“L’erboristeria non è un’alternativa ma semplicemente una strada in più per curare.”
(Marco Sarandrea)
La Gemmoterapia è una branca della Fitoterapia. Anche la Gemmoterapia si avvale, infatti, delle proprietà curative delle piante
e utilizza preparati medicinali naturali a base di erbe. La differenza sostanziale,
però, è che quando si parla di Gemmoterapia e di Gemmoderivati, il riferimento è a tutti quei composti per la preparazione dei quali vengono
utilizzate solo le parti “giovani” della pianta, ovvero i tessuti vegetali in
crescita e non la pianta “adulta” come invece succede per tutti i preparati erboristici
in generale.
Le parti della pianta utilizzate per produrre gemmoderivati sono varie e includono
le gemme, i frutti immaturi, le radichette in crescita, i getti (quelli presenti
negli arbusti delle rose o delle more ad esempio) e, in alcuni casi, la corteccia
dei rami giovani, molto delicata e sottile: è questo il caso del limone, il cui
nome scientifico è citrus limonum. In Gemmoterapia, infatti, per convenzione, per identificare le specialità messe
in commercio derivanti dall’estrazione di sostanze curative dai tessuti della
pianta in crescita, viene utilizzato il nome scientifico dell’erba, ovvero quello
latino.
I primi studi sulle proprietà curative delle parti giovani delle piante risalgono
alla metà del XX secolo ma le basi scientifiche sono state impostate solo negli
anni ’50 grazie soprattutto all'opera di un medico belga, Paul Henry, appassionato
di piante e agronomia e dotato di una vasta conoscenza della botanica, ovvero
della crescita, dello sviluppo e della sopravvivenza delle piante. Non mancano
apporti meno recenti: lo stesso Paracelso (medico vissuto a cavallo tra il XV
e il XVI secolo), considerato il padre della chimica moderna e della medicina
come approccio olistico e naturale nei confronti dell’uomo, parlò nei suoi scritti
delle proprietà insite nelle gemme delle piante.
Per conferire maggiore scientificità alla disciplina, alcuni studiosi hanno proposto
di modificare il nome della branca in Meristemoterapia. Per tessuto meristematico infatti si intende un tessuto composto da cellule
giovani e in crescita, proprio quello che viene utilizzato nella produzione di
gemmoderivati.
Metodica di estrazione e macerato glicerico I gemmoderivati sono alcooliti particolari e non esistono preparati alternativi
al macerato glicerico (MG), a differenza di quello che accade in Fitoterapia che
prevede invece diverse modalità di preparazione di composti curativi a base di
erbe.
La metodica di estrazione dei gemmoterapici è differente da quella utilizzata
per ottenere estratti vegetali con le parti adulte delle piante. Fu proprio Paul
Henry a mettere a punto un sistema efficace: la metodica di estrazione dei principi
attivi e degli ormoni contenuti nelle gemme, infatti, necessita l’uso di solventi
che non siano troppo aggressivi sui tessuti in crescita. Il metodo prevede ancora
oggi di aggiungere ad un agente estrattivo classico, l’alcol, un altro solvente,
la glicerina, sempre una sostanza alcolica ma molto meno aggressiva; è utilizzata
spesso la glicerina vegetale, ovvero ricavata da tessuti naturali, come il mais
o il cocco. Questo solvente interviene sui tessuti delle parti in crescita della
pianta estraendo i principi attivi e gli ormoni presenti. Successivamente l’estratto
che viene ottenuto subisce una ulteriore diluizione con alcol, acqua e glicerina;
tutta la gamma di sostanze estratte va poi a costituire il farmaco gemmoderivato
utilizzato per la cura di svariate patologie. È questo l’unico metodo di estrazione
delle sostanze curative ottenute grazie all’utilizzo di gemme e parti in crescita
della pianta. Il preparato così ottenuto si chiama macerato glicerico.
I gemmoterapici nell’adulto solitamente si somministrano nella dose di una goccia
per chilo di peso corporeo. I prodotti gemmoterapici hanno dosaggio ponderale
(ovvero le quantità di prodotto è elevata), e l’approccio che viene usato nella
cura è di tipo allopatico.
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I Gemmoderivati
Ciò che ha incuriosito gli studiosi dell’epoca, in primis Henry e i suoi collaboratori,
è la presenza nelle parti della pianta in crescita di sostanze che nella parte
adulta poi spariscono: in particolare il riferimento è ad ormoni vegetali (gibberelline, auxine, cinetine, fitostimoline) di cui le piante si avvalgono
per accrescersi, esattamente come l’epidermide di un neonato. Rispetto alle parti
adulte della pianta, i tessuti meristematici sono ricchi di cellule totipotenti,
dove è intensa l’attività mitotica perché in costante crescita ed evoluzione,
e quindi ricche di amminoacidi liberi, acidi nucleici, enzimi e fattori di crescita. In particolare in questi tessuti, come già accennato, si trovano una serie
numerosa di ormoni; tutte queste sostanze si uniscono ai metaboliti secondari,
ovvero principi attivi che si trovano anche nella pianta adulta, creando un fitocomplesso particolare in grado di svolgere nella maggior parte dei casi un’azione differente rispetto
a quella espletata da preparati composti con le parti adulte delle stesse piante.
Uno dei vantaggi offerti dai preparati gemmoterapici è una quasi totale assenza
di effetti tossici (mentre per le piante adulte è necessario avere qualche accortezza
in più). Ovviamente come tutte le sostanze che agiscono sul fisico, possono esistere
controindicazioni che devono essere tenute in considerazione dal momento in cui
si decide di assumere un preparato ottenuto con l’uso delle piante, sia esso un
derivato dal tessuto di piante adulte sia che provenga dall’impiego di tessuti
giovani.
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