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IL METODO TOMATIS (AUDIO-PSICO-FONOLOGIA) |
A cura di Andrea Carlucci |
Il Metodo Tomatis rieduca la capacità di ascolto, migliora le funzioni dell’orecchio e le sue relazioni con la voce. È un validissimo strumento per superare problemi
psicomotori, di dislessia, di apprendimento, di attenzione, di iperattività. Facilita
la comunicazione, la motivazione e la chiarezza del pensiero; ha un’azione positiva
sulla creatività e l’apprendimento delle lingue; inoltre, può essere praticata
come valido supporto per musicisti, cantanti e attori. Una buona capacità di ascolto
permette un buon adattamento della persona alla realtà ed aiuta a comunicare con
essa.
Per effetto di una stimolazione acustica, prodotta da un’apparecchiatura elettronica
chiamata “Orecchio Elettronico a Precessione”, si va a svolgere una sorta di ginnastica auricolare-acustica dei muscoli dell’orecchio medio. Questo strumento, messo a punto dal Prof. Alfred
A. Tomatis, medico e creatore del metodo, è costituito da una basculla elettronica
e da filtri che permettono di modificare l’informazione sonora e di stimolare
in maniera permanente la capacità dell’orecchio di percepire ed analizzare accuratamente
il suono. In particolare si agisce andando a sollecitare e a riattivare due parti
dell’orecchio: la coclea, responsabile delle funzioni uditive e della’analisi dei suoni, specialmente
di quelli acuti con funzione dinamizzante e il vestibolo, deputato al controllo dell’attività e del tono muscolare, dell’equilibrio e
dello schema corporeo e quindi la percezione che si ha del proprio corpo.
Per risvegliare e intanto rieducare all’ascolto, attraverso apposite cuffie dotate
di trasduttori ossei, si utilizzano:
- brani musicali di Mozart, particolarmente ricchi di suoni acuti e pertanto dinamizzante il sistema nervoso
centrale;
- i Canti Gregoriani che riequilibrano il sistema nervoso vegetativo;
- la voce materna filtrata attraverso delle apposite “cuffie” collegate con l’orecchio elettronico.
Nelle fasi più avanzate del percorso possono essere introdotte le cosiddette
sedute “attive” grazie alle quali, la persona che legge o canta in auto-ascolto
attiva il proprio controllo audiovocale.
Finalità del metodo
• potenziare le capacità di analisi dei suoni dell’orecchio, ottenendo così una
migliore performance vocale e strumentale;
• aumentare il controllo del linguaggio, della voce parlata e cantata;
• migliorare la concentrazione, l’attenzione e la memoria;
• facilitare la comunicazione e l’espressione verbale;
• incrementare l’apprendimento e creatività;
• ottimizzare la ricarica energetica in casi di stress e iperaffaticabilità
Alfred A. Tomatis
Alfred A. Tomatis è stato dottore in medicina presso l’Università di Parigi.
Specializzato in Otorinolaringoiatria, negli anni ’50 cominciò ad interessarsi
ai problemi dell’udito e del linguaggio. Scoprì, inoltre, che i problemi d’ascolto
sono alla base di molti problemi di apprendimento. Ha indagato durante tutta la
sua vita di scienziato e pedagogo molti campi del sapere collegati alla funzione
di ascolto, senza fermarsi soltanto a quella uditiva nei suoi aspetti meccanici
e fisiologici ma arrivando a conoscere gli aspetti più profondi dell’essere umano
e della comunicazione.
Figlio di un cantante lirico, ha avuto modo di mettere in pratica le sue conoscenze
e le sue intuizioni scientifiche collaborando con i cantanti lirici più famosi
della sua epoca. Ha lavorato, inoltre, per l’Aviazione per conto del Ministero
del Lavoro interessandosi alle sordità professionali dei lavoratori degli Arsenali
Militari. Da questa esperienza Tomatis ha potuto rilevare importanti indicazioni
che diverranno la base delle sue teorie scientifiche secondo cui nella voce di
quei lavoratori mancavano le stesse frequenze che erano deficitarie nei loro test
audiometrici; non sentendole non era possibile riprodurle. Utilizzando lo stesso
principio constatò che i cantanti che avevano problemi vocali li avevano in virtù
dei loro deficit uditivi. In pratica Tomatis arrivò a teorizzare nel 1947 alcuni
principi che sintetizzò nell’espressione “’Effetto Tomatis” secondo cui:
- La voce contiene solo i suoni che l’orecchio può percepire;
- Se si modifica l’ascolto, la voce ne è immediatamente e inconsapevolmente modificata;
- È possibile trasformare in modo duraturo la fonazione se la stimolazione uditiva
è mantenuta per un certo tempo.
Questo lo portò a sviluppare continue ricerche e approfondimenti nel campo dell’audiologia,
della fonologia e della psicologia che poi diede il nome al metodo che tutt’ora
lo accompagna: Audio-Psico-Fonologia.
