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LA SCHERMA TAIJI |
A cura di Andrea Carlucci |
La Scherma Taiji è un’antichissima arte marziale che è insieme una filosofia, un metodo, un gioco e una rappresentazione della
vita. Deriva dal Tai Chi Chuan che oltre ad essere un’arte cinese finalizzata alla ricerca di soluzioni strategiche
per poter difendere se stessi, ha assunto anche il nome di Ginnastica di Lunga Vita.
La Scherma Taiji tiene conto dei principi del combattimento vero e proprio, pertanto l’azione preposta all’autodifesa diventa la prima condizione necessaria da cui bisogna cominciare per interpretare al meglio la disciplina. Un attacco è sempre subordinato alla protezione del proprio corpo; in pratica la prima cosa che occorre imparare è mantenere la spada tra il proprio corpo e la spada dell'avversario/partner. Il secondo principio è di mantenere un contatto sensibile fra la propria spada e quella del partner e cercare di sentire, attraverso questa connessione, la sua forza, la sua energia, la sua vera intenzione. Il terzo principio invita a “togliersi di mezzo” quando un attacco arriva direttamente, senza mai cercare di bloccarlo, altrimenti significherebbe applicare forza contro forza che è opposto al principio Taiji del cedere; piuttosto bisogna effettuare spostamenti rapidi del corpo quanto basta per portarsi a distanza di sicurezza, senza estendersi eccessivamente in nessuna direzione e immediatamente riprendere il contatto con la lama del partner.
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Nella scherma Taiji si utilizza una spada che non è solo il mezzo per vincere
l’avversario ma racchiude in sé significati e valori molteplici. La spada in estremo
Oriente, infatti, è la chiave che dischiude l’accesso alla percezione di una dimensione
spazio-temporale differente da quella del quotidiano. Parte del corredo sciamanico
e rituale di differenti culture, la spada costituisce uno strumento privilegiato
per porre in comunicazione il proprio spazio interno con uno “altro” più sottile,
meno condizionato dal proprio orizzonte sensoriale più grossolano. È in questo
senso che la spada trova la sua ragione d’essere nella pratica del Taiji; offre
infatti, una diversa possibilità di percezione degli equilibri del proprio corpo,
fisico ed energetico. La spada, come un’antenna, permette di captare energie differenti,
dello spazio circostante e dei corpi.
Quale Spada?
Nelle discipline d’armi giapponesi i primi approcci vengono fatti con una spada
di legno poiché il legno risulta essere leggero e “vivo”; ciò ne facilita l’approccio
iniziale. In seguito si passa ad una spada di metallo. L’acciaio non è meno vivo
del legno, ma la sua vita è compressa e nascosta in profondità, e solo la giusta
miscela di amore, rispetto, delicatezza, sensibilità e forza possono farla emergere.
Purtroppo è molto raro trovare spade da allenamento che abbiano, a parte l’affilatura
che per ragioni di sicurezza è meglio evitare, le caratteristiche proprie di una
vera spada: giusto bilanciamento, giusto rapporto fra rigidità ed elasticità,
prontezza di risposta.
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La pratica della Spada Taiji si sviluppa sulle fondamenta già costruite con la forma lenta a mani nude. I principi sono gli stessi, e si suppone che chi si avvicina alla spada li abbia almeno in parte già maturati. Se così non fosse, la spada diverrà uno stimolo in più per riprendere in modo più accurato le basi del lavoro. In effetti ogni modalità di allenamento, pur basata sugli stessi principi Taiji, è destinata a sviluppare specifiche capacità, ognuna delle quali ha poi delle ricadute positive su tutte le altre. Ad esempio, la presenza stessa della spada, il suo peso e l’ampiezza dei suoi movimenti nello spazio tendono ad amplificare qualsiasi minimo errore di esecuzione e di postura, e questo rimanda informazioni molto interessanti sull’esecuzione della forma a mani nude. Abitualmente la Forma di Spada si esegue a velocità nettamente superiore rispetto alla tradizionale forma lenta, il che richiede di sviluppare un’avanzata capacità di controllo del movimento e di percezione della sua struttura interna. Si tratta di includere la spada nella rete di connessioni del corpo, estendendo consapevolezza ed intenzione attraverso di essa, fino a farne, a tutti gli effetti, un’estensione della persona. Si dice che le Tre Armonie Interne del Taiji (Cuore, Xin, o Mente Profonda, e Intenzione, Yi, Intenzione e Energia, Qi, Energia e Forza, Li) devono generare le Tre Armonie Esterne della spada: Occhio e Spada, Spada e Corpo, Corpo e Movimento.
Si ringrazia per la gentile disponibilità e per il materiale fotografico Monica Architetto insegnante di Taijiquan ed Enzo Simeoni Maestro di Taijiquan e Presidente dell’Associazione Diffusione Taiji “Elicoides” di Milano. www.elicoides.it
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