Attraverso la produzione di sudore il corpo gestisce la propria temperatura. A regolare la secrezione di liquidi
è il sistema nervoso vegetativo che media attraverso determinati stimoli la produzione
di sudore. Gli individui che soffrono di iperidrosi (circa l’1% della popolazione),
generalmente producono una quantità di sudore maggiore e questo squilibrio è determinato
da un malfunzionamento del sistema nervoso simpatico.
C’è chi manifesta questa problematica indistintamente su tutta la superficie
corporea o chi soffre di eccessiva sudorazione solo in alcuni punti: mani, piedi,
ascelle, fronte o busto ad esempio. L’iperidrosi può diventare un problema invalidante
dal punto di vista psicologico e interdire l’attività sociale degli individui
che ne sono affetti. Il disagio per l’eccessiva produzione di sudore e le sue
conseguenze (come tracce di bagnato sui vestiti o l’odore acre che spesso ne deriva)
possono portare il soggetto iperidrotico a isolarsi.
Sono varie le soluzioni che la medicina tradizionale propone per limitare o risolvere
il problema: ionoforesi, iniezioni di botulino, farmaci o prodotti antitraspiranti, fino ad arrivare alla chirurgia. In parte
il disagio può essere affrontato anche mediante l’aiuto della natura e il ricorso
alle piante, in alcuni casi, può rappresentare una strategia vincente, nella limitazione
della produzione di sudore ma anche come rimedio nel caso di cattivo odore.
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Fitoterapia ed eccessiva sudorazione L'iperidrosi può essere originata da disturbi a carico di vari organi, della
tiroide, da disfunzioni ormonali, obesità, menopausa ma può avere anche cause
psicologiche; nervosismo e ansia tendono ad aggravare la problematica che può
diventare anche strettamente legata allo stato d’animo della persona.
Spesso l’iper-sudorazione delle mani è legata ad un fattore ansioso mentre l’eccessiva
sudorazione dei piedi può essere collegata ad un cattivo drenaggio linfatico e
quindi un ristagno dei liquidi negli arti inferiori. Nel primo caso è possibile
intervenire con piante che agiscano sulla sfera emotiva. Nel secondo invece, piante come la centella o le bacche di cipresso possono rivelarsi molto utili. Queste droghe possono essere assunte sotto forma
di tisana o tintura madre, per via orale, ma anche essere impiegate per trattamenti
localizzati. In commercio sempre per favorire il drenaggio linfatico è possibile
trovare pomate a base di cipresso.
L’arte erboristica per combattere un problema come l’iperidrosi, può avvalersi
dell’aiuto di alcune droghe molto note nella tradizione popolare e che possiedono
la proprietà di limitare la sudorazione. Esse si rivelano utili sia nei casi in
cui il problema interessa solo una parte specifica del corpo, sia quando questo
è un disagio diffuso. Il riferimento è alla salvia e al timo, due droghe con comprovata proprietà antitraspirante che ben si prestano quindi
allo scopo. Queste possono essere usate sia per via locale che con un’azione sistemica:
pediluvi o maniluvi sono adatti per limitare la sudorazione di mani e piedi, trattamenti
da assumere per via orale sono più indicati, invece, nel caso di iper-sudorazione
non localizzata.
Per la gestione della termoregolazione, un prodotto naturale, non specificatamente
erboristico, ma efficace, è l’oligoelemento zinco, un regolatore dell’asse ipotalamico. È una sostanza innocua e può essere assunta
da chiunque.
Osservando più a fondo la questione è possibile approfondire il discorso coinvolgendo
l’intero organismo, per cercare di comprendere meglio le cause alla base del problema.
Non è raro che il disturbo dell'iperidrosi sia collegato al malfunzionamento di
un organo. L’organismo è una macchina che per funzionare deve essere alimentata
e che, allo stesso tempo, produce scarti. Questi ultimi vengono eliminati dal
corpo attraverso varie vie. Può succedere, però, che uno degli organi deputati
sia sovraccarico e non riesca ad adempiere da solo a questa importante funzione.
Ecco che la pelle entra in gioco come emuntore secondario quando le altre vie
delegate all’espulsione delle tossine (come i reni, il fegato o l’intestino) sono
sature.
