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IL PIEDE E LA POSTURA |
Il piede è un capolavoro unico di architettura o meglio di bio-meccanica; in
uno spazio estremamente piccolo si concentrano: 26 ossa, 33 articolazioni, 114
legamenti, 20 muscoli, 250.000 ghiandole sudorifere.
La complessità strutturale del piede è dovuta alle sue funzioni, molteplici e
soprattutto molto precise; infatti una struttura così piccola riesce ad adattarsi
a situazioni diverse, affrontando terreni impervi, come quelli montani, senza
farci cadere, oppure correndo in pianura, per arrivare a mantenere il corpo in
equilibrio su superfici molto piccole, come nel caso degli acrobati. Appare chiaro
che il piede, fulcro principale del nostro organismo, presieda alla: stabilizzazione
della stazione eretta, propulsione e movimento; adattamento della marcia sul terreno,
coordinazione della postura.
Anatomicamente il piede si divide in 3 parti:
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CORRELAZIONE TRA PSICOLOGIA E POSTURA
Spesso le tensioni muscolari sono sentite come “come corde di violino”.
Questi muscoli "tesi come corde di violino" avrebbero la funzione di inibire
processi emozionali.
L'emozione rappresenterebbe la fase "preparatoria“ di un sentimento. Per esempio
la rabbia, con la sua tensione preparatoria, genera tra le altre cose una "preparazione"
all'attacco, cioè al comportamento aggressivo vero e proprio. Pertanto come si
può inibire tale preparazione all'azione? Facendo forza su se stessi mediante
una contrazione continua e quindi spastica dei muscoli; tutto ciò nel tempo porta
ad una variazione della normale fisiologia muscolare che si evidenzia appunto
in una contrazione spastica e quindi continua.
A causa della cronica contrazione, il processo emozionale, la rabbia, non vengono
totalmente eliminati, anzi bloccati, ma sono sempre presenti, anche se il soggetto
non ne ha consapevolezza. La contrazione muscolare diventa contrazione "cronica"
(o vera e propria contrattura) che blocca, dalla periferia del corpo, ogni evoluzione
spazio-temporale dell'emozione medesima. Ecco dunque che cosa sono "i muscoli
tesi come corde di violino": contrazioni muscolari croniche che hanno lo scopo
di impedire che il soggetto “viva” e “senta” consapevolmente e “agisca” le sue
emozioni.
A questo proposito l'esperienza clinica insegna che "sciogliere" tali contrazioni
croniche non è semplice, perché esse devono essere considerate alla stessa stregua
di meccanismi di difesa, che sono divenuti componenti stabili della personalità
dell'individuo.
Il soggetto pertanto tende a impedire, in modo automatico, che manipolazioni
meccaniche esterne modifichino tali contratture muscolari. Si tratta, va ripetuto,
di vere e proprie resistenze al cambiamento, che sono in qualche modo divenute
costituenti stabili della personalità. Inoltre, sempre sulla base dall'esperienza
clinica, risulta che, spesso, quando la manipolazione della contrattura ha successo,
essa riappare.
Non esiste una postura “ideale” uguale per tutti ma una postura sana e funzionale.
Una tale postura è quella che dà all’individuo un buon appoggio con rimbalzo e
scarico del peso sui piedi e dai piedi a terra.
È stato ad esempio osservato come donne che soffrono di dolori mestruali, scarichino
il peso corporeo nella zona interna del piede; che gli anziani senza prospettive
future poggiano il peso sul tallone che rappresenta concretamente più che mai
il passato ormai certo e rassicurante, etc.
La postura è quindi il modo di “stare al mondo”, non è soltanto la risultante
di complessi meccanismi neuro-fisiologici e bio-meccanici, ma è altresì l’espressione
del proprio modo di gestire le emozioni.
VARICI E POSTURA
Le gambe gonfie costituiscono un problema molto fastidioso e diffuso; le cause
più frequenti sono rappresentate dalla insufficienza venosa (vene varicose) e dalla alterata abituale posizione del corpo (postura alterata), o da entrambe le due situazioni.
Mentre la prima è legata alla costituzione, alla ereditarietà e quindi non è
possibile evitarla, la seconda può essere, se non evitata, almeno corretta con
una adeguata ginnastica detta posturale.
