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LE CALZATURE SPORTIVE |
A cura del Prof. Mario Testi
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Cenni Storici
Sembra impossibile, ma già diecimila anni fa gli uomini avevano intuito la necessità
di proteggere i piedi, soprattutto durante le azioni di caccia. La scoperta viene
dall'America del nord dove gli archeologi agli inizi del 1940, trovarono, in alcune
grotte, curiose calzature composte di corteccia con suole intrecciate ed allacciate
anteriormente per consentire la trazione. Sempre nella parte anteriore avevano
un ampio lembo che garantiva la protezione delle dita durante l'azione di corsa.
Successivamente i materiali più utilizzati per la costruzione di calzature furono
il cuoio e la pelle, oppure, materiali derivati dalla lavorazione di vegetali
quali muschi o soffice lana, utilizzati perlopiù con lo scopo di aumentare la
capacità ammortizzante delle suole.
Già nelle prime edizioni delle Olimpiadi greche, gli atleti potevano competere,
in tutte le prove, muniti di sandali costruiti dagli artigiani dell'epoca, anche
se grandi campioni vinsero gare molto importanti come il Dolichos (4/5 km) a piedi
nudi. L'evoluzione della calzatura continuò lentamente con il passare dei secoli;
nel 1736 i colonizzatori, europei, esplorando le foreste dell'Amazzonia, scoprirono
che gli indios, per proteggere i piedi, li ricoprivano con una linfa che fuoriusciva
dall'albero del caucciù che poi facevano asciugare al fuoco, permettendo così
alla gomma di solidificare e costituire una valida protezione.
Un secolo dopo, nel 1832, in America, Wait Webster brevettò la prima suola di
gomma, mentre nel 1839, fu Charles Goodyear a scoprire un metodo rivoluzionario
per aumentare notevolmente la resistenza della gomma, il processo di "vulcanizzazione".
Gli inglesi, nel 1850, furono i primi a costruire una calzatura sportiva così
come la intendiamo noi oggi, con suola di gomma e tomaia in tela. La scarpa, fu
chiamata "Plimsoll" perché sui fianchi aveva una striscia di gomma bianca che
ricordava vagamente la linea di galleggiamento (ideata da Samuel Plimsoll) disegnata
sulle fiancate delle navi per evidenziarne i limiti di sicurezza del carico. Una
volta che questa calzatura fu esportata negli Stati Uniti gli fu affibbiato il
nomignolo di "Sneaker". Nel novecento la calzatura sportiva ebbe un'evoluzione strabiliante. Innanzi
tutto vi fu per ogni sport una linea di scarpe, si pensi all'atletica leggera
ed alla varietà di calzature progettate appositamente per ogni disciplina. In
seguito, con l'aumentare dei praticanti, si rese necessaria anche un'evoluzione
"tecnica" della calzatura. Le statistiche americane riportano che negli anni ottanta
circa 30 milioni di persone praticavano regolarmente il jogging, dato questo,
che fece emergere numerosi casi di infortuni da allenamento, inducendo numerose
aziende di settore ad aprire centri di ricerca sviluppare scarpe sempre migliori,
sia sotto il punto di vista dei materiali, sia della tecnologia utilizzata per
la produzione.
Oggi la calzatura sportiva fa tendenza, influenzando le mode e addirittura i
gusti della gente e perfino la produzione delle scarpe normali.
Basta entrare in un negozio per accorgersi della gran varietà di modelli disponibili
per singole categorie, con un gran numero di accessori, sistemi d'ammortizzamento,
di colori.
La scarpa
Le moderne calzature sono costruite con tomaie generalmente in nylon con più strati sovrapposti, in modo da resistere allo stiramento esterno e con un tessuto traforato per permettere la fuoriuscita del calore verso l'esterno. Tutti i materiali interni sono morbidi per garantire un maggiore comfort.
Esistono di varie forme a seconda della conformazione del piede e dell'arcata
plantare.
Ad esempio, per chi ha i piedi piatti esistono scarpe dalla forma completamente
dritta, mentre per gli altri casi è possibile scegliere tra scarpe curve o semicurve.
