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IL METODO MÉZIÈRES |
A cura di Andrea Carlucci |
“Il corpo è schiacciato dalla propria forza-peso, vale a dire dalla propria forza
muscolare, dalle ipertonie, dagli stati di tensione e contrazione, dalle perdite
di elasticità”(F. Mézières).
È facile confondere il Metodo Mézières con una semplice ginnastica dolce, in realtà si tratta di un lavoro posturale
e correttivo impegnativo sia per il paziente che per il terapista sul piano fisico
e psicologico.
I principi, le intuizione e le osservazioni che caratterizzano tale metodo sono
alla base di molte tecniche che a partire dagli anni Settanta sono andate via
via sviluppandosi ed affermandosi, come ad esempio l’Antiginnastica di Thérèse Bertherat, la Rieducazione posturale di Marcel Bienfait, Il metodo Monari e molti altri.
Il Metodo Mézières, in particolare, è indicato per normalizzare tutti i problemi osteo-muscolo-articolari
ed ha come campo di applicazione quello della patologia funzionale:
- Vertebrale: lombalgie, lombo sciatalgie, cervicalgie, cervicobrachialgie, etc..
- Articolare: periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi
- Muscolare: sindrome degli scaleni, sindrome dello stretto toracico superiore, sindrome
dell’angolare.
- Dismorfica: iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe/vare, piede piatto/cavo
Viene indicato, inoltre, per gli sportivi per la prevenzione di contratture,
stiramenti, strappi, tendiniti e inoltre trova applicazione nell’ambito della
medicina preventiva.
Secondo Françoise Mézières, creatrice e studiosa del Metodo, esiste una FORMA normale del corpo alla quale
rifarsi e da confrontare con tutte le altre. Essa è quella che rispetta le proporzioni
del “numero aureo”, usato dagli antiche greci nella scultura del periodo classico, molto caro
a Leonardo da Vinci e considerato dalla ideatrice stessa “legge di armonia universale”.
Secondo la Mézières è infatti la forma a governare la funzione e non il contrario;
attraverso un costante miglioramento della forma, della quale la “statua greca”
è il canone, ci si avvicina alla forma perfetta.
A partire da questi presupposti tale Metodo ha lo scopo di “curare” la persona
cercando di ripristinare la simmetria delle parti con un lavoro di rieducazione
di tipo posturale attraverso esercizi che favoriscono l’allungamento dei muscoli
privi di elasticità.
I numerosi muscoli, specialmente quelli posteriori del corpo e dorsali, si comportano
come un unico grande e potente muscolo in grado di deviare la corretta posizione
di vertebre e capi articolari su cui hanno inserzione.
Questo comportamento venne analizzato dalla Mézières attraverso uno studio minuzioso
dell’anatomia e della cinesiologia muscolare, per arrivare a sostenere che ogni
muscolo del corpo è collegato all’altro e sovrapposto come “tegole” di un tetto
andando a costituire diverse catene muscolari:
Catena posteriore
Catena antero-interiore
Catena brachiale anteriore
Catena anteriore del collo.
Comparsa di lordosi lombare dopo correzione anteposizione spalle
Correzione iperlordosi lombare con flessione gambe e comparsa di iperlordosi
cervicale
La vita di Françoise Mézières
Françoise Mézières nasce il 18 giugno del 1909 a Hanoi, compie gli studi a Parigi
presso l’Ecole de Orthopedie et Massage e ottiene il Diploma nel 1938. Nello stesso
istituto insegnerà Anatomia, Fisiologia e Ginnastica Medica.
A partire dal 1947 Mézières, dopo aver abbandonato l’insegnamento classico, mette
a punto il suo metodo che presenterà nel 1967 al Centro Omeopatico di Francia.
Dal 1947 al 1949, infatti, verifica su numerosi pazienti le sue scoperte rivoluzionarie
che si rivelano sempre uguali: i muscoli posteriori del corpo si comportano come
un solo muscolo e sono troppo forti e troppo “corti” e non deboli come fino ad
allora insegnava la cinesiologia classica.
