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LA TERAPIA OMEOPATICA PER LA CISTITE |
A cura di Marta Chiappetta |
La cistite è un processo infiammatorio di natura acuta o cronica della vescica urinaria.
La causa del disturbo risiede principalmente nella presenza di agenti patogeni,
nello specifico germi di varia tipologia: Stafilococcus epidermidis e Streptococcus
fecalis; Proteus, Klebsiella, Serratia, Enterobacter e Pseudomonas (presenti nella
flora fecale) che giungono alla vescica per via ascendente attraverso l’uretra
(l’ultimo tratto delle vie urinarie). Ma il batterio responsabile del 90% dei
casi di cistite recidivante è L'Escherichia Coli, presente nella flora intestinale.
La cistite è un disturbo che colpisce più frequentemente le donne e questo avviene
per la diversa conformazione anatomica dell’ultimo tratto escretore; l’uretra
femminile è molto più corta di quella maschile ed è situata vicino alla vagina
e al retto. Questa caratteristica agevola il percorso dei germi determinando quindi
una maggiore prevalenza delle infezioni delle vie urinarie. Circa il 20% delle
donne contrae la malattia almeno una volta l’anno.
I germi responsabili dell’infezione possono provenire anche da altre direzioni
dove sono presenti focolai infiammatori localizzati ai reni o all’uretere (organo che collega il rene alla vescica). Altre volte i germi
possono arrivare alla vescica attraverso i vasi sanguigni o linfatici o diffondersi
da focolai infettivi situati nell’uretra, nella prostata o in altri apparati vicini
interessati dall’infezione.
Nelle donne fertili il rischio d’infezione è più elevato per l’aumentata frequenza
dell’attività sessuale, per l’uso del diaframma o di creme spermicide che alterano il pH vaginale.
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La forma acuta si manifesta all’improvviso e presenta in forma evidente i sintomi
che caratterizzano il disturbo:
- disuria, ovvero difficoltà nella minzione che richiede uno sforzo eccessivo con contrazione
muscolare. Spesso questo sintomo si associa a dolore (stranguria) durante o dopo
l’emissione di urina;
- pollachiuria, cioè l’aumento dello stimolo ad urinare (soprattutto di notte) accompagnato
dalla riduzione della quantità d’urina per ogni atto minzionale;
- tenesmo vescicale, spasmo doloroso associato ad un bisogno impellente di urinare.
Il bruciore è un sintomo quasi sempre presente, in alcuni casi anche tra una
minzione e l’altra. Le urine sono torbide, scure e maleodoranti; spesso è presente
anche il sangue (ematuria) e possono presentarsi altri sintomi come brividi e sudorazione. Quando compare
anche la febbre significa che la cistite acuta si è complicata e che l’infezione
si è propagata alle vie urinarie.
La forma cronica recidivante presenta gli stessi sintomi di quella acuta ma in
forma più lieve. Il disturbo torna con frequenza anche a distanza di tempo e spesso
sempre per la stessa causa scatenante.
A livello simbolico la cistite esprime un evidente conflitto. La persona che
manifesta questo disturbo non permette alle “acque” di scorrere, oscilla tra l’accettazione
e l’incapacità di lasciar fluire le cose in modo naturale e spontaneo. Pur sentendo
il bisogno di lasciar andare gli eventi, allo stesso tempo pone un limite ed esercita
un controllo che esprime attraverso il sintomo fisico: la vescica si infiamma
e “blocca” la minzione anche se il paziente avverte lo stimolo costante ed urgente
ad urinare. La cistite è dunque il conflitto tra la tendenza al controllo e il
bisogno di cedere.
L’acqua (l’urina) che tenta di fluire rappresenta metaforicamente i temi con
i quali l’inconscio dialoga: la sessualità (intesa come libido che scorre), la
femminilità, le origini della vita, la plasticità e l’adattamento, la spiritualità
e la trasformazione.
Analizzando questi elementi si delinea facilmente la personalità-tipo di chi
soffre di cistite. In genere sono persone, prevalentemente di sesso femminile,
che hanno un grande rispetto delle norme religiose; la sessualità, in particolare,
è vissuta come un elemento inaccettabile poiché si pone in contrasto con l’idea
dell’amore sublime.
Ma il tratto più comune ed evidente, soprattutto nelle forme croniche recidivanti,
è la difficoltà del soggetto a permettere agli eventi e ai contenuti psichici
(ricordi, vissuti) di mutare. Il processo naturale di rigenerazione resta bloccato
e la cistite manifesta attraverso il corpo l’incapacità e la paura di cambiare
modalità e atteggiamenti.
