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LA BIOENERGETICA |
A cura di Andrea Carlucci |
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La Bioenergetica è una tecnica psicocorporea in cui si utilizzano prevalentemente tecniche respiratorie,
particolari esercizi fisici, posizioni e contatti corporei nel tentativo di sciogliere
i “blocchi energetici” e i meccanismi difensivi che si cristallizzano nel corso
del tempo a livello fisico e a livello psicoemotivo.
Il suo fine è l’integrazione tra corpo e mente: una tesi fondamentale in Bioenergetica è che il corpo e la mente funzionalmente
sono identici, ciò che succede nella mente riflette ciò che accade nel corpo e
viceversa, individuando così una corrispondenza tra struttura del carattere ed
atteggiamenti corporei dell’individuo, e una identità funzionale tra processi
psichici e quelli somatici.
La pratica della Bioenergetica si pone come una modalità di interpretazione della
personalità attraverso i suoi processi energetici i quali hanno origine dalla
respirazione, dal metabolismo, dal movimento e dall’attività sessuale che rappresentano
le funzioni basilari della vita di ciascun individuo.
Nel corso del lavoro bioenergetico si aiuta la persona ad entrare in contatto
con se stessa attraverso il proprio corpo. Usando esercizi specifici essa inizia
a percepire in che modo inibisca o blocchi il fluire dell’eccitazione nel corpo;
come abbia limitato la respirazione, i movimenti, l’auto- espressione. In altre
parole come abbia diminuito la propria vitalità.
La parte analitica della terapia aiuta il soggetto a capire il perché di questi
blocchi e inibizioni, per lo più a carattere inconscio, mettendoli in relazione
alle esperienze infantili. La persona viene aiutata e incoraggiata ad accettare
e ad esprimere le emozioni represse nell’ambiente controllato dalla situazione
terapeutica.
L’origine della pratica e della terapia Bioenergetica si deve al medico e psicanalista Alexander Lowen intorno al 1940, allievo di Wilhelm Reich dal quale riprese alcune teorie chiave:
Lowen coniò il termine di “bioenergia” riferendolo ad una pratica in cui si utilizza
un approccio prevalentemente corporeo e si adopera l’espressione delle emozioni
insieme ad una componente analitica finalizzata al ripristino dell’equilibrio
della mente e del corpo, e al miglior utilizzo delle risorse innate di ciascun
individuo. Egli, inoltre, cominciando dall’analisi dei blocchi energetici e muscolari
somatizzati giunse a tracciare una mappa delle difese psichiche che costituiscono
il carattere di una persona. Nella sua attività fece uso di alcune posizioni di
stress che possono aiutare ad allentare le tensioni accumulate. Una dimostrazione
di questa distensione muscolare è l’insorgere nei muscoli di una fine vibrazione.
Vibrazione e motilità
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Il Grounding o radicamento
Il grounding è la chiave del lavoro bioenergetico ed è legato alla respirazione. Avere “grounding”
è un modo come un altro per dire che una persona ha i piedi per terra. Può essere
anche utilizzato per indicare che una persona sa dove è e perciò sa chi è. Quando
ha i piedi per terra egli ha contatto con la realtà base della sua esistenza.
Egli è radicato nella terra, identificato con il proprio corpo, consapevole della
propria sessualità, ed è teso verso il piacere. Il “grounding” implica che una
persona si “lasci scendere”, che abbassi il suo centro di gravità, che si senta
più vicina alla terra. Il risultato più immediato è aumentare il suo senso di
sicurezza. La direzione discendente è la via al piacere della liberazione o della
scarica. È la via della soddisfazione sessuale. Le persone che temono di lasciarsi
andare sono bloccate nella loro capacità di abbandonarsi pienamente alla scarica
sessuale e non riescono a sperimentare pienamente la soddisfazione derivante dall’orgasmo.
Lasciarsi andare significa “lasciarsi scendere”, perché inconsciamente ci si tiene
su di continuo; si ha paura di cadere e di non riuscire, e perciò di lasciarsi
andare e abbandonarsi alle proprie sensazioni.
L’importanza di avere il proprio “centro” nel basso ventre è riconosciuta dalla
maggior parte degli orientali. I giapponesi utilizzano la parola hara, che significa ventre ed anche la qualità della persona in quanto centrata in
tale zona e quindi equilibrata tanto fisicamente che psicologicamente.
Le discipline zen del tiro con l’arco, l’arte di disporre i fiori e la cerimonia
del tè, intendono aiutare a conseguire hara.
La respirazione
Una buona respirazione è essenziale ai fini di una salute vibrante. Lo scopo
della bioenergetica è quello di aiutare a sentire e a scaricare le tensioni che
trattengono dal respirare con naturalezza.
Questa pratica cerca di riportare la persona ad avere una respirazione profonda
e calma in cui l’inspirazione proceda dalla zona pelvica e si diriga verso l’alto
fino alla bocca. L’espirazione invece effettua il percorso contrario partendo
dalla bocca e dirigendosi verso il basso. Ciò serve per allentare le tensioni
profonde e consentire la libera espressione delle emozioni.
Per aiutare a respirare efficacemente Lowen inventò il cavalletto bioenergetico.
Il cavalletto bioenergetico facilita la distensione dei muscoli dorsali contratti,
ai quali sarebbe altrimenti difficile arrivare. Aiuta a respirare più a fondo
senza dover fare un eccessivo sforzo consapevole. Vi sono vari modi per lavorare
sul cavalletto: l’esercizio base consiste nell’adagiarsi con la schiena sul cavalletto
e prendere contatto a livello dell’estremità inferiore delle scapole cioè il punto
in cui la trachea si divide nei due bronchi principali, ognuno dei quali si dirige
al rispettivo polmone. È questa una zona di forti costrizioni nella maggior parte
delle persone. Stando distesi sul cavalletto, si allungano le mani per arrivare
alla sedia che sta dietro.
La Bioenergetica può aiutare tutte le persone ad approfondire il contatto con se stessi a vivere con pienezza e consapevolmente i flussi energetici essenziali presenti nel proprio corpo. La conseguenza, quasi naturale, è permettere di aprirsi anche al contatto verso l’esterno, divenendo più sensibili, comprensivi, ma anche più diretti nel rapporto con gli altri.
Bibliografia:
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