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IL VACCINO CONTRO L'INFLUENZA A | A cura di Maura Peripoli
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È l’unico strumento attualmente a disposizione per contrastare in modo efficace
il virus dell’influenza A (H1N1), nota anche come influenza “suina”. È il vaccino messo a punto dai ricercatori
per difendere le persone dall’aggressione dell’influenza, già disponibile sul
mercato. Costituito da microrganismi e opportunamente trattato, il vaccino è un
farmaco in grado di stimolare l’organismo al fine di produrre anticorpi “ad hoc”
e quindi di creare una risposta immunitaria. In questo periodo (novembre 2009),
le Autorità Sanitarie stanno chiedendo alle Case Farmaceutiche una maggiore e
più veloce produzione del vaccino da immettere sul mercato, per poter vaccinare
il più velocemente possibile il maggior numero di persone, soprattutto i soggetti
a rischio, quali i bambini, gli operatori sanitari (medici, infermieri ecc….)
che sono a stretto contatto con i malati, i pazienti con malformazioni pregresse
e le donne incinte. La campagna di vaccinazione è iniziata lo scorso 3 novembre
2009 in tutte le regioni d’Italia.
Scetticismo sull’utilizzo del vaccino
Molte persone rimangono scettiche circa l’efficacia del vaccino e i possibili
effetti collaterali, sapendo che per la loro composizione vengono utilizzate,
tra le altre, molecole note con il nome di adiuvanti e, non conoscendone l’origine, ne hanno paura. Spesso la scarsa informazione
e una certa prevenzione verso questi tipi di farmaci alimentano dubbi e incertezze
in un gran numero di persone. In realtà il vaccino prodotto per contrastare l’influenza
A è simile a tanti altri comuni vaccini antinfluenzali e anche gli eventuali effetti
collaterali sono gli stessi; inoltre vengono sottoposti ad una serie di attenti
controlli prima di ottenere l’autorizzazione all’immissione sul mercato; in Italia
il controllo viene effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità. Anche l’opinione
che i bambini siano più soggetti di altri agli effetti collaterali di questi “particolari
farmaci” non trova particolare riscontro tra gli esperti, i quali riportano che
l’incidenza di reazioni negative è pari a circa un caso ogni milione di somministrazioni.
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Somministrazione del vaccino
Generalmente la somministrazione del vaccino avviene in due fasi distinte ma
in alcuni casi potrebbe essere sufficiente una sola somministrazione. Attualmente
c’è un po’ di confusione circa la distribuzione delle dosi ma gli Enti preposti
a tale scopo sono i Servizi Sanitari regionali e quindi gli ambulatori dei medici
di base e dei pediatri oltre agli ospedali e altri presidi sanitari. In alcune
regioni il vaccino viene addirittura distribuito nelle farmacie proprio allo scopo
di far sì che gli studi medici, attualmente aperti anche il sabato e la domenica,
non vengano ulteriormente affollati dai pazienti. Ogni dose costerà allo Stato
circa 10 euro. Inoltre sarà possibile vaccinarsi sia per l’influenza stagionale
che per il virus H1N1 anche se gli esperti consigliano di far trascorrere almeno
15 giorni tra una somministrazione e l’altra. Da ricordare anche che il comune
vaccino stagionale non “preserva” dal virus H1N1.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati del vaccino sono riscontrabili in un caso su 10 e raramente
sono stati riportati sintomi quali irritabilità e sonnolenza (gli adulti) e cefalea,
sudori e nausea (adolescenti). Più raramente prurito e irritazione della pelle.
È da smentire anche la convinzione che i bambini siano più esposti di altri ad
eventuali effetti collaterali del vaccino, tenendo anche presente che gli “eventi
contrari” hanno un’incidenza pari a circa un caso ogni milione di somministrazioni.
Si tratta tuttavia di casi legati a situazioni particolari del tutto imprevedibili.
Si può stabilire la sicurezza di un vaccino?
È difficile stabilire con certezza la sicurezza di un vaccino: sia l’Organizzazione
Mondiale della Sanità che l’Agenzia Europea del farmaco richiamano ad un’attenta
sorveglianza circa i nuovi, eventuali effetti collaterali che potrebbero insorgere
anche perché alcuni prodotti sono realizzati con nuove tecnologie e contengono
adiuvanti la cui sicurezza al 100% è ancora da approvare.
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Adiuvanti utilizzati per i vaccini
I vaccini sono formati da antigeni e sostanze adiuvanti. In quelli diffusi in Italia, sono presenti molecole (adiuvanti) a base di squalene, una particolare sostanza che è presente nelle pinne degli squali. Lo scopo
di queste sostanze è quello di permettere la riduzione della quantità di antigeni
usati per produrre i vaccini ed aiutare l’organismo a produrre una reazione sufficiente
a contrastare l’influenza. Le sostanze utilizzate per il virus H1N1, sono presenti
anche in altri vaccini antiinfluenzali che già da alcuni anni sono stati somministrati
a milioni di pazienti, senza la presenza di reazioni avverse particolari. Per
questo motivo gli specialisti del settore si sentono in grado di dire che gli
adiuvanti utilizzati per i vaccini non sono dannosi per la salute.
Vaccini contro l’influenza A, utilizzati in italia.
Come scegliere il vaccino giusto? Ognuno di noi ha la possibilità di stabilire
qual è il vaccino giusto per il proprio organismo? Innanzitutto occorre precisare
che, in base a quanto riportato dall’Agenzia del Farmaco, in Italia verranno utilizzati
tre tipi di vaccini i cui nomi commerciali sono: Focetria, Pandemrix e Celvapan. Al momento però le scelte dei medici sembrano essere orientate sul Focetria.
Gli specialisti raccomandano di leggere attentamente e conservare il foglietto
illustrativo prima della somministrazione in modo da essere informati sui possibili
effetti indesiderati. Gli studi medici che ad oggi hanno già utilizzato questo
tipo di vaccino, hanno potuto constatare che gli eventuali effetti negativi sono
lievi e di breve durata e il principale sintomo è rappresentato da reazioni allergiche.
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Influenza A: cos'è e come difendersi | Il vaccino |
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