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TERAPIA OMEOPATICA PER IL COLON IRRITABILE |
A cura di Marta Chiappetta |
La sindrome del colon irritabile (detta anche colite spastica) è una patologia che interessa l’ultimo tratto dell’intestino, il colon.
Viene chiamata sindrome perché definisce un insieme di sintomi specifici che
la distinguono da altre patologie, parassitarie o infiammatorie (ad esempio rettocoliti,
coliti ulcerose) che vengono trattate con terapie specifiche.
L’origine di questo disturbo risiede nell’alterazione della normale funzionalità
dei meccanismi intestinali. In condizioni di normalità il colon, attraverso una
serie di contrazioni muscolari, spinge gli alimenti nei tratti finali dell’intestino.
Le contrazioni sono regolate dal sistema nervoso. Chi soffre di colon irritabile
presenta un’alterazione di questi movimenti, che possono diventare più o meno
veloci. Nel primo caso gli alimenti passano troppo velocemente e non hanno il
tempo di assorbire l’acqua presente nelle feci; la conseguenza di questa anomalia
dà origine a due dei sintomi chiave del colon spastico: la diarrea e il meteorismo (gonfiore addominale). Se, al contrario, le contrazioni sono
meno veloci le feci transitano lentamente nell’intestino e questo genera stipsi e senso di costipazione.
L’aspetto caratteristico di questa sindrome è l’alternanza di stipsi e diarrea
che può essere cronica o a frequenza periodica. La diarrea, in particolare, si
presenta spesso al mattino da sola, in relazione ad eventi stressanti o dopo l’assunzione
di cibo. Può verificarsi la prevalenza di uno dei due sintomi per periodi più
o meno lunghi.
Altri sintomi tipici di questo disturbo sono presenti in modalità diverse a seconda
del soggetto: dolore addominale, meteorismo, dispepsia, flatulenza,alitosi, nausea,
vomito, anoressia, stanchezza, mal di testa, palpitazioni. La forma diarroica
è la più gravosa per chi ne soffre perché influisce molto sulla qualità della
vita del paziente, interferendo con le attività quotidiane e generando un circolo
vizioso per la paura del ritorno del sintomo acuto.
La sindrome del colon irritabile colpisce in genere tra i venti e i quarant’anni
e ha una lieve prevalenza nel sesso femminile. L’alimentazione errata e la scarsa
attività fisica sono elementi contestuali che aggravano i sintomi ma non li determinano.
Il colon irritabile è una patologia molto controversa e a tutt’oggi non vengono
identificate delle cause organiche specifiche. Ma la dipendenza tra sistema nervoso
e regolazione della risposta del colon ci fa capire come i sintomi lamentati dal
paziente siano una chiara manifestazione psicosomatica. Il colon è per questo
motivo considerato spesso come un “secondo cervello” che accoglie le manifestazioni
psichiche, le ansie e le paure che spesso caratterizzano i pazienti sofferenti
di questa patologia.
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Sono molti i rimedi possibili che agiscono sui sintomi chiave: diarrea, stipsi
e meteorismo. Ne verranno indicati solo alcuni che coprono gli aspetti psichici
e fisici che rientrano nel quadro della sindrome del colon irritabile.
Uno dei più importanti è argentum nitricum: Il tipo argentum è sempre indaffarato, è soggetto a sforzi intellettuali (ad
esempio gli studenti). La sua caratteristica chiave è l’ansia anticipatoria, l’impazienza,
una forte emotività che sfocia in fobie specifiche (agorafobia, claustrofobia
etc.). Il colon di argentum è infiammato, il paziente soffre di meteorismo, forti
rumori intestinali, eruttazioni e nausea. Il sintomo principale è la diarrea emotiva,
le feci sono verdi come spinaci, acquose. Lo stimolo è più frequente durante la
notte e spesso anticipa l’evento ansiogeno.
I sintomi migliorano all’aria fresca, peggiorano dopo i pasti e dopo aver bevuto.
