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LA DIPENDENZA DAL CELLULARE |
A cura della Dott.ssa Monica Monaco |
La nascita e lo sviluppo del mercato della telefonia mobile ha avviato profonde
trasformazioni sociali, attribuendo nuove funzioni psicologiche al telefonino
rispetto a quelle assolte dal telefono tradizionale.
La tendenza di questo moderno e trasportabile strumento di comunicazione telefonica
a diventare nel giro di poco tempo alla portata di tutti, indipendentemente dall’età
o dallo status socio-economico, insieme allo sviluppo di crescenti ed innumerevoli
caratteristiche tecniche, implicano delle riflessioni relative alle principali
funzioni sociali e psicologiche che il telefonino attualmente assolve.
Inizialmente, infatti, il cellulare era uno strumento essenziale, alla portata di pochi, il cui possesso assolveva alla funzione di rendere costantemente rintracciabili in tempo reale un numero privilegiato di utenti “socialmente impegnati ed importanti”.
Ben presto il cellulare ha cominciato a rispondere e ad alimentare il bisogno comune di essere vicini, superando i confini dello spazio e del tempo, trasformando profondamente le possibilità delle relazioni quotidiane, favorendo la possibilità di aumentare le occasioni di intimità e, talvolta, anche quelle di violazione della libertà e degli spazi personali.
Così, di pari passo alla moltiplicazione delle funzioni tecniche di un telefonino si sono trasformate anche le sue funzioni sociali e psicologiche: il cellulare oggi è uno strumento che accompagna ogni momento della giornata e che aiuta ad organizzare ed a gestire ogni momento della vita, dal lavoro (con le agende, le sveglie, le rubriche, l’orologio) ai momenti di svago (con i giochi, le fotocamere, le videocamere).
Conseguentemente all’evoluzione del mondo della telefonia mobile oggi, oltre alla generica e tradizionale funzione di comunicazione, il telefonino rappresenta uno strumento che riveste almeno tre importanti funzioni psicologiche relative sia alla sfera individuale, che a quella relazionale.
Una delle principali funzioni psicologiche del cellulare è quella di regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni . Attraverso il telefonino, infatti, ci si può avvicinare o allontanare dagli
altri: ci si può proteggere dai rischi dell’impatto emotivo diretto, trovando
una risposta alle proprie insicurezze relazionali, alla paura del rifiuto ed ai
sentimenti di insicurezza; ma ci si può altresì mantenere vicini e presenti costantemente
alle persone a cui si è legati affettivamente, gestendo l’ansia da separazione
e la distanza, costruendo un “ponte telefonico” che attraversa infiniti spazi
in pochissimo tempo.
Gli adolescenti sono più spesso esempio dell’utilizzo del telefonino come strumento
di difesa per affrontare le insicurezze nella comunicazione, sia nella fase di
iniziale di conoscenza che in quelle di trasformazione e gestione delle relazioni.
I genitori invece, sempre più spesso sostenitori del precoce possesso del telefonino
da parte dei bambini e ragazzi, trovano nel telefonino una risposta al proprio
bisogno di restare costantemente presenti nella vita dei propri figli, adoperando
il cellulare come ciò che è stato definito un “guinzaglio tematico” (Carlini R.,
Cozzolino G.).
Un rischio della estremizzazione della telefonino-mediazione delle relazioni è che il cellulare, piuttosto che diventare uno strumento di sostegno per affrontare le difficoltà di confronto con gli altri, diventi uno strumento per gestire abitualmente le relazioni. In tal modo è possibile che la “comunicazione telefonica” diventi un sostituto della “comunicazione reale” , che lo strumento tecnico prenda il sopravvento e finisca per sostituirsi alla realtà, creando e alimentando una equazione “comunicazione telefonica = comunicazione reale”.