L’omeopatia offre molte soluzioni per questo disturbo intervenendo efficacemente
sulla cistite sia nella sua forma acuta che in quella cronica. Nonostante i sintomi
siano sempre gli stessi anche in pazienti molto diversi, ogni rimedio presenta
delle sfumature nel quadro sintomatologico che, anche se apparentemente poco significative,
permettono una maggiore precisione nella scelta del rimedio costituzionale.
Come terapia di base è utile assumere giornalmente Berberis 5 CH che ha un’azione drenante e viene utilizzato per tutti i disturbi dell’apparato
urinario. Il rimedio, oltre ai sintomi tipici della cistite, presenta dolori colici,
a fitte, acuti e improvvisi che si irradiano alle cosce, all’uretra e migrano
in altre sedi del corpo.
Arsenicum album si utilizza quando il sintomo principale con cui si manifesta la cistite è il
bruciore. La minzione dolorosa e bruciante è accompagnata da ematuria. Il paziente
è prostrato, molto debole, irrequieto. I sintomi peggiorano con il freddo e migliorano
con il calore e le applicazioni calde.
Il bruciore associato a dolore è presente anche in Cantharis. Questo rimedio ha tenesmo costante con crampi e grande difficoltà ad urinare.
Il bruciore severo che accompagna la minzione è descritto dal paziente come “acqua
bollente”. Le urine sono scarse e scure ed è presente ematuria con coaguli di
sangue. Lo stimolo è costante e si ripresenta subito dopo la minzione di urine
scarse con gocciolamento ed emissione involontaria. I sintomi peggiorano con l’assunzione
di sostanze stimolanti (tè, caffè) e con la palpazione, mentre migliorano stando
seduti e con le applicazioni calde. Spesso la cistite di questo rimedio si associa
ad eccitazione sessuale ed aumento del desiderio che, se soddisfatto, sembra arrecare
momentaneamente sollievo al dolore.
Mercurius corrosivus è il rimedio d’elezione nei casi di cistite caratterizzata da forte desiderio
di urinare che non si placa svuotando la vescica. Le urine sono scarse, torbide,
albuminose, brucianti e sanguinolente. Il soggetto soffre di forte tenesmo vescicale
accompagnato da bruciore come quello di Cantharis. I due rimedi, infatti, vengono
spesso prescritti insieme alternandoli nella fase acuta. Tutti i sintomi peggiorano
la notte e con il contatto.
Nux vomica viene prescritta ai soggetti nervosi, irritabili, agitati, iperattivi, sempre
impegnati che spesso trattengono l’urina per mancanza di tempo. Il soggetto ha
un costante ed impellente bisogno di minzione ma l’urina esce in piccole quantità.
Questa forma di cistite è accompagnata da dolori lombari e renali e spesso insorge
dopo sforzi fisici. Il rimedio è stitico, abusa di cibo, alcol, farmaci e sostanze
stimolanti. I disturbi migliorano con il calore, con le bevande e le applicazioni
calde.
Esiste una forma di cistite chiamata “da luna di miele” che esordisce con il primo rapporto sessuale e ricorre frequentemente dopo
il coito. Anche una prolungata astinenza sessuale può scatenare il sintomo. Il
rimedio d’elezione per questa forma di cistite che colpisce principalmente le
giovani donne è Staphysagria. Caratteristica del rimedio è una tipica irritabilità della vescica con senso
di pressione ed ipersensibilità dei genitali al contatto. Il bruciore, presente
anche in questo caso, termina dopo aver urinato e si ripresenta negli intervalli
tra una minzione e l’altra. Il disturbo può essere scatenato anche da esami endoscopici
e dall’uso della spirale. Staphysagria tende a reprimere le emozioni e a somatizzare.
I sintomi sono spesso scatenati da indignazione, mortificazioni, dispiaceri e
inquietudini trattenute.
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Sarà il medico curante a stabilire la potenza più adatta per il rimedio
scelto e la posologia verrà modulata in base alla specifica tipologia
dei sintomi. Le potenze più utilizzate sono quelle basse (5 CH, 7 CH, 9
CH), soprattutto nella fase acuta del disturbo.
Bibliografia
- Demarque D., Jouanny J., Poitevin B., Saint- Jean V., Farmacologia e materia medica omeopatica, Tecniche Nuove, Milano, 1999
- Bressan P., Gamacchio R.C., Manuale pratico di omeopatia, Giunti Demetra, 2009.
- AA.VV., Dizionario di psicosomatica, Edizioni Riza, Milano, 2007
- Mandice A., Pronto soccorso omeopatico, Urra - Apogeo, Milano, 2009
- AA.VV., Dizionario dei sintomi, Boroli Editore, Novara, 2002
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