Troppo tempo dedicato al lavoro, stress psico-fisico elevato, poca o nulla attività fisica, alimentazione sbagliata
e eccessiva accomunano
milioni di persone nel mondo con le conseguenze sulla salute che ben si conoscono
e che vanno dai problemi cardio-vascolari all'obesità e all'infarto, solo per citarne alcuni. Nei paesi orientali come la Cina, però, nonostante
il profitto aziendale sia un imperativo, le persone riescono comunque a condurre
uno stile di vita più sano e ciò soprattutto poiché tengono fede a vecchi principi
tramandati di generazione in generazione. L’alimentazione in Cina, ad esempio,
si compone di piccoli spuntini quotidiani (almeno sei) che consistono in piccole
quantità di cibo, in prevalenza salubre. I cibi maggiormente consumati sono riso,
verdura per lo più cotta al vapore, pesce e carne. Il riso è in effetti un ottimo
alimento perché fornisce la giusta quantità energetica con l’aggiunta di amido,
fondamentale per rallentare l’assunzione dei carboidrati nel sangue al fine di rendere le scorte disponibili più a lungo nell'organismo.
Le verdure, in particolare quelle cotte al vapore, oltre a fornire
zuccheri di facile assunzione, mantengono intatti gli apporti di vitamine e sali minerali. Le carni soprattutto bianche e il pesce forniscono la giusta quantità di proteine fondamentali per la costruzione ed il mantenimento delle strutture muscolo scheletriche.
Questo tipo di alimentazione, unitamente al mangiare poco e spesso nell’arco della
giornata, permette di mantenere il metabolismo sempre attivo riducendo naturalmente
l’insorgenza di obesità e problemi cardio-vascolari. Ma, a fare la differenza
rispetto alle abitudini occidentali, c'è anche una attività fisica costante condotta durante l’arco della settimana, che aiuta sia a mantenere il corpo
in attività consumando le calorie in eccesso, sia a realizzare una buona connessione
tra corpo e mente. Un'attività, quella fisica, che viene promossa anche per via
radiofonica durante gli orari di lavoro: una trasmissione sui canali nazionali
provvede due volte al giorno a dare indicazioni su come svolgere correttamente
alcuni esercizi; le lezioni durano appena 10 minuti ma se gli esercizi vengono
ripetuti 2 volte al giorno per tutta la settimana, ciò è sufficiente per mantenere
un buon livello di forma fisica.
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Quella che in Occidente viene chiamata impropriamente e genericamente Ginnastica Cinese, in Cina è conosciuta con il nome di Pa Tuan Chin e si compone di un insieme di tecniche di allenamento dalle finalità terapeutiche,
benché praticata da tutti, indipendentemente dall'età e dalle condizioni fisiche
e di salute. Non solo una serie di esercizi da eseguire in maniera metodica e
ripetitiva sulle varie parti del corpo ma piuttosto un modo di concepire il rapporto
con il corpo. Secondo i principi del Pa Tuan Chin, infatti, il fisico e la mente
rappresentano una entità unica da conoscere e governare.
Tutti gli esercizi della Ginnastica Cinese vengono svolti attraverso una respirazione
profonda cioè diaframmatica, coinvolgendo il più importante muscolo respiratorio, il diaframma; una respirazione differente, quindi, da quella comune che avviene attraverso la cassa toracica
e che spesso è alla base di una eccessiva rigidità articolare, soprattutto a livello
vertebrale, che può dare luogo a diversi problemi alla schiena.
Respirare in maniera piena è necessario per comprendere come praticare correttamente
gli esercizi del Pa Tuan Chin, un'azione che richiede una complessa sinergia muscolo-scheletrica
prevedendo l’uso della cassa toracica, del diaframma e degli addominali. In pratica,
durante l'inspirazione la cassa toracica si espande e il diaframma si contrae,
abbassandosi e permettendo ai polmoni di allargarsi per "caricare" quanta più
aria possibile. Nella fase espiratoria, invece, il diaframma sale e la cassa toracica
ritorna nella condizione normale, costringendo i polmoni ad espellere l’aria contenuta.
Aldilà del fatto meccanico, va specificato che nelle tecniche di ginnastica orientali
respirare non significa semplicemente portare aria carica di ossigeno alle cellule
del corpo ma permettere al Ch’i (letteralmente "respiro" in Cinese) di pervadere tutto l'organismo scorrendo
attraverso degli speciali canali di comunicazione chiamati “i meridiani”. L’apprendimento
della respirazione diaframmatica richiede tempo, pratica quotidiana e soprattutto
calma: quest'ultima è anch'essa alla base della Ginnastica Cinese per cui ogni
singolo movimento e ogni sequenza devono essere svolti con estrema tranquillità
e lentezza. La pratica continua garantisce quindi al corpo l’apprendimento degli
automatismi necessari per svolgere esercizi sempre più precisi ed accurati.