Ci sono altri due rimedi che hanno come chiave l’ansia anticipatoria che spesso
scatena le crisi: lycopodium e gelsemium.
Il tipo lycopodium è malinconico, ansioso e insicuro. Soffre di stipsi e meteorismo accentuato
soprattutto dopo i pasti; la lateralità è destra, i sintomi migliorano dopo flatulenza
ed eruttazioni.
Il quadro peggiora con il caldo afoso e in ambienti chiusi; migliora all’aria
aperta e con i cibi caldi. Gelsemium è il rimedio delle paure e dell’ansia degli eventi che generano tensione (prove,
esami, colloqui, discussioni). È un soggetto timido e sensibile, le paure di cui
soffre sono paralizzanti. La diarrea è urgente, acquosa, involontaria e si presenta
senza dolore.
Quando l’ansia diventa più forte tanto da generare attacchi di panico, il soggetto
è irrequieto, pauroso, soffre di disturbi compulsivi, il rimedio scelto è arsenicum album.
Il tipo arsenicum soffre di violente coliche addominali, le feci sono maleodoranti
come dopo un’intossicazione alimentare. L’evacuazione causa una forte prostrazione.
I sintomi sono simili a quelli che si sviluppano dopo un’infezione intestinale,
si accentuano dopo mezzanotte e con il freddo, migliorano con il caldo e la compagnia.
Spesso si associano nausea e vomito.
La diarrea acquosa è un sintomo presente anche in veratrum album. La forma diarroica è accompagnata da sudori freddi e colpisce le persone iperattive, agitate, malinconiche, molto ambiziose ma allo stesso tempo confuse sulla loro identità. I sintomi si aggravano con il movimento e il tempo umido mentre migliorano con il riposo.
Spesso la diarrea profusa genera coliche e svenimenti: è il caso di mercurius solubilis. Questo rimedio è indicato per le persone introverse, molto ansiose che non
tollerano di essere contraddetti e hanno molte paure. I sintomi migliorano con
il riposo, peggiorano con il cambiamento climatico e il tempo umido.
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Il rimedio nux vomica interviene quando il sintomo portante è la stipsi ostinata. Il tipo nux vomica è iperattivo, stressato dal lavoro, tende agli abusi alimentari. Spesso ha sonnolenza e gonfiore dopo i pasti, le feci sono viscide, gli stimoli dell’evacuazione sono inefficaci e generano forti crampi e dolore lombare.La sintomatologia peggiora dopo l’assunzione di alcolici, all’aria fredda mentre migliora con il calore e dopo aver evacuato.
Il dolore prima e durante l’evacuazione è tipico di aloe. Quando il colon spastico diventa cronico il dolore addominale si estende dall’ombelico al torace. Il dolore è sempre presente, le feci sono giallastre e simili a grumi, spesso è presente del muco. Il tipo aloe è insoddisfatto, in lite con se stesso. È fortemente ipocondriaco, soprattutto in riferimento all’evacuazione che gli genera paure e imbarazzo. Lo stato emotivo oscilla tra gioia e tristezza, si affatica facilmente soprattutto a livello mentale. I disturbi peggiorano d’estate e al mattino; migliorano il pomeriggio e la sera, con il fresco e all’aria aperta.
Tutti i rimedi vanno assunti quando si presenta la sintomatologia anche più volte al giorno ma possono essere presi ad intervalli più distanziati per un breve periodo come mantenimento nella fase cronica. Le diluizioni indicate sono quelle più basse, dalla 5 alla 9 CH; le potenze più alte (dalla 30 CH in poi) hanno un’azione più profonda e si consigliano per la fase cronica solo se si è più sicuri che il rimedio corrisponde almeno in gran parte al profilo costituzionale del paziente.
Bibliografia
- Morrison R., Manuale di terapia omeopatica, Galeazzi Editore, Bassano del Grappa (VI), 2003;
- Hodgson S. S., Il medico in famiglia, Grandmelò, Roma, 1996;
- Brandl A., Omeopatia pocket, CIC Edizioni Internazionali, Roma , 2006.
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