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L’ascolto intrauterino
Un altro elemento di fondamentale importanza nella ricerca compiuta da Tomatis
è quello legato all’ascolto intrauterino da parte del feto e della sua rilevanza
nella relazione madre-figlio. Grazie a particolari apparecchiature si è riprodotto
l’ambiente sonoro dell’utero materno dimostrando che l’orecchio del feto già dal
quarto mese di gestazione è in grado di percepire suoni. Tomatis ha elaborato
un sistema per elaborare la voce materna così come veniva ascoltata nell’utero
prima della nascita. Recuperare questo vissuto primordiale è una maniera simbolica
di rivivere tutte le fasi di sviluppo ricondotte al linguaggio con l’intenzione
di poter ritrovare le fasi perdute. Questo rappresenta un valido aiuto nel campo
della psicoterapia attuale, con speciale riferimento anche alla cura dell’autismo.
Il Canto e la Voce
È la prima applicazione della metodologia ideata del Prof Tomatis, perché la
voce sa riprodurre con precisione frequenze e armoniche proprie dello spettro uditivo della persona. La qualità della voce, il timbro, l'intonazione vengono elaborate
ed ottimizzate con le sedute di ascolto, tanto che cantanti e attori possono trarre
notevoli benefici a livello professionale. Il controllo degli aspetti emotivi
della vocalità migliora sensibilmente.
La voce è una vibrazione e in quanto tale si compone di onde sonore che possono
arrivare in profondità di ogni persona, propagarsi in tutte le direzioni, attraversando
sia lo spazio sia la materia, fino ad arrivare a mutare la struttura molecolare
stessa. Basta provare ad emettere dei suoni lunghi, senza sforzo, come ad esempio
dei sospiri sonori. Dopo alcuni minuti si può avvertire già qualche cambiamento.
Potrebbe modificarsi il tono della voce, che diviene più deciso, o diversamente,
potrebbe riaffiorare un’emozione quasi dimenticata, si potrebbe avvertire un miglioramento
dell’umore o di tensione.
Questa nuova consapevolezza va acquisita e allenata, come qualcosa da far propria,
da riportare dentro ciascuno. Sono immense le potenzialità della voce ma spesso
si utilizza solo una piccola percentuale di essa ignorando che può essere anche
fonte di benessere, di rilassamento, di riequilibrio, di armonia con se stessi
e il proprio corpo. Il “canto” che si fa durante le sedute di audio-psico-fonologia
è un training dinamico in cui per prima cosa è necessario far “rientrare” la voce nel corpo per poi
“emetterla” nello spazio. Cantare, così come parlare, presuppone lo sforzo sinergico
di tutto il corpo, un coinvolgimento globale, della postura, di tutti i muscoli,
della respirazione e dell’ascolto. Solo in questa maniera si può usare la voce
con maggiore espressione e in modo veramente personale e autentica. In questa
scoperta si libererà nuova energia vitale fonte di gioia e di salute per tutto
l’organismo.
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Ascolto e postura
Le sedute di ascolto producono cambiamenti posturali come il raddrizzamento della
colonna vertebrale, l’apertura della cassa toracica che favorisce la respirazione,
maggiore mobilità del bacino distensione e armonia nei tratti del volto e della
voce. L’applicazione dell’audio-psico-fonologia in ambito riabilitativo e psicomotorio
permette di raggiungere risultati più stabili e duraturi, in tempi più brevi.
È un cambiamento molto profondo che, attraverso la modificazione della postura,
modifica il modo di esprimersi della persona, favorisce l’ascolto di sé e dell’ambiente
circostante.
L’orecchio, secondo questo metodo audio-psico-fonologico è considerato l’organo
fondamentale del linguaggio, dell’integrazione posturale, della strutturazione
e della definizione dello schema corporeo e dell’azione di stimolo indispensabile
al sistema nervoso. Una delle sue funzioni principali, quindi, oltre a quella
uditiva, è quella vestibolare; il vestibolo, che fa parte dell’orecchio interno, controlla l’equilibrio, la
coordinazione, la verticalità, il tono muscolare; tutti i muscoli del corpo, compresi
quelli degli occhi, sono sotto il suo controllo. Grazie al vestibolo è possibile
realizzare l’immagine del proprio corpo nello spazio. Il vestibolo inoltre è un’importante
stazione di scambio per tutte le informazioni sensoriali che il corpo invia al
cervello. Infatti, i bambini che hanno dei problemi vestibolari soffrono spesso
di difficoltà nell’integrazione sensoriale.
Bibliografia
- Tomatis, A.A., La Notte Uterina, Ed. Red, 1996
- Tomatis, A.A., Dalla comunicazione al linguaggio, ed. Ibis, 1993
- Tomatis, A.A., L’orecchio e la voce, Ed. Baldni & Castoldi 1992
- Tomatis, A.A., Ascoltare l’universo, dal Big Bang a Mozart, 1998
Si ringrazia per la gentile collaborazione e per il materiale fotografico il Dt. Paolo Usai Presidente dell’Associazione Italiana Professionale di Audiopsicofonologia www.aipapf.it
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