Per combattere l'iper-sudorazione, quindi, oltre ad adottare strategie specifiche
volte alla limitazione dell’eccessiva sudorazione, è fondamentale comprendere
quale sia il problema alla base del disturbo e risolverlo.
A giocare un ruolo fondamentale, secondo i dettami della medicina di tradizione ippocratico-galenica, è la costituzione dell’individuo. Spesso il soggetto che suda molto è quello
che dalla medicina antica veniva definito come flemmatico, una persona che tende
a trattenere acqua nei tessuti. Secondo questa interpretazione si rivelano indicate
quelle che un tempo venivano definite droghe flemmagoghe, piante che “asciugano
l’eccesso di acqua”.
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La radice di enula campana e la radice dell’iris fiorentino (giaggiolo), sono piante che lavorano dunque sul terreno, ottimi flemagoghi
che possono essere assunti sotto forma di prodotto pronto (tinture madri) o per
confezionare dei decotti. Questi rimedi possono rivelarsi molto efficaci ma anche
dar luogo ad alcuni effetti collaterali, come la stipsi, inconvenienti ai quali è possibile porre rimedio in poco tempo interrompendo
l’assunzione del prodotto. Cannella, zenzero e malva hanno la tendenza a contrastare la natura flemmatica e sono piante con un’azione
più delicata rispetto alle precedenti. La malva in particolare è un regolatore
dell’umidità: le mucillagini contenute al suo interno assorbono acqua lì dove
ce ne è troppa e rilasciano liquidi quando trovano un ambiente che ne è povero.
Ancora più potente è l’azione dell’agar-agar, una pianta utilizzata spesso come addensante perché a contatto con l’acqua
tende a creare una sostanza gelatinosa. Le mucillagini contenute al suo interno
sono difficilmente assimilabili dall’organismo e svolgono quindi un’azione più
potente a livello intestinale come regolatore dell’umidità. L’agar-agar è anche
una droga sequestrante dei metalli pesanti. Sempre per combattere l’eccessiva
ritenzione di acqua all’interno del corpo possono essere assunte piante con azione
diuretica come betulla, ononide, pilosella, mais e ciliegio. E ancora, i disturbi legati alla sudorazione possono dipendere anche da disfunzioni
tiroidee. La ghiandola è uno dei mediatori dei meccanismi della termoregolazione ed essendo
sotto il controllo dell’ipotalamo, è strettamente collegata con le funzioni neurologiche
che regolano la temperatura del corpo. Anche nei casi in cui l’iperidrosi è originata
da problemi alla tiroide, l’oligoelemento di zinco si rivela un rimedio naturale
molto efficace.
L’alimentazione gioca un ruolo importante. Se l’eccessiva sudorazione è determinata
da un eccesso di liquidi, è buona norma evitare di mangiare cibi che tendono ad
aumentare ancora di più la quantità di acqua nell’organismo. Soprattutto nel periodo
estivo, il peggiore per chi soffre di iperidrosi, è bene limitare l’assunzione
di verdure e frutta, senza ovviamente dimenticarsi di idratare il corpo a dovere
per combattere il caldo. Chi tende a sudare molto, dovrebbe avere un’alimentazione
ricca di piante aromatiche e assumere la giusta quantità di sale.
Altro fattore scatenante dell’iperidrosi sono i disordini ormonali tipici dell’età
adolescenziale ma anche di un periodo critico come quello della menopausa. Una pianta in grado di ridurre le vampate tipiche di quest’ultima e quindi
la sudorazione, particolarmente adatta quando la donna manifesta contemporaneamente
ansia, nervosismo e insonnia, è la cardiaca (Leonurus Cardiaca).
Inutile dire che nel caso in cui la causa dell'iper-sudorazione sia l’obesità, per risolvere il problema ed evitare di incorrere in tutte le altre complicanze
cliniche derivanti da questa condizione, l’unica soluzione è la sensibile perdita
di peso.
Tutti i rimedi di cui si è parlato, sono trattamenti che devono essere seguiti
per periodi prolungati prima di poter dare i risultati sperati.
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