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IL MASSAGGIO OSTEOPATICO |
A cura di Cristina Cavalli,
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Le pareti interne dell’addome e i nostri organi sono avvolti da “foglietti”,
sottili pellicole lubrificate che, scivolando una sull’altra, permettono ai nostri
visceri di muoversi. Questi due foglietti, in alcuni punti si uniscono saldamente
tra loro per andare a formare dei veri e propri legamenti che servono per collegare
gli organi tra loro, o sospenderli alle pareti del nostro corpo. Essi hanno quindi
una funzione sospensoria, ma in essi sono contenuti anche vasi e nervi destinati
ai vari organi. Ne consegue che una perdita di mobilità, una alterazione dello
scivolamento dei due foglietti o del reciproco spostamento degli organi uno rispetto
all’altro, andrà a turbare sia la vascolarizzazione che l’innervazione di quella
data sede.
Un altro fattore molto importante è dato dal diaframma toracico, la cupola che
separa la cavità addominale da quella toracica e che, tramite la respirazione,
con il suo movimento alternato d’innalzamento ed abbassamento, attua anch’esso
un massaggio continuo ai nostri visceri.
Quando siamo in una situazione ottimale e tutto funziona al meglio, non avvertiamo
alcun disturbo, ci sentiamo leggeri e in forma, ma, spesso, questo sofisticato
meccanismo non funziona come dovrebbe, e si producono delle piccole alterazioni
passeggere, che a volte, con il tempo, possono tendere a cronicizzarsi e creare
veri e propri disturbi che ci costringono a prendere provvedimenti: abbiamo allora
una ”disfunzione osteopatica” che è per definizione “la diminuzione o la perdita di scorrimento tra gli organi che porta come conseguenza
deficit o stasi dell’irrorazione sanguigna e perturbamento dell’innervazione”. L’organo allora altera la sua funzione, la rallenta ed ecco che compare magari
una difficoltà digestiva, un gonfiore addominale, un rallentamento delle funzioni
epatiche, mal di testa e senso di spossatezza.
Queste disfunzioni possono essere causate da semplici alterazioni di postura,
le posizioni errate e ripetute che assumiamo tutti i giorni a casa o al lavoro,
stando magari per molte ore seduti alla scrivania, davanti ad un computer o girandoci
da un lato per rispondere al telefono, senza mai alzarci o stiracchiare i muscoli
indolenziti, costringendo magari i nostri piedi a calzare scarpe inadatte, poco
comode, con tacchi molto alti, solo perché sono di moda, portando inoltre indumenti
che ci stringono la cintura e che ci impediscono di respirare correttamente.
Queste posture vanno a modificare le posizioni degli organi e, stando seduti
o curvi su noi stessi, noi impediamo i loro movimenti reciproci e quindi l’ottimale
funzionamento e il corretto innalzamento ed abbassamento del diaframma. Chi lavora
in piedi, se non respira correttamente può, per il peso degli organi, andare incontro
a ptosi, cioè la discesa dei visceri verso il basso, con conseguente addome prominente
che non comporta solamente un danno estetico, ma un vero e proprio danno funzionale.
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Naturalmente essendo gli organi collegati al nostro scheletro tramite legamenti,
si avrà come ovvia conseguenza, un ulteriore peggioramento posturale, con contrattura
dei muscoli sottoposti ad un super lavoro, nel tentativo di mantenerci in equilibrio
e, se all’inizio avvertiamo solamente una fastidiosa tensione, a lungo andare,
cominceremo ad avvertire un vero e proprio mal di schiena; questa situazione può
diventare cronica, e ci accompagnerà come sottofondo doloroso lungo tutto l’arco
delle nostre giornate. I segnali che ci manda il nostro corpo sono molto importanti
e non vanno sottovalutati per non andare incontro a danni più seri con usura e
schiacciamento dei dischi.
Molto importanti quindi sono delle corrette abitudini di vita, non stare seduti
troppo a lungo nella stessa posizione,cercare di alzarsi ogni tanto stirarsi ed
allungarsi, calzare scarpe comode che rispettino la fisiologia del piede, con
tacchi alla giusta altezza e punte non troppo strette. Per chi svolge un lavoro
stando fermo sui due piedi usare un piccolo scalino dove appoggiare un piede scaricando
così il peso del corpo in maniera alternata. Molto utile è anche fare movimento,
ginnastica a corpo libero e stretching , o almeno fare delle camminate tutti i
giorni. Ognuno di noi conosce questi semplici regole dettate dal buon senso, ma
la vita caotica e piena d’impegni molto spesso ci impedisce di metterle in pratica.
Un valido aiuto viene quindi dal trattamento osteopatico, che è esclusivamente manuale e nel pieno rispetto del nostro corpo, è delicato
e non invasivo, adatto a tutti, dai bambini agli anziani; l’osteopata, infatti
dopo un’attenta valutazione posturale ed energetica, delle problematiche della
persona, sia a livello muscolo scheletrico che viscerale, deciderà il trattamento
più adatto che sarà quindi personalizzato, individuando la sede di partenza che
ha causato il disagio riferitogli dal soggetto.
Si affronta il problema da molti lati tenendo presente che il dolore riferito
molto spesso non è generato in quella sede, ma in punto magari anche molto distante.
Si potrà procedere con tecniche di rilassamento muscolare, trattamenti articolatori,
riposizionamenti, con delicate manovre di massaggio sui visceri, per ristabilire
i corretti rapporti tra gli organi e il loro reciproco movimento, con il fine
di riportare a livelli ottimali la vascolarizzazione e la perturbazione dell’innervazione.
Il tutto è generalmente piacevole e rilassante, e un mal di schiena fastidioso
può sparire solo dopo aver trattato l’organo interessato che, apparentemente,
non dava nessun segnale, mentre una persona stanca e affaticata si potrà sentire
subito meglio dopo una delicata manovra sul fegato.
Questi sono solo alcuni esempi: l’osteopatia è sempre più attuale proprio perché
può agire partendo da punti diversi per affrontare uno stesso problema, non esiste
quindi il mal di schiena o di stomaco in generale, ma quello particolare della
persona che abbiamo davanti che è unica e che manifesta un disagio che coinvolge
tutto il suo corpo a livello psicofisico ed energetico.
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