Le castagne, presenti soprattutto nelle zone montane, essendo molto ricche di amido, dalla metà del secolo scorso hanno rappresentato per molte persone la principale fonte alimentare. Il Castagno (Castanea sativa) è originario dell’Europa meridionale, ma è anche facile trovarlo in Nord Africa e Asia occidentale e naturalmente in Italia, specialmente in Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Toscana.
Dall’inizio del terzo millennio la castanicoltura, che nei decenni precedenti aveva subito una preoccupante flessione, ha registrato un’importante ripresa. I “vecchi” castagni sono stati sottoposti ad un vero e proprio restyling, tramite potature e trattamenti e oggi i prodotti dell’albero (soprattutto i marroni), godono di un mercato molto remunerativo.
Il castagno appartiene alla famiglia delle Fagaceae, una pianta piuttosto longeva, che può essere alta fino a 25 metri, con tronchi a circonferenza larga, rami estesi e ramificati e foglie verdi con forma allungata. La sua fioritura avviene in piena estate e il suo frutto è chiamato castagna le cui varietà sono sostanzialmente quattro:
1) Marroni, molto ricercati, all’interno della buccia presentano frutti interi, con la pellicola che non penetra nella polpa ed è quindi facile da rimuovere quando si puliscono, destinati ad essere consumati freschi o sotto forma di marron glacé;
2) Castagne, ce ne sono tantissime varietà diffuse in varie zone italiane, caratterizzate da una pellicola interna che penetra nella polpa, fino a dividerla (in alcuni casi). Vengono consumate generalmente fresche o secche o sotto forma di farine o marmellate;
3) Ibridi Eurogiapponesi, molto diffusi anch’essi nelle varie zone italiane, derivano dall’incrocio tra castagno europeo e giapponese e sono stati introdotti in Italia, verso la metà degli anni ’70. La loro principale caratteristica è una forte resistenza al "cancro della corteccia" (vedi Malattie del castagno);
4) Giapponesi, caratterizzate da piante con uno sviluppo ridotto, hanno bisogno di molta acqua e potature annuali per consentire un rinnovo continuo della chioma al fine di evitare un’alternanza di produzione.
Malattie del castagno
La malattia più pericolosa per il castagno, è il "cancro della corteccia". Si tratta di un’infezione che penetra nella pianta attraverso i vari tagli che la pianta subisce, relativi generalmente alla potatura o altre ferite provocate da mezzi meccanici o forti eventi atmosferici. In questo caso gli alberi “contaminati” devono essere accuratamente disinfettati con sali di rame. Un’altra malattia del castagno da non sottovalutare è il "mal dell’inchiostro", facilmente riscontrabile poiché si notano accessi di umidità intorno alle foglie o sostanze organiche intorno al ceppo. Anche in questo caso è opportuno pulire e disinfettare bene i ceppi.
Le proprietà della castagna
La castagna è un frutto tipico dell’autunno ed è caratterizzato da una coriacea buccia marrone con forma tonda da una parte e piatta dall’altra e un polpa chiara all’interno. Dal sapore molto gradevole, ha un alto contenuto calorico ed è quindi poco indicato per chi segue una dieta. La castagna è molto ricca di sostanze amidacee, ed è quindi nutriente ed energetica, ma non solo: possiede anche una grande percentuale di sali minerali quali: potassio che funge da antisettico e rinforza muscoli e ghiandole; fosforo (calcificante), essenziale per la formazione della cellula nervosa; zolfo, antisettico, disinfettante, particolarmente importante per la robustezza delle ossa; sodio, utile alla digestione ed essenziale per l’assimilazione dei cibi; magnesio, vero e proprio equilibratore dell’umore rigeneratore del sistema nervoso; calcio, essenziale per la formazione delle ossa, del sangue e dei nervi; cloro, importante per la salute dei denti e dei tendini e infine il ferro per una buona circolazione del sangue.
La castagna, grazie alla vitamina B e al fosforo, contribuisce all’equilibrio nervoso e col potassio a quello della nutrizione. Come la maggior parte dei farinacei, giova a coloro che soffrono di itterizia (la cui bile si travasa nel sangue). Inoltre contiene cellulosa in misura tale da evitare il problema della stitichezza e poiché è un tonico del sistema venoso, è particolarmente indicata se si ha predisposizione a varici o emorroidi. Inoltre questi frutti, proprio per la ricchezza di glucidi, dimostrano proprietà energetiche e sono perciò molto efficaci nelle astenie fisiche e intellettuali per chi pratica sport o è soggetto a stress, mentre sono sconsigliati per i diabetici. La presenza di zuccheri indica la castagna come alimento alternativo per i bambini allergici al latte di vacca o al lattosio. La farina sopperisce, nella preparazione di dolci e minestre, al fabbisogno di carboidrati anche nei soggetti che presentano intolleranza ai cereali. La fibra è ritenuta molto importante per l’effetto positivo sulla motilità intestinale, sulla microflora e sulla riduzione della colestorolemia. Infine la castagna viene utilizzata con successo anche nei casi di anemia, magrezza e in gravidanza, in virtù del suo apporto di acido folico (notoriamente consigliato per prevenire alcune malfomazioni fetali).
TABELLA NUTRIZIONALE E CALORIE DELLE CASTAGNE
Valori nutrizionali per 100 grammi di parte edibile
Energia Kcal | 165.00 |
KJoule | 688.00 |
Calorie da proteine | 7.00 % |
Calorie da carboidrati | 84.00 % |
Calorie da grassi | 9.00 % |
Composizione chimica
Quantità Parte edibile | 85.00% |
Acqua | 55.80 gr |
Proteine | 2.90 gr |
Carboidrati | 36.70 gr di cui zuccheri solubili 8.90 gr |
Amido | 25.30 gr |
Grassi | 1.70 gr di cui saturi 0.42 gr |
monoinsaturi | 0.78 gr |
polinsaturi | 0.89 gr |
Fibra totale | 4.70 gr di cui fibra solubile 0.37 gr |
fibra insolubile | 4.33 gr |
Colesterolo | 0.00 mg |
Alcool | 0.00 gr |
Acido Fitico | 0.05 mg |
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Alcune ricette di benessere.com a base di castagne:
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Tagliatelle di farina di castagne
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