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LA TERAPIA OMEOPATICA PER L'INSONNIA |
A cura di Marta Chiappetta |
L'insonnia consiste in una modificazione della durata, dell’andamento e della profondità
del sonno, tale da non permettere al corpo di recuperare le energie fisiche e mentali.
I disturbi del sonno derivano da una serie di cause, sia organiche che psicologiche. Ad esempio tutte le patologie dolorose, le malattie neurologiche e della tiroide,
i disturbi gastro-intestinali sono causa d’insonnia. Anche uno stile di vita errato,
l’assunzione di alcuni farmaci, l’utilizzo di sostanze stimolanti e l’abuso di alcol sono responsabili delle alterazioni dei ritmi del sonno.
L’insonnia si manifesta in varie forme: può esprimersi con un ritardo della fase
di addormentamento, con interruzioni brevi o prolungate del sonno (da cui deriva
una scarsa qualità del riposo) o da risvegli precoci. Il sintomo può derivare
da una serie di fattori: è una spia di molte patologie organiche ma la sua causa
primaria risiede nella psiche e nei conflitti emotivi. Nella simbologia psicosomatica
il sonno è considerato “una piccola morte”, necessaria al corpo e alla mente per
rigenerarsi.
L’incapacità di addormentarsi o, al contrario, svegliarsi precocemente, esprime
un’evidente difficoltà ad abbandonarsi, a lasciar andare gli eventi della giornata
e a “mollare” il controllo sulla realtà dello stato cosciente.
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In ambito omeopatico si distinguono il rimedio sintomatico e il rimedio di fondo.
L’insonnia cosiddetta occasionale, ad esempio quella legata ad un lutto o ad
un dispiacere, viene trattata a livello sintomatico.
Se invece il disturbo del sonno non ha una causa recente ma deriva dalla costituzione,
dal temperamento e dalle caratteristiche del soggetto si utilizzerà un rimedio
di fondo (volto a riequilibrare il “terreno” del paziente). Spesso quest’ultimo
assorbe anche i tratti sintomatici.
Come avviene spesso nell’analisi della terapia omeopatica più adatta, vengono presi in considerazione i sintomi mentali e generali, la tipologia del paziente, modalità e i tempi di manifestazione dei sintomi. Molti rimedi utilizzati per l’insonnia sono gli stessi che agiscono sull’ansia e sulla depressione.
Arsenicum album si usa nell’insonnia che colpisce dopo mezzanotte. È caratterizzata da un sonno molto agitato con bruschi risvegli. Il paziente ha una forte irrequietezza mentale, ha paura della morte, fa sogni ansiosi, il lavorio mentale non lo abbandona mai. Durante la notte ha soprassalti e scosse. Se si sveglia non riesce più ad addormentarsi.
Aconitum napellus è il rimedio degli stati acuti. È utile quando l’insonnia è conseguente ad episodi
che generano paura o forte spavento. Lo stato di allerta permane e il soggetto
non riesce a rilassarsi, ha incubi frequenti, si sveglia all’improvviso nella
paura.
Ignatia amara agisce sull’insonnia causata da shock emotivi, dolori, traumi affettivi, lutti,
preoccupazioni. Il soggetto è fortemente emotivo, sente spesso un blocco allo
stomaco. Ignatia non riesce a riposare, è preda di tensioni e angoscia. Tutti
i sintomi di Ignatia sono paradossali ed è così anche l’insonnia che è accompagnata
da un’estrema sonnolenza.
Quando il sonno non arriva perché corpo e mente non “mollano il controllo” è indicata Nux vomica. La persona Nux non riesce a svincolare la mente dal pensiero del lavoro e degli impegni quotidiani. Se si addormenta per brevi momenti si risveglia bruscamente senza più riprendere sonno. Spesso dorme profondamente al mattino, poco prima di alzarsi. Sono frequenti anche sogni ansiosi. Il rimedio è utile anche quando l’insonnia deriva da eccessi alimentari e da abuso di sostanze stimolanti (tè, caffè, alcol, alcuni tipi di farmaci).
Molte persone quando vanno a dormire non cessano la loro attività mentale. È lo stato tipico di Coffea cruda. L’insonnia di questo rimedio è generata da agitazione, sia per un stato di nervosismo che per un eccesso di gioia. Nella mente del soggetto si affollano mille idee sulla giornata trascorsa e sui progetti del giorno seguente. Coffea si sveglia al minimo rumore e con gli odori forti, è fortemente ipersensibile. Dorme fino alle 3 di notte e poi resta nel dormiveglia fino al mattino.
Chamomilla ha grosse difficoltà ad addormentarsi pur avvertendo il bisogno di dormire. Un sintomo tipico è la sonnolenza diurna. Il rimedio è indicato per i bambini inquieti che dormono solo se vengono cullati e per l’insonnia che deriva dai disturbi della dentizione. Il bambino suda molto, in particolare sulla testa e sul viso. È collerico, irritabile ed ha una spiccata ipersensibilità al dolore.
Gelsemium è uno dei più grandi ansiolitici omeopatici. È adatto ad una persona con sindrome fobico-ansiosa. L’insonnia di gelsemium deriva dall’ansia che accompagna la paura degli eventi futuri (esami, visite, prove). Le fobie di cui soffre sono paralizzanti e lo tengono sveglio. Spesso il disturbo è generato dalla stessa paura di non riuscire a prendere sonno. Gelsemium teme anche l’immobilità notturna perché ha paura che “il cuore possa smettere di battere”.
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Cocculus è il rimedio per chi ha fatto veglie notturne prolungate nel tempo. L’insonnia che lo caratterizza è detta “degli infermieri” e di tutti coloro che fanno un lavoro notturno. Il ritmo sonno-veglia viene alterato e questo genera mancanza di sonno notturna e sonnolenza diurna. Il paziente tende a dormire supino con le braccia sopra l’addome. Fa spesso sogni ansiosi che generano ansia. Cocculus è bloccato in un circolo vizioso: meno dorme e più fa fatica ad addormentarsi.
Stramonium si utilizza nell’insonnia dei bambini caratterizzata da incubi notturni (visioni di spettri, mostri, animali) che terrorizzano. Il bambino è agitato, loquace, violento. La sintomatologia peggiora con l'oscurità che teme moltissimo e migliora con la luce bassa e in compagnia.
Le diluizioni dei rimedi possono variare in base alle caratteristiche dei sintomi e al tipo di “terreno” del paziente. In generale nell’insonnia episodica o occasionale si utilizzeranno le basse diluizioni per i rimedi sintomatici (5-15 CH) e quelle più alte per i rimedi di fondo (15-30 CH).
Bibliografia
• Mandice A., Pronto soccorso omeopatico, Urra - Apogeo, Milano, 2009;
• Ugolini P., Graziosi S., Terapia omeopatica degli stati acuti, Edi- Lombardo, Roma, 2007.
• AA.VV. , Dizionario di psicosomatica, Edizioni Riza, Milano, 2007
La cataratta è la malattia oculare più conosciuta nell'anziano, ma ci sono altre patologie che, se non riconosciute e curate in tempo, possono portare alla cecità. Glaucoma e retinopatia diabetica, per esempio, possono essere trattate a seguito di una tempestiva diagnosi fatta...
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