Tutte le patologie che modificano i rapporti tra i vari segmenti ossei come:
scoliosi, accorciamenti traumatici di un arto, posizioni prolungate che comportino
uno squilibrio di funzione delle colonna o del bacino, provocano a loro volta
un disquilibrio del bacino con insufficiente svuotamento venoso a carico della
pianta del piede. Questa insufficienza venosa su base “posturale” è molto spesso
reversibile senza dover ricorrere a cure chirurgiche o lunghe terapie farmacologiche;
basterà, in casi selezionati, modificare adeguatamente la postura per ottenere
una buona correzione dell’appoggio plantare, in modo da ridurre gli atteggiamenti
comportamentali sbagliati agendo sul tono muscolare.
PREVENZIONE POSTURALE
Determinante è la prevenzione sulle persone di qualsiasi età ed in particolare durante la:
Sarà quindi opportuno effettuare:
a) indagini periodiche per la valutazione dell’appoggio
b) valutare la evoluzione nel tempo della ortesi plantare che stabilizza l’appoggio
del calcagno e distribuisce uniformemente il carico sulle teste metatarsali, compensando
in tal modo uno scorretto (instabilità posturale) appoggio del piede.
Attualmente ci si avvale di una strumento, il baropodometro elettronico (BPE), che offre la possibilità di valutare soggetti affetti da disturbi posturali,
sia in fase statica (in piedi da fermi) che durante la deambulazione.
Sono tante le patologie che possono avvantaggiarsi di un esame posturale, tra
queste a titolo di esempio si ricordano: dismorfismi e paramorfismi del rachide,
spondilolisi e spondilolistesi, displasia congenita dell'anca, ginocchio valgo,
piede torto congenito, alluce valgo, artrosi, esiti di noxae traumatiche (fratture,
lussazioni, distorsioni, lesioni muscolari e tendinee), malocclusioni, bruxismo
e nel campo estetico l’insufficienza venosa, l’adiposità localizzata e la cellulite.
LA PEDANA BAROPODOMETRICA
Il baropodometro rileva la distribuzione della pressione esercitata dal corpo sulla pianta del
piede, trasmettendo tali informazioni ad un software che provvede a fornire il
relativo riscontro visivo.
Il paziente è invitato a calpestare una pedana, costituita da centinaia di microsensori,
scalzo o con calzature, semplicemente stazionandovi sopra per alcuni secondi (rilevazione
in statica), o camminando per circa 2 metri (rilevazione in dinamica. Fig. 1).
FIG. 1
I microsensori trasmettono al computer le informazioni relative alle pressioni del piede, visibili sul monitor del pc. Si passa alla terza fase, con la costruzione del plantare idoneo a compensare i difetti di appoggio del paziente.
Grafica dell’appoggio plantare normale: esame in statica, pressione massima (rosso), pressione media (verde), pressione minima (blu) (Fig. 2)
FIG. 2
La statica normale prevede una mappatura con rosso solo nel retropiede bilateralmente
e centralmente, verde nella parte anteriore trasversalmente e bilateralmente,
blu al bordo laterale del mesopiede e intorno a zone di colore verde o rosso (Fig.
2).
La mappatura permette di evidenziare, rispetto al piede normale, zone di ipercarico
o ipocarico, secondo un codice a colori.
L’atteggiamento posturale, tenuto dal soggetto durante l’appoggio statico-dinamico,
può essere studiato con telecamera mediante apposizione di marker sulla cute per
lo studio di:
a) dismetrie degli arti
b) scoliosi
c) intra-extrarotazioni di assi corporei
Appare chiaro, come una postura equilibrata sia di vitale importanza per un organismo sano. L’economia generale organica risentirà a vari livelli di una postura non corretta. Così l’adolescente potrà avere, a causa di postura scorretta, delle serie ripercussioni sulla sua crescita, mentre le performance dello sportivo saranno ridotte. I dolori della colonna vertebrale e le algie muscolari nei lavoratore peggioreranno, nel caso di un cattivo appoggio plantare, il quale, inoltre sarà responsabile di peggioramenti della patologia venosa e adiposa-cellulitica tanto nell’adolescente quanto nella donna matura. Per evitare i problemi sopra elencati ed altri di vario ordine, è opportuno che tanto l’adolescente quanto l’adulto si sottopongano a controlli posturali. Tutto ciò permetterà di valutare l’eventuale necessità di un’ortesi plantare per correggere i difetti suindicati effettuando quindi vera e propria terapia della postura. Parimenti importante sarà la prevenzione intesa così come la valutazione nel tempo della correzione dell’appoggio con ortesi.
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