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IL MEDICO DI BASE: UN PREZIOSO PUNTO DI RIFERIMENTO |
A cura della Dott.ssa Emanuela Boldrin |
Le mansioni del medico di base
Spesso nei moderni studi medici le informazioni su riportate vengono raccolte in un documento chiamato carta dei servizi che con trasparenza e chiarezza descrive competenze, responsabilità, organizzazione dell’attività sanitaria e cerca di regolamentare i vari aspetti della relazione fra medico di famiglia e paziente.
L’importanza ed il valore che riveste la figura del medico di base la si ritrova esemplificata anche in una esperienza condotta dall’università di Catania in cui medici e pediatri di famiglia hanno raccontato la loro esperienza ed arricchito la preparazione professionale degli studenti laureandi della facoltà di medicina. Oltre a questo lo studente frequenta lo studio del medico di medicina generale e partecipa alle visite a domicilio. Questo per il motivo rilevante di mostrare l’ampiezza delle situazioni cliniche in cui può trovarsi il medico di base insieme alla complessità sociosanitaria in cui vivono i pazienti.
Il delicato aspetto del coinvolgimento emotivo nel medico di base
Il coinvolgimento emotivo in cui è sottoposto il medico di base è notevole e
su vari aspetti.
Uno è la difficoltà, tipica di coloro che si rapporta con il pubblico, di sottrarsi
alle richieste a volte pressanti dei pazienti che non riescono a calibrare l’urgenza
ed accettare che si possa dire di no. Nei piccoli centri il rapporto col medico
di base è più diretto, più personale, lo si conosce, si sa dove abita, si ha un
rapporto più confidenziale e questo può autorizzare una serie di richieste eccessive
e scontate. Questo può facilitare il dialogo ed il clima di fiducia ma anche innalzare
le aspettative o dare per scontata la disponibilità.
Nelle grandi città il rapporto è più distaccato ed interpersonale. Il medico
è più ligio alle distinzioni dei compiti che si devono o che si possono fare,
agli interventi urgenti solo per le situazioni motivate e gravi.
Conoscere questi aspetti aiuta l’utente a capire la complessità del ruolo di
medico di base e a capire che non è facile trovare l’equilibrio fra l’essere pressato
dalle richieste del paziente e il mostrarsi freddo e distaccato.
La comunicazione tra medico di base e paziente
Alcuni esperti sostengono che la “relazione” è il cuore e la sostanza del rapporto
di aiuto dove gioca il livello di comunicazione che comprenda l’attenzione, l’ascolto,
la comprensione, l’educazione alla salute, la responsabilizzazione e la scelta
nel metodo di cura. Molti pazienti devono essere “convinti” di affrontare terapie
o indagini di approfondimento. Frasi come “questo esame è bene che venga fatto”
oppure “ pensiamo insieme alla possibilità di fare questo accertamento” sono frasi
che spesso il medico di base si trova a formulare per ottenere dal soggetto una
collaborazione comune, senza suscitare ansia o paura. È quindi importante conoscere
la personalità ed il carattere del paziente, le sue reazioni emotive e la tendenza
che ha di reagire al male. C’è infatti chi lo amplifica, chi lo svilisce, chi
nasconde la testa dentro la sabbia ed evita di affrontarlo.
Vanno pertanto intuite le problematiche diverse che il ruolo di medico di base
vive quotidianamente legate alla difficoltà di una diagnosi e nella confusione
o ricchezza di sintomi descritti dal paziente. “Leggere” le sue reazioni ed i
suoi atteggiamenti alla luce di queste considerazioni permetterà di conoscere
meglio e di aiutare colui che è una figura fondamentale nella vita di tante persone.
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Guida alla scelta del medico di base
Per operare la scelta del medico di base si possono consultare gli elenchi dei
medici che sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, esposti presso
gli uffici del Distretto sanitario di appartenenza. Alcune Asl hanno reso possibile
la consultazione di questi elenchi anche online. Prima di effettuare la scelta,
è consigliabile recarsi presso l’ambulatorio del medico per conoscerlo, informarsi
sulla sua disponibilità (ogni medico, infatti, può assistere un limitato numero
di persone) e per prendere visione degli orari di apertura dell'ambulatorio. La
scelta finale, che ha validità annuale e che è tacitamente rinnovata, dovrà essere
quindi comunicata agli Uffici Anagrafe degli Assistiti del Distretto sanitario
di residenza, presentando il proprio libretto sanitario. Allo stesso ufficio ci
si dovrà rivolgere anche per comunicare un'eventuale cambio di preferenza se,
ad esempio, si preferirà usufruire dei servizi di un ambulatorio più vicino al
proprio domicilio.
