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LA TERAPIA OMEOPATICA PER LA TONSILLITE |
A cura di Marta Chiappetta |
La tonsillite è un’infiammazione delle tonsille palatine. Quando il processo infiammatorio
è acuto viene definita anche angina (da angor) per indicare il senso di costrizione che il paziente avverte a livello della
gola.
La tonsillite può essere virale o batterica (da streptococco). Quest’ultima, più complessa, va curata con un’adeguata terapia
antibiotica.
I sintomi nella fase acuta sono tumefazione della faringe, arrossamento e gonfiore
delle tonsille accompagnato da dolore acuto al retrobocca e alla deglutizione.
In alcuni casi compaiono sulle tonsille e sulle arcate faringee dei piccoli puntini
di essudato giallo purulento (pus) o placche biancastre. I sintomi infiammatori
sono accompagnati da febbre (talora elevata), spossatezza e malessere generale.
Esiste anche una forma cronica di tonsillite che nasce come tale oppure come
conseguenza di tonsilliti acute ripetute. I sintomi, più attenuati ma persistenti,
si manifestano con un senso di bruciore e fastidio alla gola, disturbo alla deglutizione,
facile affaticabilità e febbricola. Il focolaio infettivo che si instaura può
dare origine a gravi malattie come il reumatismo articolare o cardiaco, le nefriti
e varie forme di febbricole persistenti.
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La terapia omeopatica offre molti rimedi che coprono i diversi quadri sintomatologici della tonsillite. La posologia più indicata richiede basse diluizioni (5-30 CH) per le forme acute. Nel caso delle forme suppurative, una volta individuato il rimedio giusto, va valutata con il medico curante la diluizione più adatta alla fase dello stadio infettivo.
Apis si utilizza quando il mal di gola si manifesta con un rigonfiamento delle tonsille e dell’ugola. L’arrossamento è accennato, le tonsille sono secche e coperte di ulcerazioni. Caratteristico di questo rimedio è il dolore pungente e trafittivo. Migliora con l’assunzione di ghiaccio o di bevande fredde anche se il bisogno di bere è scarso o assente. Spesso il dolore si irradia alle orecchie ed è accompagnato da febbre, sudorazione al volto alternata a secchezza. Il paziente è irrequieto e iperattivo anche nel malessere.
Belladonna è il rimedio delle tonsilliti acute caratterizzate da arrossamento marcato, dolore che si irradia all’orecchio, tonsille purulenti, soprattutto nella parte destra. L’angina è accompagnata da febbre alta, pelle secca calda e bruciante. A differenza di Apis c’è presenza di forte sete ma il dolore impedisce al paziente di bere. Sono presenti spasmi della deglutizione e tosse secca e spasmodica derivata dalla secchezza delle mucose. Il paziente belladonna è irrequieto, ha un sonno agitato; è fortemente disturbato dagli sbalzi della temperatura.
Anche Mercurius solubilis presenta tonsille arrossate e dolenti ma, a differenza di belladonna, sono gonfie e ricoperte di placche biancastre di pus. La deglutizione è dolorosa e spesso la sensazione si irradia anche alle orecchie. Caratteristica del rimedio è la lingua edematosa, flaccida e ricoperta di una patina giallastra sulla quale rimangono impresse le impronte laterali dei denti. Spesso la faringotonsillite è accompagnata da infiammazioni e ulcerazione alle gengive, febbre con sudorazione profusa e maleodorante, adenopatie cervicali (rigonfiamenti dei linfonodi del collo). Tutti i sintomi peggiorano la notte. Il rimedio è indicato nelle tonsilliti ricorrenti.
Anche un altro rimedio, Phytolacca, presenta arrossamento e gonfiore delle tonsille con chiazze di pus. Il dolore è intenso e accompagnato da una sensazione di avere un corpo estraneo nella gola. Peggiora con l’ingestione di bevande calde e migliora con quelle fredde. Lo stato febbrile che accompagna la tonsillite è debilitante e procura al paziente dolori ossei e muscolari. È indicato per i soggetti magri che tendono ad ammalarsi spesso alle prime vie respiratorie.
Hepar sulfur viene utilizzato quando il paziente ha la tendenza a processi suppurativi acuti e cronici a faringe e tonsille. L’angina di hepar procura dolori acuti e trafittivi simili a schegge pungenti. Il rimedio identifica una persona ipersensibile agli stimoli, sia a livello emotivo che a livello fisico. È presente anche una ipersensibilità al dolore e alle aggressioni esterne, all’aria fredda e al contatto. Il paziente Hepar si ammala facilmente, soprattutto alle vie respiratorie.
Quando il sintomo predominante è il bruciore accompagnato da afte dolorose viene prescritto Cantharis. Il dolore provocato dalla tonsillite è lo stesso di una ferita aperta. I sintomi peggiorano assumendo bevande calde e bevendo caffè ma migliorano con le applicazioni fredde.
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Lachesis è indicato nelle tonsilliti che esordiscono a sinistra e poi si spostano a destra. Il rimedio ha un’azione sulle infezioni gravi e sugli stati suppurativi acuti. Faringe e tonsille sono rosso porpora, il paziente ha difficoltà a deglutire, soprattutto i cibi caldi. Un sintomo tipico è il senso di costrizione alla gola che genera un’intolleranza anche al contatto, in questo caso a livello del collo.
Bibliografia
- Ugolini P., Graziosi S., Terapia omeopatica degli stati acuti, Edi- Lombardo,2007.
- Mandice A., Pronto soccorso omeopatico, Urra - Apogeo, Milano, 2009.
- AA.VV., Dizionario di psicosomatica, Edizioni Riza, Milano, 2007.
- Bressan P., Gamacchio R.C., Manuale pratico di omeopatia, Giunti Demetra, 2009.
- Demarque D., Jouanny J., Poitevin B., Saint- Jean V., Farmacologia e materia medica omeopatica, Tecniche Nuove, Milano, 1999
- Edizione speciale per il Corriere della Sera, Salute, dizionario medico, Rcs Quotidiani, Milano, 2003.
La cataratta è la malattia oculare più conosciuta nell'anziano, ma ci sono altre patologie che, se non riconosciute e curate in tempo, possono portare alla cecità. Glaucoma e retinopatia diabetica, per esempio, possono essere trattate a seguito di una tempestiva diagnosi fatta...
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