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L'ALLENAMENTO GIOVANILE |
A cura del Prof. Mario Testi
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La capacità di prestazione sportiva è sviluppata da stimoli che vanno dosati
in modo da ottenere un preciso effetto allenante. Lo sviluppo, il consolidamento
ed il mantenimento dello stato di condizione atletica, dipende dal carico d'allenamento,
che, nella metodologia sportiva, è definito carico esterno. Il carico esterno d'allenamento è programmabile e valutabile. La sua strutturazione
è caratterizzata dall'intensità, dalla durata e dall'entità degli stimoli come,
ad esempio, la quantità di kg sollevati o il numero di km percorsi in una seduta
d'allenamento, la velocità d'esecuzione delle varie esercitazioni, ecc.Ogni tipo
di carico esterno provoca una precisa reazione nell'organismo che tende a sfruttare,
in maniera proporzionale alla richiesta, un particolare sistema organico (muscolare,
cardiaco, respiratorio, ecc.). Tale tipo di lavoro organico, è definito carico interno.
Conoscere le relazioni tra la struttura del carico esterno ed il carattere del carico interno, è uno degli elementi più importanti della programmazione dell'allenamento, specialmente se esso è indirizzato a soggetti in età evolutiva.
I carichi d'allenamento, ad esempio, che producono nell'organismo dei mutamenti
funzionali, biochimici e morfologici, possono influire sulla produzione di alcuni
ormoni deputati alla regolazione dell'accrescimento somatico.Riportiamo alcuni
concetti che il prof. Fortunio, endocrinologo e medico sportivo, esprime sull'argomento:
"se l'attività fisica è esplicata da soggetti giovani, le cui cartilagini di coniugazione
delle ossa lunghe siano ancora pervie, l'aumento di produzione d'alcuni ormoni (tra i più importanti ricordiamo gli androgeni ed il somatotropo) dovrebbe indurre una stimolazione dell'accrescimento staturale. Si potrebbe anche ipotizzare che, specie negli sforzi intensi, tutte le attività
dell'ormone somatotropo siano indirizzate verso le azioni metaboliche e di conseguenza
si produca una mancanza di stimolazione dell'accrescimento.
L'ipeproduzione d'androgeni, invece, si verifica sia nei giovani sia negli adulti
e nei due sessi, ma non per qualsiasi grado d'attività muscolare, infatti, è dimostrabile
che soltanto dopo sforzi d'intensità massimale (specie se a livello agonistico)
si raggiunge il massimo incremento, normalmente, dopo circa 20' d'esercizio.L'incremento
degli androgeni, sotto sforzo, avrebbe la finalità di aumentare la sintesi proteica,
lo sviluppo muscolare, la sintesi e l'utilizzazione del glicogeno muscolare che
costituisce il maggior substrato energetico utilizzato ed infine indurrebbe una
condizione d'aggressività che porta a favorire il massimo della prestazione negli
impegni agonistici.
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Pertanto, sulla base dei dati sperimentali riportati, concludiamo affermando che l'attività ginnico-sportiva può esercitare un'azione favorevole sull'accrescimento somatico soltanto a condizione che essa non si accompagni ad un'eccessiva tensione emotiva, che non consenta di superare il 60% della massima capacità aerobica e che non si prolunghi per un tempo superiore ai 20 minuti.
In definitiva si tratta di "somministrare", in particolare ai giovani, una "giusta
dose" d'attività fisica. Come un farmaco produce effetti in rapporto al dosaggio
(dose terapica, dose tossica, dose letale), analogamente le attività ginnico-sportive
possono dar luogo ad effetti positivi o negativi sull'accrescimento somatico proporzionalmente
all'entità dell'impegno muscolare che comportano.Questo, ovviamente, è soltanto un particolare aspetto del problema generale degli
effetti dello sport sui giovani, tema particolarmente sentito e non del tutto
sviscerato.Infatti, anche la Federazione Internazionale di Medicina dello Sport,
nella Risoluzione redatta a conclusione del XX Congresso Mondiale svoltosi a Melbourne nel febbraio 1974, ha tenuto a precisare quanto segue: "Avendo osservato che
l'età dei partecipanti a competizioni d'alto livello (specie in alcuni sport)
va progressivamente abbassandosi, si richiama l'attenzione di tutte le organizzazioni
sportive sui danni potenziali indotti da sforzi eccessivi sulle condizioni psico-fisiche
dei pre-adolescenti, non sufficientemente maturi per sostenerli. Si invitano i
medici sportivi di tutto il mondo a partecipare agli studi di ricerca circa gli
effetti indotti sui pre-adolescenti dalle intense attività sportive a livello
agonistico".
La Pratica
In base a quanto riportato precedentemente, i limiti indicati in 60% della massima
capacità aerobica protratti per non più di 20 minuti effettivi di lavoro possono
corrispondere, per l'allenamento in palestra con pesi, a 3500-4000 kg. di carico
complessivo.
Tale carico va distribuito in 4-6 tipologie di esercizi (ognuno dei quali con
un adeguato numero di serie e di ripetizioni), quando il programma d'allenamento
è indirizzato a ragazzi/ragazze dai 13 ai 15 anni, mentre si può arrivare agli
8000 kg di carico complessivo, distribuiti in 6-8 esercizi, per soggetti di 17-18
anni. In ambedue i casi, il carico deve coinvolgere il più ampio numero di gruppi
muscolari e deve essere raggiunto attraverso un congruo numero di ripetizioni.
Questi valori non sono assoluti, poiché, non è l'età anagrafica che bisogna considerare, ma il grado di maturazione fisica del soggetto. Quest'ultima può essere determinata considerando la comparsa di precise caratteristiche somatiche, o valutata dall'occhio esperto dell'allenatore.
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