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Gambe pesanti, caviglie gonfie, varici o capillari in evidenza? Tutti disturbi che possono essere alleviati dai collant a compressione graduata.
Nei paesi occidentali, più di un adulto su due soffre di insufficienza venosa.
Gli studi epidemiologici dimostrano che le varici sono da 5 a 10 volte più frequenti
nei paesi industrializzati che nei paesi del terzo mondo.
Le cause possono essere le più diverse ma generalmente le attività cui la donna
è costretta dalla vita contemporanea giocano un ruolo essenziale. Sia essa costretta
a stare in piedi a lungo o che svolga le sue attività seduta o ferma per diverse
ore della giornata, la limitazione dell’attività muscolare provocherà immancabilmente
un aumento di pressione sanguigna alla caviglia, condizionando il riassorbimento
dei liquidi dagli spazi intercellulari. Fenomeni che si riscontrano anche a seguito
di viaggi prolungati in macchina o in aereo o in chi indossa indumenti troppo
costrittivi.
Una cattiva circolazione venosa si manifesta con sintomi che vanno dalle gambe
pesanti alle caviglie gonfie, dalla semplice dilatazione delle vene superficiali
e capillari fino alle forme più gravi di malattia venosa cronica. L’insufficienza
venosa è una malattia cronica che si evolve, accentuata da fattori di rischio
come l’ereditarietà, l’eccesso di peso, la gravidanza, i trattamenti ormonali,
la sedentarietà. Si comprende, quindi, come la prevenzione sia importante e come
diventi uno strumento essenziale per ostacolare l’insorgenza di disturbi venosi
e, nei casi che questi sintomi si siano già verificati, per bloccare l’evolversi
della malattia e la sua degenerazione. Ma come si previene o come si combatte
l’ipertensione venosa? È chiaro ormai da diversi anni che il mezzo più efficace
è quello che dall’esterno possa esercitare una pressione sufficiente a contrastare
la pressione interna del sangue, costringendo quest’ultimo, in maniera graduale,
a risalire verso il cuore. Un mezzo che possa insomma stimolare la circolazione,
con conseguente riduzione della stanchezza, la pesantezza e il gonfiore della
gamba. Il presidio d’elezione, quello che è in grado di svolgere tale azione in
modo valido e corretto, è da sempre la calza o il collant a compressione graduata.
Graduata poiché essa dovrà esercitare il massimo della pressione sulla caviglia
per poi decrescere sui polpacci e le ginocchia per diventare più lieve sulle cosce,
con un azione che viene definita come “effetto pompa”. Una gradualità che peraltro
può cambiare da un modello all’altro, a seconda delle esigenze di chi la indossa,
da chi soffre di leggeri problemi di circolazione venosa e quindi vorrà beneficiare
di una azione semplicemente tonificante e riposante a chi manifesta segni più
evidenti di varici ed ha dunque bisogno di una più incisiva terapia antivaricosa.
La compressione della calza, detta anche elastocompressione, viene quindi definita
in classi, misurata in punti prestabiliti sulla gamba ed espressa in millimetri
di mercurio (mmHg). Le classi della compressione sono quelle cui lo specialista
farà riferimento per definire un collant preventivo o terapeutico.
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