Ciò che fa la differenza tra un esercizio buono ed un esercizio mediocre sono
i particolari. Negli esercizi di Pa Tuan Chin, la posizione scorretta di una mano
o addirittura delle dita possono compromettere il corretto movimento, vanificando
l’efficacia dell’esercizio stesso. Ogni movimento, inoltre, deve essere svolto
mantenendo sempre alta la concentrazione (Shen o energia mentale). Per raggiungere il giusto livello di concentrazione è fondamentale
permettere al Ch’i di pervadere adeguatamente tutto il corpo e uscire attraverso
le estremità direttamente interessate da quel dato esercizio. Se ad esempio si
esegue una spinta con le mani, il Ch’i deve pervadere la colonna vertebrale, passare
attraverso le braccia e infine fuoriuscire dai palmi delle mani (deputate ad effettuare
la spinta). Per trovare la giusta concentrazione, bisogna che la mente sia libera
da pensieri negativi o estranei. Infine, un altro principio fondamentale delle
tecniche cinesi è quello della polarità, più e meno, nero e bianco, vuoto e pieno,
Yin e Yang. Yin è il principio negativo, femminile ed è rappresentato dal colore
nero. Yang è il principio positivo, maschile e rappresentato dal colore bianco.
Principi fondamentali da applicare durante l’esecuzione degli esercizi: • È necessaria una buona respirazione diaframmatica lenta e profonda;
• Bisogna attivare i fasci muscolari profondi;
• Bisogna svuotare la mente dai pensieri inutili o negativi al fine di raggiungere
la giusta concentrazione;
• La postura deve essere corretta, la colonna vertebrale deve essere dritta ed
in linea;
• Il bacino deve essere libero e mobile al fine di attivare appieno il baricentro,
situato pochi centimetri sotto l’ombelico ed equidistante dalla parete addominale
e spina dorsale, chiamato “Tan T’ien”. Per i cinesi il Tan T’ien, oltre ad essere
il baricentro fisico del corpo, è anche il centro psico-fisico dove si trova l’energia
vitale che fornisce equilibrio fisico e spirituale.;
• Il corpo deve essere ben rilassato ma pronto per convogliare il flusso energetico
del Ch’i lungo l’intero organismo;
• Bisogna differenziare Yin e Yang. In una posizione su una singola gamba, Yang
rappresenta il “pieno” cioè il piede a terra che supporta il maggior peso e Yin
rappresenta il “vuoto” cioè il piede sollevato da terra;
• Ogni parte del corpo deve essere ben coordinata l’una con l’altra al fine di
effettuare movimenti fluidi ed armonici;
• I vari movimenti devono essere necessariamente legati l’uno all’altro senza
scatti o brusche interruzioni, pieni, lenti e controllati.
L’apprendimento del Pa Tuan Chin, non può limitarsi alla mera acquisizione dei
movimenti bensì qualcosa di più profondo. Come la maggior parte delle discipline
orientali, esso deve essere considerato come una scala composta da tanti gradini,
ad ognuno dei quali corrisponde un livello di conoscenza superiore. Per l’apprendimento
e il perfezionamento della tecnica, quindi, sono necessarie diverse componenti.
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La guida del maestro, i suoi insegnamenti della tecnica e di come migliorare
i movimenti, oltre all'esaltazione delle caratteristiche di ogni allievo, risulta
fondamentale. Dal canto suo l’allievo, oltre a seguire le indicazioni del maestro,
dovrà applicarsi con impegno e costanza e ripetere i movimenti giorno dopo giorno
per cercare di raggiungere buoni livelli di apprendimento. La tecnica va appresa
anzitutto con il corpo (per garantire i giusti automatismi) ma anche con il cuore
(bisogna appassionarsi a quello che si fa) ed infine con la mente (i gesti non
devono essere compiuti in modo automatico ma bisogna comprendere il significato
di ognuno di essi).
I Cinesi individuano tre stadi di apprendimento attraverso tre diverse forme
di energia interiore:
• Ching ("essenza", livello esteriore di abilità): è il livello in cui si apprende l'esecuzione
di movimenti e delle posizioni corrette.
• Ch’i ("energia interna"): è il livello nel quale si impara a far fluire l’energia
interiore (il Ch’i), raggiungendo così una reale efficacia nello svolgimento delle tecniche.
• Shen ("energia mentale o spirituale"): rappresenta la sommità della scala, ove l’allievo
e la disciplina diventano una cosa sola.
Di seguito due movimenti della Ginnastica Cinese brevemente illustrati:
• Tendere l’Arco. In pozione eretta, i piedi leggermente divaricati e i talloni vicini, le braccia
distese lungo i fianchi, lo sguardo dritto davanti a noi. Facciamo un passo a
sinistra e pieghiamo leggermente entrambe le gambe. Manteniamo le cosce parallele
al terreno e la schiena dritta. Incrociamo le braccia davanti al petto. Ruotiamo
la testa verso sinistra. Chiudiamo la mano destra a pugno e stendiamo indice e
pollice. Raggiungiamo la posizione dell’arciere come a voler scoccare una freccia
verso sinistra. Il medesimo movimento deve essere compiuto anche nella direzione
opposta.
• Sostenere il cielo con le braccia. In posizione eretta, i piedi leggermente divaricati e i talloni vicini, le braccia
distese lungo i fianchi, lo sguardo è dritto davanti a noi. Alziamo lentamente
le braccia sopra la testa ed intrecciamo le mani con i palmi rivolti verso il
basso. Tramite il movimento dei polsi ruotiamo i palmi verso l’alto e senza piegare
i gomiti spingiamo verso l’alto. La posizione può essere intensificata alzando
anche i talloni da terra. Dopo qualche secondo torniamo nella posizione di partenza.
Tutto il materiale didattico e fotografico è stato gentilmente messo a disposizione
dal maestro Kenji Corsano "http://il-sole.it/".
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