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LA SINDROME ALCOLICO FETALE |
A cura di Barbara Hugonin |
La Sindrome Alcolico Fetale o Fas (Fetal Alcohol Syndrome), è la principale conseguenza dell’abuso di alcol nel corso di una gravidanza,
determinando l’insorgere di molteplici sintomi, che coinvolgono lo sviluppo del
feto, con danni sia a livello strutturale che comportamentale. La Fas ha un’incidenza
di circa 3 neonati su 1000 con dati destinati ad aumentare in particolari categorie
sociali, cioè in ambienti di degrado familiare, con storie di alcolismo in famiglia, di depressione o di violenza. Tuttavia in molti casi può bastare
anche l’assunzione di una sola bevanda alcolica al giorno, perché i metaboliti
dell’etanolo danneggino il feto.
Di questa sindrome si è iniziato a parlare solo alla fine degli anni ’70, precisamente
nel 1968, quando un gruppo di studiosi francesi, analizzò una serie di malformazioni
fetali e ne attribuì la comparsa all’abuso di alcol da parte della madre, nel
corso della gestazione, aprendo così la strada ad una serie di studi, finalizzati
all’analisi dell’azione tossica dell’acetaldeide (il prodotto del metabolismo dell’alcol), sullo sviluppo fetale. La Fas si presenta
con una varietà di sintomi quali, malformazioni cranio-facciali, danni alle aree
cerebellari, malformazioni scheletriche, oculari, talvolta anche gastrointestinali
ed epatiche, oltre a deficit dell’accrescimento e a disturbi dell’apprendimento.
Tutti questi disturbi sono stati raggruppati sotto il titolo di “spettro di disordini feto-alcolici”, indicati con la sigla Fae.
L’abuso di alcol può danneggiare il feto in qualsiasi fase della gravidanza,
soprattutto se il consumo di bevande alcoliche supera gli 80 grammi al giorno,
dal momento che la donna ha una tolleranza ed una resistenza inferiore all’uomo,
a parità di statura e di dose alcolica giornaliera assunta.
Cause principali
Le cause principali della Sindrome alcolico-fetale, sono sicuramente l’assunzione
di alcol, in dosi non tollerate, nel corso della gravidanza, da parte della donna,
ma non in tutti i casi si sviluppa il quadro dei disordini alcolico-fetali, difatti
perché effettivamente si manifestino, occorrono diversi elementi. Prima di tutto
uno stile di vita materno poco salutare, che all’abuso di bevande alcoliche accompagna
il fumo, l’uso di droghe anche in periodi precedenti la gravidanza ed un’alimentazione priva di vitamine
essenziali, quali vitamina A, B, acido folico, indispensabili per l’organogenesi
del feto. Uno studio effettuato negli Stati Uniti, ha stimato che in molti casi
l’ambiente ed il ceto sociale materno, come il grado di istruzione sono correlati
ad un abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti nello stesso tempo, prima e durante
il periodo gestazionale, tali da incidere nella comparsa della Fas.
Nel 40% dei casi di assunzione di alcol la Fas è accompagnata dalla comparsa
di disturbi dell’accrescimento o malformazioni. Anche se la corretta patogenesi
della Fas non è stata ancora chiarita, si è ipotizzato che l’acetaldeide, quale
metabolita tossico dell’etanolo attraversi la placenta e danneggi il cervello
del feto, in maniera diversa a seconda dello stadio di sviluppo. Il passaggio
transplacentare di questi metaboliti determina un’aumentata sintesi di prostaglandine
e una vasocostrizione tale da generare uno stato di ipossia con conseguente sofferenza
fetale.
Malformazioni e sintomi
I sintomi riconducibili a questa sindrome possono essere classificati in malformazioni
ad organi ed apparati e disturbi comportamentali e dell’apprendimento.
Le malformazioni organiche, sono causate dagli effetti tossici dei prodotti metabolici
dell’alcol, tra cui l’acetaldeide, durante il primo trimestre di gravidanza, quando
sta avvenendo la formazione degli organi e della struttura scheletrica fetale.
Molto diffuse sono le malformazioni cranio facciali, la riduzione della circonferenza
cranica, la riduzione della mascella e, della struttura mandibolare, malformazioni
al viso, particolarmente alle palpebre, con riduzione delle fessure oculari, riduzione
del labbro superiore. Durante il primo trimestre di gravidanza, l’esposizione
del feto all’alcol, può determinare una riduzione della massa cerebrale, soprattutto
al diencefalo, degli emisferi cerebrali, a livello del corpo calloso, in alcuni
ma piuttosto rari casi, si manifesta microcefalia. Il nervo ottico è una delle
strutture maggiormente colpite dall’effetto tossico dell’alcol, con una ipoplasia
del nervo e, riduzione della capacità visiva.
Tuttavia ad essere coinvolta non è solo la struttura cerebrale ed il volto, ma
anche l’assetto di altri organi fondamentali, quali il cuore, nel quale sovente
si manifesta un’anomalia al setto ventricolare ed in casi più gravi una ipoplasia
alla parete dell’arteria polmonare, che può causare la morte.
A livello del sistema scheletrico si manifesta principalmente un danno alle strutture
articolari, un ritardo nella crescita, ad esempio a livello della “sinostosi radio-ulnare”,
problemi allo sviluppo della colonna vertebrale, come una scoliosi pronunciata.
In alcuni casi più rari, si manifestano tra i disturbi legati alla Fas, danni
al fegato e danni gastrointestinali, quali neuropatie gastrointestinali e infiammazioni
croniche.
I disturbi legati al comportamento, si manifestano soprattutto in pazienti esposti
all’alcol nella seconda metà della gravidanza e, spesso possono essere riscontrati
intorno ai 4-5 anni di età, quando appaiono evidenti disturbi nella crescita e
nell’apprendimento.
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L’importanza di un’informazione adeguata
La possibilità di essere informate sui rischi e sulle conseguenze dell’abuso
di alcol in gravidanza è di fondamentale importanza. Il supporto da parte di un
gruppo multispecialistico, che sappia intervenire nel risolvere il problema, sotto
vari punti di vista, psicologico, nutrizionale, ginecologico, è l’obiettivo di
diversi centri di studio a livello internazionale, poiché la Fas ha conseguenze
devastanti sulla crescita del neonato, che potrebbero essere evitate, consentendogli
una crescita normale. Si parla poco di questa sindrome, ma è meno rara di quanto
si pensi, lo dimostrano i dati che ne vedono aumentare le percentuali tra i neonati
dei Paesi occidentali, dal 10% al 30% nell’ultimo decennio.
Bibliografia
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correlations with the brain disfunction. Alcohol and Alcholism, 36: 147-158, 2001
Jones KL. The fetal alchol syndrome. Growth Genet Horm 4:1, 1988
Lewis DD, Woods SE: Fetal alcohol syndrome. Am Fam Physician 50:1025, 1994
Robbins : Le basi patologiche delle malattie. Pag. 479, 2001
Shibley IA Jr, Pennington SN: Metabolic and mitotic changes associated with the fetal alcohol syndrome. Alcohol Alcohol 32:423, 1997
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