Un altro rischio intimamente connesso al precedente è la possibilità che il contatto-distacco
finisca per far idealizzare il referente delle comunicazioni telefoniche o via sms , sulla base di meccanismi di proiezione di desideri che possono innescarsi
facilmente su comunicazioni fatte di brevi conversazioni o di pochi caratteri.
È altrettanto possibile che con l’abuso di comunicazione via cellulare si finisca
per vivere relazioni esclusivamente legate alla sfera mentale-emotiva , che alimentano una frammentazione e un disconoscimento del corpo come irrinunciabile
mezzo di contatto nelle relazioni interpersonali.
Infine, esiste il rischio che la facilità a prendere le distanze, quanto quella ad avvicinarsi, acceleri eccessivamente alcuni processi di distacco emotivo che prima avevano tempi più “umani” rispetto a quelli tecnologici offerti dal telefono mobile, nel corso dei quali gli irrinunciabili scambi faccia-a-faccia potevano portare a riflessioni importanti, oggi talvolta impossibili.
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Una terza funzione ormai crescente del cellulare è quella di rappresentare un mezzo per vivere e dominare la realtà , con le sue innumerevoli possibilità tecniche in grado di regalare l’idea di poter essere presente e capace di “fermare il tempo”, con una o più immagini, un’illusione di potere che può essere spinta fino alla sensazione estrema di onnipotenza.
I rischi dell’abuso di queste funzioni sono maggiori nei ragazzi, in quanto l’età
evolutiva è il momento dell’apprendimento delle modalità di contatto sociale reale
e delle capacità di controllo degli impulsi e delle emozioni.
La comunicazione attraverso il telefonino, infatti, potrebbe finire per divenire
l’unica capacità di mettersi in relazione e contemporaneamente la sua perpetua possibilità di contatto non stimola né la capacità di controllare il rinvio della soddisfazione dei bisogni che si concretizza nell’attesa, né la conseguente creatività che si sviluppa nell’attesa.
In tal modo, il pensiero lascia sempre più spazio all’azione, al prezzo dell’incapacità
crescente di reggere la lontananza e il distacco, perdendo di vista che essi non
sono esclusivamente pesi da alleviare, ma anche spazi che è possibile colmare
coltivando quelle importanti dimensioni psicologiche rappresentate dalla fantasia
e dalle immagini interiori.
Inoltre, l’abuso della possibilità di superare le barriere spazio-temporali sembra
rendere sempre di più approssimativi, ossia incapaci di prendere decisioni e impegni
precisi, in virtù della possibilità di rinviare le scelte e gli appuntamenti a
momenti successivi di contatto.
Le importanti possibilità di risposta a bisogni psicologici da parte del telefonino sottolineano come l’uso del cellulare si può muovere lungo il continuum “elemento risorsa – fattore di rischio”, in modo simile a molti altri strumenti multimediali.
La dipendenza da telefonino: un fenomeno complesso
Secondo i crescenti studi condotti in tutto il mondo sull’argomento, il “keichu”,
come è stato definito in Cina il fenomeno sociale della dipendenza dal cellulare,
è un problema che colpisce principalmente i giovani.
L’uso quotidiano e comune del telefonino rende spesso difficile tracciare un
confine diagnostico tra “comportamento normale” e “comportamento aberrante”. Per
questa ragione, per l’individuazione di tale problematica è importante osservare
tanto gli aspetti quantitativi quanto quelli qualitativi del rapporto con il cellulare.
Dal punto di vista quantitativo , generalmente si parla di “cellularomania” quando il traffico telefonico quotidiano
di un individuo, costituito da chiamate e sms sia in entrata che in uscita, ammonta
all’incirca a 300 contatti.
Tuttavia, il problema quantitativo potrebbe anche essere manifestato in termini
di lunghe conversazioni con poche persone o ancora l’utilizzo eccessivo potrebbe
essere legato all’abuso di altre funzioni presenti nel cellulare.
