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I DISTURBI PSICOSOMATICI DELL’APPARATO RESPIRATORIO |
A cura di Marta Chiappetta |
Nell’apparato respiratorio risiedono gli organi che permettono lo scambio e la comunicazione tra ambiente interno e esterno; attraverso questo percorso entra la vita che si distribuisce nel sangue mediante l’ossigeno e, allo stesso tempo, viene rimossa l’anidride carbonica.
Le patologie che colpiscono le vie aeree simboleggiano il bisogno di spazio, di “aria” e autonomia ma possono indicarci anche che si sta verificando un’assenza di interesse per la vita o sensi di colpa molti forti.
Le patologie che interessano le prime vie respiratorie (naso e gola) manifestano una tensione negli aspetti relativi alla sicurezza (e a ciò che la rappresenta), all’espressione, alla realizzazione di sé e al ricevere.
Faringite
La faringite è un processo infiammatorio che interessa la mucosa faringea e può avere un decorso acuto o cronico. La forma acuta si manifesta con dolore alla gola, tosse, febbre e malessere generale. La causa è più spesso virale: in questo caso la faringite accompagna il raffreddore o è uno dei principali sintomi di una malattia esantematica.
Nelle forme batteriche, caratterizzate da febbre elevata, linfonodi e tonsille gonfie, il responsabile è lo Streptococco: se questo batterio non viene curato adeguatamente, si verificano complicanze più o meno gravi come suppurazioni o febbre reumatica.
Le forme croniche presentano sintomi meno intensi e sono causate da fattori esterni come fumo, alcol o contatto con sostanze nocive come polveri, gas, vernici, colle ecc.
La faringe costituisce un percorso obbligato per arrivare ai polmoni e allo stomaco: quando si manifesta il sintomo della faringite, il corpo esprime un rifiuto di far passare un’aria, un contesto, una relazione o altri aspetti che vengono percepiti come minacciosi o estranei. Il soggetto sente di voler difendere la propria identità, per questo le tonsille si gonfiano “sbarrando” la strada.
Alla base del sintomo c’è, da un lato, un forte senso del dovere e, dall’altro, una profonda insicurezza che porta la persona, instabile e indecisa, a non lasciar passare nulla. Tale meccanismo è confermato dai sintomi che spesso accompagnano la faringite: la tosse è un tentativo di espulsione mentre il dolore alla deglutizione esprime il rifiuto a fare entrare qualcosa; non a caso la faringe è collegata alle orecchie e dunque, simbolicamente, è presente una difficoltà anche a ricevere la comunicazione.
Ciò che entra ed esce non riesce a trovare la sua direzione, non per mancanza di comprensione, ma perché una scelta comporterebbe comunque un dolore o una difficoltà. Le molteplici emozioni, spesso contraddittorie, che regnano nel soggetto che soffre di faringite, lo portano a non capire più cosa dire o fare: ha paura di comunicare, di esprimere un diniego o un rifiuto. Il problema espresso dal sintomo riguarda, però, una condizione di incertezza legata all’insicurezza e ad una mancanza di parametri interiori stabili di giudizio sulla realtà circostante, unita ad un grande senso del dovere che comporta un controllo estremo su ciò che viene espresso e comunicato, simboleggiato dall’infiammazione.
Quando tale dinamica psichica si protrae nel tempo, la faringite si cronicizza fino a sviluppare ascessi peritonsillari e retrofaringei: in questi casi, per ciò che concerne l’aspetto emotivo, il soggetto sta esprimendo con il corpo la necessità imprescindibile di dire “la sua verità”, finalmente senza paura.
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Sindrome da iperventilazione
L’iperventilazione è l’aumento del ricambio dell’aria nei polmoni in seguito ad una maggiore frequenza degli atti respiratori, che diventano più frequenti e profondi.
Tale variazione non va confusa con quelle condizioni fisiologiche in cui l’aumento della ventilazione è una causa diretta (ad esempio durante un’attività fisica). Quando il respiro diventa affannoso anche in condizioni di riposo e non è collegato a condizioni fisiologiche o patologiche, nel corpo si verifica prima un aumento dell’ossigeno e poi una riduzione drastica dell’anidride carbonica (ipocapnia): tale fenomeno fa aumentare il pH del sangue (alcalosi respiratoria) e peggiora fortemente il quadro clinico.
Se lo stato di iperventilazione si protrae a lungo, tutte le modificazioni che si verificano irrigidiscono e contraggono i muscoli, accentuando il senso di soffocamento.
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Bibliografia
− AA.VV., Dizionario di psicosomatica, Edizioni Riza, Milano, 2007.
− AA.VV., Dizionario dei sintomi, Boroli Editore, Novara, 2002.
− AA. VV., Enciclopedia della Medicina, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1995.
− Panigatti R., I sintomi parlano, TEA, Milano, 2003.
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L'emozione:il cuore che pulsa, le mani sudate, il respiro affannato, il tremore degli arti che accompagna sensazioni paura.
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