Le suole delle calzature sportive sono composte dall'unione tra l'intersuola ed
il battistrada. L'intersuola è la parte della scarpa tra la tomaia ed il battistrada.
Solitamente sono prodotte in EVA (etilene vinil acetato) oppure PU (poliuretano)
con, in alcuni casi, l'aggiunta di un sistema di ammortizzazione supplementare,
utile anche per ad aumentare la durata e la stabilità della scarpa. Ogni azienda
ha brevettato diversi sistemi di ammortizzamento attraverso accurate ricerche
realizzate in laboratori di biomeccanica.
Il battistrada è la parte della calzatura che ha il contatto diretto con il terreno ed è sottoposto
a varie sollecitazioni quali: abrasione, flessione e trazione. Di norma è costruito
in gomma al carbonio per le sue qualità d'alta resistenza e di durata.
Il disegno del battistrada varia a seconda dell'uso cui la scarpa è destinata:
liscio, oppure quasi liscio per l'asfalto, con sporgenze di medie dimensioni per
terreni misti, con tasselli grossi e radi per fuoristrada e campestre.
Nelle calzature moderne è possibile trovare anche alcune parti accessorie come:
gli stabilizzatori posteriori, generalmente a forma di ferro di cavallo, con la
funzione di aumentare la rigidità della conchiglia (inserto nella parte posteriore
della scarpa che avvolge il tallone e ne controlla il movimento), donando così
maggiore stabilità alla scarpa.
Altri accessori sono prodotti con lo scopo di correggere eventuali difetti d'appoggio dell'atleta quali la pronazione (eccessivo movimento del piede verso l'interno) ed eliminando così, almeno parzialmente, la pressione sui tendini d'Achille e sulle caviglie (per ovviare a questo problema meccanico alcuni produttori hanno costruito scarpe con intersuole con due differenti densità, colorando in maniera differente la parte più densa). Naturalmente esistono anche sistemi analoghi utili a correggere il problema meccanico inverso, la supinazione (eccessivo movimento del piede verso l'esterno).
Le categorie In genere possiamo suddividere le scarpe in tre grandi categorie:
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Chi corre, scarica a terra 2-3 volte il proprio peso corporeo ogni volta che il piede tocca il terreno: l'elemento ammortizzante di a3 assorbe queste forze e rallenta il successivo movimento di pronazione (rotazione del piede all'interno), mantenendoli in limiti accettabili. I due elementi guida, uno in posizione mediale e l'altro in posizione laterale, guidano il piede verso un appoggio neutro e biomeccanicamente corretto, mentre l'elemento stabilizzante, l'unico di forma convessa, provvede a proteggere il piede dall'iper-pronazione. La piastra di transizione è in materiale termoplastico: attenua le forze d'impatto e ottimizza la transizione fra il retropiede e l'avampiede.
Le calze
Quando si acquista un paio di scarpe da corsa, bisogna prestare attenzione anche
alle calze.
Le stesse aziende produttrici di materiale sportivo, immettono sul mercato svariate
tipologie di quest'indumento a seconda della sua destinazione e quindi della categoria
di scarpa.
Esistono in commercio calze di filati naturali oppure sintetici, filati grossi
oppure sottili, alte o basse, tutto questo per garantire massimo comfort, oppure
una migliore calzata della scarpa.
Diventa importante ad esempio, quando andiamo ad acquistare un paio di scarpe
da allenamento, provarle con calze confortevoli, visto e considerato che si dovranno
indossare per molti chilometri e quindi per un periodo prolungato. Bisogna anche
ricordarsi di controllare che le calze non abbiano cuciture interne troppo accentuate
perché potrebbero arrecare abrasioni oppure vesciche, causate dall'eccessivo sfregamento
della cute con il tessuto prominente.
Per le scarpe ultraleggere, esistono calze in filati sintetici leggerissimi che
garantiscono una perfetta calzata della scarpa senza cuciture interne assicurando
agli atleti, durante l'azione della corsa, il massimo utilizzo energetico della
spinta del piede e quindi della scarpa medesima.
Bibliografia
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