Inoltre, al di là della quantità di comunicazioni o del tempo passato al cellulare, si può ipotizzare una “dipendenza da telefonino” quando una persona presenta alcuni dei seguenti atteggiamenti-spia:
Come tutte le cosiddette “nuove dipendenze”, anche la “cellularomania” tende
a innestarsi ed a manifestarsi soprattutto in relazione agli aspetti più fragili
della persona. Se, ad esempio, la persona ha dei problemi di autostima il telefonino,
rispondendo al bisogno di compensare tale problema, tenderà ad essere utilizzato
come strumento per affrontarlo. Allo stesso modo avviene per le persone con predisposizione
alle dipendenze nei confronti delle persone, in cui esso diviene strumento per
gestire i bisogni emotivi.
Spesso la dipendenza dal telefonino si associa ad altre tradizionali o moderne
dipendenze che sono secondarie alla cellularomania, quali ad esempio la sindrome
da shopping, la dipendenza affettiva e la videomania. Queste ultime possono essere
considerate conseguenza della “cellular addiction” quando si manifestano in relazione
ad essa, ossia rispettivamente con acquisti compulsivi nel settore della telefonia
(telefonini, accessori e offerte telefoniche), con l’uso del cellulare per assecondare
comportamenti di dipendenza affettiva (controllo e continuo contatto) e con l’abuso
di videogiochi presenti tra le funzioni del telefonino stesso.
Dipendenza da sms
Il sistema dei messaggini telefonici ha trovato ben presto grande diffusione
in relazione alle possibilità di conciliare un mezzo di comunicazione economico,
scritto (e quindi conservabile) e indiretto quanto una lettera. Prima, infatti,
chi non riusciva ad esprimere qualcosa verbalmente, poteva farlo attraverso una
cartolina o con una lettera.
Oggi ciò è possibile attraverso una e-mail o, più velocemente e più alla portata
di tutti, attraverso un sms.
Ben presto la necessità di esprimere tanto attraverso uno short message ha portato
allo sviluppo di un linguaggio sintetico, fatto di abbreviazioni e codici che
è indubbiamente più diffuso tra i giovani e che rappresenta il vero rischio della
dipendenza da sms, soprattutto in età evolutiva. Il linguaggio sintetico infatti
rischia di prendere il sopravvento tra le funzioni cognitive ed emotive in via
di sviluppo, predisponendo alla strutturazione di una forma di pensiero eccessivamente
sintetico.
L'intervento sulla dipendenza da cellulare: prevenire è importante quanto curare
Il rapporto con il cellulare è potenzialmente rischioso per tutti, perché spesso
solo parzialmente controllabile, dal momento che si possono gestire soprattutto
le chiamate effettuate e meno quelle ricevute.
È per questo che la prevenzione di questa forma di dipendenza è importante quanto
l’intervento su di essa nella sua forma più acuta. Esiste infatti la possibilità
che, in un periodo particolarmente difficile della vita il telefonino diventi
un oggetto su cui canalizzare uno stato di disagio (affettivo, relazionale, ecc.).
Pertanto, è importante allenarsi ad un rapporto equilibrato con il cellulare,
limitato nel tempo e capace di autocontrollarsi, concedendosi talvolta qualche
pausa dalla sua presenza rassicurante.
ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Cambio di stagione, passaggio dall’ora solare a quella legale, sbalzi termici e climatici: sono condizioni che in alcuni soggetti possono creare un vero e proprio disagio. La meteoropatia, infatti, è un complesso di disturbi sia a livello psicologico che fisico, associato ai...
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L'evoluzione della specie umana ha comportato modificazioni anche a livello psicologico. Che cosa è la Psicologia dell'Evoluzione?
L'emozione:il cuore che pulsa, le mani sudate, il respiro affannato, il tremore degli arti che accompagna sensazioni paura.
Ottimismo e pessimismo possono influire sulla salute, sul successo in ambito lavorativo, e nella vita in genere, e in definitiva sul benessere psico-fisico delle persone.