La stessa procedura vale anche per la scelta del pediatra, ovvero del medico
di base dei bambini fino ai 14 anni di età. Dopo i 14 anni, il ragazzo dovrà avere
un medico di base non pediatra.
Il medico di Medicina Generale e il Pediatra redigono e conservano per ogni paziente
una cartella sanitaria, garantiscono la continuità dell’assistenza sanitaria per
i propri assistiti e in caso di assenza devono nominare un sostituto.
Ricusare il paziente da parte del medico
Essendo il rapporto tra il medico e l’assistito fondato sulla fiducia, quando questa venga meno, il paziente può revocare la scelta per effettuarne una nuova. Anche il medico può ricusare un suo assistito: in questo caso sarà l’A.S.L. a informare il cittadino invitandolo a scegliere un altro medico.
Diritti e doveri che regolano il rapporto medico-paziente
Come tutti i rapporti interpersonali anche in quello fra medico di famiglia e paziente in cui la fiducia ha un ruolo principale, ci sono delle regole etiche, dei diritti e doveri che entrambi le parti sono tenute a conoscere e rispettare.
Diritti dell’assistito Rispetto ai compiti assegnati dalle convenzioni che regolano l’attività del medico di medicina generale, ogni assistito ha diritto in modo gratuito:
L’assistito ha inoltre diritto:
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Doveri dell’assistito Nei confronti del proprio medico l’assistito deve:
Ove si rechi senza consultarsi col proprio medico curante da uno specialista privato o pubblico in regime di libera scelta al di fuori del sistema sanitario pubblico, l’assistito non può pretendere la trascrizione automatica delle proposte. |
Organizzazione e metodo di lavoro del medico di famiglia
Il medico di famiglia svolge il suo lavoro dalle 8.00 alle 20.00, dal lunedì al venerdì e, in qualche caso, anche il sabato. Il sabato e la domenica è comunque possibile rivolgersi alla guardia medica che entra in funzione dalle ore 20.00 del venerdì fino alle ore 8.00 del lunedì. Nei giorni prefestivi il medico è tenuto a svolgere il regolare ambulatorio se questo era fissato in orario mattutino, le richieste per visite domiciliari devono essere inoltrate entro le ore 10.00.
Le visite domiciliari
Possono essere richieste solo quando il malato non sia trasferibile per motivi di salute e possono essere eseguite di norma con le seguenti modalità:
Nelle situazioni in cui sussiste un pericolo di vita e di emergenza sanitaria si può utilizzare il numero telefonico 118 attivo 24 ore su 24.
Le prestazioni gratuite del medico di base
Prestazioni non gratuite
Prestazioni non eseguibili
Il coinvolgimento del medico di famiglia nei nuovi orientamenti sanitari
L’orientamento attuale del sistema sanitario nazionale è rivolto ad un cambiamento culturale nei medici di famiglia verso un sistema di gruppo e di associazionismo in cui si razionalizza l’utilizzo delle risorse, crea vantaggi nel miglioramento della qualità del servizio erogato agli utenti, utilizza flussi informativi in rete.
I nuovi progetti del Ministro della Sanità parlano di una medicina accessibile, facilmente fruibile e visibile che abbia la stessa autorevolezza dell’ospedale e che riduca i tempi di attesa. Il ruolo del medico di famiglia entra in questi nuovi orientamenti come elemento attivo di un sistema più coordinato e integrato. Si parla di Casa della Salute, medicina di gruppo, Utap, ecc. tutti modelli in cui il medico diventa protagonista in una continuità assistenziale con le realtà distrettuali ed in una risposta più efficiente e completa al paziente.
La cataratta è la malattia oculare più conosciuta nell'anziano, ma ci sono altre patologie che, se non riconosciute e curate in tempo, possono portare alla cecità. Glaucoma e retinopatia diabetica, per esempio, possono essere trattate a seguito di una tempestiva diagnosi fatta...
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