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IL TENNIS TAVOLO |
A cura di Andrea Carlucci |
Tennis Tavolo o Ping Pong? Entrambi i termini stanno ad indicare lo stesso sport; il primo è il nome ufficiale
della disciplina olimpica e il secondo è quello che lo ha reso noto in tutto il
mondo. È uno dei pochi sport indicati per tutte le fasce di età: si tratta di
un’attività fisica molto ludica ma che aiuta a migliorare la coordinazione motoria,
richiede semplici attrezzature (una racchetta, una pallina, un tavolo apposito)
ed è soprattutto scevra di pericoli.
Non sono molti gli sport che si rivolgono ad un target eterogeneo e che possono
essere praticati in luoghi e contesti così diversi; il Tennis Tavolo è un’attività
che può essere svolta al mare, in piscina, in palestra, nel tempo libero, da tutta
la famiglia e da persone diversamente abili.
Chiunque si sia mai trovato con una racchetta da ping pong in mano ha potuto
ben capire quanto sia determinante in questo sport avere buona coordinazione,
rapidità di esecuzione dei movimenti, prontezza nei riflessi e una buona sensibilità
nell’impatto con la pallina. In più, trattandosi di uno degli sport più veloci al mondo, è fondamentale riuscire ad esprimere nei brevi tempi di ciascuno scambio un
elevato livello di reattività e tempismo nei movimenti, di concentrazione e di
attenzione.
Il Tennis Tavolo è uno sport sia individuale e sia di squadra. Il giocatore può
quindi raggiungere degli obiettivi personali e contemporaneamente confrontarsi
e vivere delle esperienze di gruppo (come nel caso dei tornei di doppio).
Racchetta e impugnatura
La grandezza, la forma e il peso della racchetta non sono regolamentate. Però
tutte le racchette in commercio sono simili. Per i principianti si raccomandano
quelle costruite con un legno non troppo rigido che permette di controllare meglio
la pallina durante il tiro.
I diversi modi di impugnare la racchetta (diritto concavo o anatomico) non influenzano il gioco. Una buona impugnatura permette di trasmettere in modo ottimale forza e precisione alla pallina. Ai
principianti si sconsiglia di utilizzare racchette che presentano una superficie
ricoperta di gomma nera alta circa 1,5 mm e che può essere utilizzata con successo
invece da ottimi giocatori esperti, in grado di gestire l’elevato attrito. A chi si cimenta per le prime volte si raccomanda quindi una racchetta in cui
sia applicata una gomma di colore rosso (con minor attrito) su entrambi i lati.
Un po’ di storia…
Storicamente, per quanto riguarda lo stile, sono andati affermandosi due filoni:
- la Scuola d’Oriente, sviluppatasi in Asia già dalla fine del XIX secolo, prima in Cina e successivamente
in Giappone; la caratteristica principale che la contraddistingue riguarda il
modo di impugnare la racchetta denominato a penna poiché ricorda il modo di afferrare la penna per scrivere. Infatti il manico
della racchetta viene impugnato nell’incavo della mano tra pollice e indice.
- la Scuola d’Occidente ha origine in Europa; si caratterizza per una impugnatura con tre dita sul manico,
l’indice sulla gomma di uno dei lati della racchetta, il pollice su quella dell’altro.
Questa impugnatura consente di colpire la pallina sia col dritto che col rovescio.
Nel 1926 è nata la prima federazione internazionale di Tennis Tavolo, la “I.T.T.F.”,
per opera del tedesco George Lehmann. Nello stesso anno, a Londra, venne disputato
il primo Campionato Mondiale. Le più importanti scuole europee si trovano attualmente
in Germania, Svezia, Francia, seguite da Russia , Ungheria e Romania.
A parte rare eccezioni, i Campionati Mondiali di Tennis Tavolo sono stati vinti
da atleti asiatici e la Cina è la nazione che a livello mondiale detiene il maggior numero di praticanti,
seguita dal Giappone e dalla Corea.
In Italia questo sport è stato regolamentato nel 1960 in occasione dell’Assemblea
Generale in cui è stato costituito un apparato organizzativo. Nel 1979 il C.O.N.I.
ha riconosciuto formalmente la Federazione Italiana Tennis Tavolo (F.I.Te.T.) al pari di federazioni sportive popolari.