Il 1949 è l’anno in cui pubblica l’articolo “Rivoluzione in ginnastica ortopedica”.
Dal 1949 al 1957 lavora a Parigi come libera professionista e perfeziona il suo
metodo, che chiama Metodo Mézières. Nel 1957 lascia Parigi poiché delusa del poco
interesse del corpo medico verso le sue scoperte e si trasferisce prima in Corsica
e poi sulla Costa Azzurra con l’idea di dedicarsi alla coltivazione della terra.
Viste le pressanti richieste dei suoi pazienti, Mézières accetta di insegnare
il suo Metodo che diventa sempre più popolare in Francia.
Nel 1974, stanca per il troppo lavoro, cerca qualcuno che la aiuti nell’insegnamento
e nelle pratiche amministrative. Lo trova in Philippe E. Souchard, con il quale
inizia un sodalizio a St. Mont, nel Sud della Francia, dove si trasferisce. Con
lo stesso Souchard in seguito avrà dei problemi e dei dissapori che la portano
nel 1985, a trasferirsi nei pressi di Fontainebleau, insieme a Joelle Picot, una
sua allieva che da quel momento non la lascerà più. Insegna il metodo soprattutto
agli italiani, di cui ama la lingua, l’eleganza e il carattere. Muore il 17 ottobre
del 1991.
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Il Trattamento
Ciascuna seduta del Metodo Mézières inizia con l'osservazione del paziente. Considerato
che il recupero della forza e dell'elasticità e la riduzione del dolore dipendono
dal ripristino della buona morfologia, il bilancio sarà essenzialmente morfologico.
Si comincia in piedi, poi piegati in avanti e infine sdraiati supini per terra.
Grazie all'osservazione, rapida e precisa, il terapeuta ha già una visione sintetica
delle asimmetrie del paziente e delle difficoltà che potrà incontrare. Ha inizio
così il trattamento: una successione di posture, proposte dal terapeuta e mantenute
dal paziente. Lo scopo delle posture è di allungare le catene muscolari facendo riferimento alla forma perfetta. Lo stiramento dei muscoli provoca però un certo disagio e quindi il corpo,
in maniera del tutto incosciente, mette in atto tutta una serie di "compensazioni"
per evitare l'allungamento che spesso si esprime in una sensazione di dolore.
Si tratta di un dolore da stiramento muscolare che i pazienti descrivono come
"un dolore che si sente che fa bene".
Le tre squadre di Mézières
Le diverse posture che vengono proposte al paziente vengono indicate a seconda
delle deformazioni del soggetto e delle modalità di compensazione che egli stesso
utilizza per proteggerle. Non esistono quindi delle posizioni standard. Non esiste
nessuna ricetta, solo alcuni principi di base. In effetti ogni patologia ha una
modalità di espressione simile: i sintomi della sciatalgia, ad esempio, sono riconoscibili
come il dolore forte al gluteo, nella parte posteriore della coscia, laterale
della gamba ecc.. L'accorciamento che provoca il dolore, però, si manifesta spesso
in maniera diversa, perciò, due persone, con lo stesso dolore, ma con deviazioni
dalla “forma” normale differenti, avranno bisogno di due sedute diverse.
In ogni seduta il terapeuta deve inventare, creare su misura una sequenza organizzata
di esercizi posturali in funzione della situazione che si presenta.
Bibliografia:
- Mézières, F., Originalità de la methode Mézières,. Trad. a cura di Mauro Lastrico, “Centre Mézières”, Parigi.
- Mézières, F. La révolution en gymnastique orthopédique
- Souchard, P., Posture Méziéres (in italiano)
- Souchard, P., Lo stretching posturale globale attivo, Ed. Marrapese
- Souchard, P. Il campo chiuso, Ed. Marrapese
- Bertherat, T., Guarire con l’antiginnastica, Mondadori 1978
- Bertherat, T., Nuove vie dell’antiginnastica, Mondadori 1980
- Bertherat, T., La tigre in corpo, Mondadori, 1990
- Monari, Maddalena, Io e il tuo corpo, Edizioni Tecniche Nuove, 1996
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