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LA SAND THERAPY |
A cura di Francesca Soccorsi |
Le origini della Sand Therapy (in italiano «Cura mediante la sabbia») sono antichissime: la storiografia rivela
che già Greci e Romani trattavano i reumatismi immergendo il corpo del paziente,
dal torace ai piedi, nella sabbia calda. Ma le sabbiature sono un toccasana per
molte altre patologie, a condizione che il trattamento sia preceduto da un’accurata
visita medica che stabilisca eventuali controindicazioni: questo tipo di cura
è, infatti, sconsigliato a nefropatici, diabetici, cardiopatici, ipertesi e ipotesi,
ipertiroidei, a chi soffre di vene varicose, ai bambini piccoli, alle donne in
gravidanza.
La sabbia
La struttura a granelli e la sua origine minerale rendono la sabbia un materiale
dalle spiccate proprietà terapeutiche. Essa è il prodotto della lenta e costante
erosione delle rocce per azione degli agenti atmosferici e dell’acqua marina.
Tra i granelli, che hanno una forma irregolare e una dimensione compresa tra 0,5
e 2 millimetri, si trovano, quindi, sedimenti di tante qualità di roccia, dal
quarzo, al silicio, al calcare, oltre ai residui dei sali minerali presenti nell’acqua
del mare, come il cloruro di sodio, il magnesio, il potassio, lo iodio, il cloro e il calcio, che penetrano nell’organismo per osmosi. È il motivo per cui quando si parla
di sabbiature (o psammatoterapia) si fa riferimento a una terapia “multifunzionale” che all’effetto benefico
del calore unisce quello dei sali. La sabbia viene raccolta direttamente dalle
spiagge o sui fondali marini a diversi chilometri dalla costa. In quest’ultimo
caso subisce procedimenti di asciugatura prima di essere portata alla temperatura
desiderata: in genere si utilizza sabbia molto calda (tra i 48° e i 60°) che però,
grazie alle sue
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Gli scopi terapeutici
La sabbia, soprattutto se è fine e con un alto grado di assorbimento del calore,
migliora le manifestazioni e i sintomi di reumatismi e artrosi. Ma aiuta anche il consolidamento delle fratture, accelera la guarigione da lussazioni e distorsioni, allevia malattie della
pelle e allergiche, interviene sulle infiammazioni respiratorie, contrasta l’osteoporosi.
Come si svolge una seduta
In genere una seduta di psammatoterapia segue passaggi standard. Il trattamento
vero e proprio è preceduto da una doccia di acqua marina per preparare il corpo
alla sabbiatura. Successivamente il paziente, in posizione supina, viene immerso
nella sabbia, fino al torace, in una buca profonda circa 20-30 cm e ampia 2 mq.
Solitamente la seduta viene effettuata tra le 11 e le 16, quando il sole è più
forte e il beneficio maggiore. La fase di reazione si svolge in una stanza riscaldata,
dove il paziente riposa coperto da lenzuola pesanti e suda in abbondanza. Infine
è prevista la fase di recupero che consiste in doccia e rilassamento.
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Bibliografia
- Zanchini M., Tirelli A., Strangio A., La psammatoterapia, Idelson-Gnocchi
- Padrini F., Lucherini M.T., Solimene U., La talassoterapia. Il mare che cura, Xenia
- Bruttomesso G., Padrini F., Solimene U., Il mare è salute, Red edizioni
- Lalague S., Curarsi con il mare, Red edizioni
Per saperne di più, leggi anche Talassoterapia
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