Principali regole di gioco
- Ogni scambio comincia con il servizio in cui la pallina deve rimbalzare nel
campo di entrambi i giocatori
- In ogni scambio è necessario rinviare la pallina con la racchetta nel campo
avversario
- Il gioco comincia quando la pallina si stacca dalla mano del giocatore che
compie il servizio
- Un incontro si svolge in cinque partite; vince chi si aggiudica tre set su
cinque.
- Ogni incontro si conclude quando si raggiungono gli 11 punti
- In caso di 10 pari è necessario vincere con due punti di scarto
- Si ottiene il punto quando l’avversario non effettua un servizio valido, quando
manca o sbaglia un rinvio, quando la pallina viene colpita senza che essa abbia
rimbalzato una volta nel proprio campo (colpo tirato al volo)
- È considerato fallo quando la pallina rimbalza due o più volte nel proprio
campo, la pallina viene colpita con qualcosa che non sia la racchetta o dalla
mano che la tiene.
- Si commette fallo anche quando il giocatore tocca la rete, tocca il tavolo
con la mano libera oppure sposta il tavolo di gioco.
Il servizio
Colui che inizia il gioco e serve, deve fare rimbalzare la pallina in un determinato rettangolo del campo avversario
dopo che la pallina ha superato la rete. Chi batte effettua due servizi di seguito
e poi lo cede all’avversario e così fino a fine partita. Se la palla tocca la
rete prima di rimbalzare nel campo avversario occorrerà ripetere il servizio.
Il “Let”
Da non confondere con il termine “Net”. Quando si effettua il servizio, è necessario
far rimbalzare la pallina in un determinato rettangolo del tavolo di gioco avversario
e per far questo, come già detto, ci sono due possibilità. Esiste un’eccezione
quando la palla tocca il nastro bianco della rete, che determina la ripetizione
del servizio senza togliere le due possibilità di cui si è detto prima. Il termine
“Let” sembra essere quello più corretto, proveniente dall’espressione inglese
“Let’s play again” cioè “rigiochiamola”.
Il doppio
Nel gioco del doppio più che gli aspetti tecnici del singolo giocatore sono indispensabili
alcune qualità di squadra, quali il sincronismo dei movimenti della coppia finalizzato
anche a non recare disturbo al compagno nell’alternanza dei colpi. La combinazione
migliore di una coppia di tennistavolisti è data da un mancino e un destromane,
poiché ciò consente un minore tempo per effettuare gli spostamenti al fine della
migliore posizione di tiro ideale.
Le regole del doppio sono del tutto identiche al singolo:
• È obbligatorio battere il servizio dalla parte destra del proprio campo inviando
la pallina nella parte destra del campo avversario.
• I giocatori di una coppia devono alternarsi in uno scambio ribattendo la pallina
una volta per uno.
• Nel caso le coppie raggiungano entrambe i 10 punti il servizio è ridotto ad
un servizio solo. Vince la coppia che raggiunge per prima un vantaggio di due
punti sull'avversaria.
Il buon pongista
I giocatori che hanno raggiunto un buon livello tecnico riescono a colpire la
pallina in modi diversi, variando all’ultimo istante l’angolo oppure la velocità
con cui effettuano il tiro.
Colpi a rotazione
Nei tre disegni qui sotto si possono visualizzare diverse modalità di infondere
alla pallina un determinato senso di rotazione a seconda del modo in cui viene
colpita. Si distinguono tre tipi di rotazione.
1. Colpi (quasi) senza rotazione: in cui la pallina è colpita perpendicolarmente rispetto alla sua direzione
di movimento (attacco, allround e difesa)
2. Colpi con rotazione in avanti: in cui la pallina è colpita nella sua metà superiore effettuando un movimento
con la racchetta dal basso verso l’alto e in avanti (topspin)
3. Colpi con rotazione all’indietro: in cui la pallina è colpita nella sua metà inferiore effettuando un movimento
con la racchetta verso il basso.
Posizione di base
Per essere in grado di rispondere in maniera ottimale al servizio occorre innanzitutto
assumere la corretta posizione di base. Il pongista si deve posizionare a circa
50 cm dal bordo del tavolo, in appoggio sulla punta dei piedi e con le gambe divaricate
(la distanza tra i piedi corrisponde alla larghezza delle spalle). Se il giocatore
impugna la racchetta con la mano destra, posizionerà il piede destro leggermente
all’indietro
Il gioco di gambe
Per eseguire un colpo ottimale il giocatore dovrebbe sempre guardare sia la pallina
sia l’avversario; ciò gli permette di anticipare le intenzioni di quest’ultimo
e di reagire rapidamente, ridefinendo continuamente la posizione in campo.
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