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LA SEMEIOTICA DEL DOLORE 1/2 |
A cura di Anna Paola Tortora |
La Semeiotica del Dolore è una branca della Semeiotica Medica che indaga i sintomi algici e cerca di comprendere i collegamenti tra dolore e la sua causa, al fine di agevolare il medico nella diagnosi di una patologia. Il dolore è
il mezzo attraverso il quale l'organismo mette il soggetto in stato di allarme
sulla presenza di un pericolo per la salute. Il dolore è uno stimolo fondamentale
che in alcuni casi può fungere da salvavita e si manifesta a seguito di differenti
patologie, raggiungendo in alcuni casi una intensità tale da essere considerato
esso stesso una malattia.
Qualsiasi informazione legata al dolore e alle sue caratteristiche rappresenta
un indizio importante per il medico, sia esso di base o uno specialista, per giungere ad una corretta diagnosi o per restringere il
campo d'indagine e prescrivere esami clinici mirati.
La valutazione del dolore
Al momento dell'anamnesi il medico deve valutare differenti aspetti del dolore:
quando è iniziato e che attività il paziente stava svolgendo al momento della
comparsa, se il dolore è continuo o se è ad intermittenza ed eventualmente quali
sono la sua periodicità e frequenza. Sono importanti la sua localizzazione, la
sua tipologia e quali sintomi vi sono associati.
La prima informazione importante è la valutazione delle caratteristiche del dolore:
esso può essere lancinante, tagliente, costrittivo, puntorio, pulsante, folgorante, continuo, lieve, molto forte, etc. Alcune patologie sono associate a dolore particolarmente intenso, ad esempio
esempio la colica renale, l'emicrania, la nevralgia del trigemino, l'infarto del miocardio.
Percezione e tolleranza del dolore sono fattori soggettivi e anche questo è un
dato che il medico dovrà tenere presente, così come la condizione emotiva del
paziente. Altre informazioni importanti sono la tipologia (il dolore può essere
urente, tensivo, distensivo, spasmo), la sua localizzazione (a volte semplice, altre volte più difficile) l'andamento
delle crisi, la loro periodicità e ricorrenza o la modalità che ha caratterizzato
l'insorgenza dello stimolo doloroso. Alcune sindromi possono comparire solo in
certe occasioni, altre possono palesarsi senza alcun collegamento apparente con
eventi esterni; altre ancora sono sin da subito riconosciute come il chiaro sintomo
di talune patologie.
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Il dolore è il risultato di due componenti, quella neurologica (fisiologica) e quella psichica. La percezione del dolore è legata al Sistema Nocicettivo e alla presenza nel corpo di componenti chiamati recettori algogeni. Questi ultimi recepiscono gli stimoli dolorosi inviati dal sistema nervoso centrale e sono presenti in concentrazioni diverse secondo i tessuti che si esaminano;
alcuni organi, come il fegato, ne sono completamente privi. La densità e il numero
delle componenti algogene in un tessuto determina la possibilità di provare più
o meno dolore. La differente concentrazione di terminazioni fa sì che gli stimoli
algici deboli attivino la sensazione di dolore solo nelle parti del corpo ricche
di recettori. La cute, ad esempio, è ricca di recettori del dolore con gli strati
superficiali del corpo dotati di terminazioni algorecettori; man mano che ci si
spinge in profondità la concentrazione di questi diminuisce. La capacità di produrre
sostanze algogene varia nelle diverse strutture: i muscoli scheletrici ne sono
poveri e, per questa ragione, la loro sensibilità al dolore è decisamente diversa.
Volendo mettere su una scala decrescente le diverse parti del corpo rispetto alla
concentrazione di terminazioni in grado di avvertire dolore, si troverebbero in
fila: cute, esofago, stomaco, membrane sierose parietali, membrane sierose viscerali, ureteri, vescica, muscolo scheletrico, retto, colon, miocardio, utero, periostio e parenchimi.
In virtù del fatto che la percezione del dolore, della sua intensità ma anche
le caratteristiche con cui si palesa, sono differenti a seconda del punto del
corpo, in letteratura medica e in Semeiotica del Dolore, si distingue tra due
differenti tipologie di dolore: il dolore somatico e il dolore viscerale.
Il primo può essere definito come un dolore superficiale, che si manifesta sulla
cute o negli strati più esterni del corpo. Il dolore viscerale è invece caratteristico
di organi e muscoli scheletrici, tessuti all'interno dei quali è inferiore la
concentrazione di terminazioni nervose in grado di recepire gli stimoli dolorosi.
La sua circoscrizione ad un punto specifico dell'organismo è quindi più difficile.
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La semeiotica del dolore | La semeiotica del dolore: dolore somatico e dolore viscerale |
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