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IL GINOCCHIO NELL’ETÀ ADULTA |
A cura del Dott. Ugo Perugini |
Una delle principali cause di problemi alle ginocchia è il sovrappeso. Occorre tenere presente che ogni chilo di peso, sotto sforzo, va moltiplicato per sei sull’area del ginocchio. Il che significa che se una persona accusa un sovrappeso di cinque chili, le ginocchia saranno costrette a sopportare, sotto sforzo, un peso extra di almeno trenta chili.
Lo sport
Fare sport è senz’altro opportuno per mantenere sane le ginocchia. Fino a qualche
anno fa, si pensava che l’attività fisica dopo gli “anta” potesse essere dannosa.
Oggi, questo luogo comune è stato sfatato da diverse ricerche scientifiche che
hanno evidenziato numerosi effetti benefici sulla salute dell’anziano, grazie
a una moderata pratica sportiva.
In particolare, è emerso che il cinquantenne, anche se ha un passato da sedentario,
può migliorare attraverso l’attività fisica a bassa intensità la prestazione muscolare,
l’elasticità articolare e il senso dell’equilibrio, riducendo anche fenomeni artrosici
invalidanti che colpiscono un numero sempre maggiore di soggetti in età avanzata.
Per esercizi aerobici, a bassa intensità, si intendono sport come il nuoto, il
ciclismo e lo jogging.
Cautela con lo jogging
Correre fa bene a condizione però che si eviti di esagerare e si tenga conto
della superficie sulla quale si corre. E’ sempre meglio preferire l’erba all’asfalto
o al cemento. Bisogna ricordare, infatti, che correndo per un chilometro il piede
colpisce il terreno tra le seicento e le ottocento volte. Più la superficie è
dura, più tali urti si scaricano sui piedi, sugli stinchi, sulle ginocchia e arrivano
alle anche e alla schiena, procurando spesso forti dolori.
Bisogna fare attenzione in questi casi anche alle scarpe che si indossano. Contrariamente
a quanto si pensa, esse si consumano facilmente e, una volta usurate, non sono
più in grado di attutire i colpi durante la corsa. Chi fa quaranta o cinquanta
chilometri a piedi in una settimana dovrebbe cambiare le scarpe almeno ogni tre
mesi. Chi fa danza, aerobica o tennis può attendere uno o due mesi in più.
Il ginocchio del corridore
Uno degli eventi traumatici più frequenti che può colpire chi si dedica alla corsa è il ginocchio del corridore, conosciuto anche come trauma rotuleo o condromalacia della rotula. In sostanza, si tratta di un’irritazione della cartilagine rotulea dovuta al fatto che la parte inferiore della gamba subisce una intrarotazione tirando verso l’interno la rotula, mentre il quadricipite la spinge fuori. Questo provoca uno sfregamento della rotula contro il condilo (l’estremità articolare) laterale del femore che causa dolore. Dolore che compare appunto intorno alla rotula dopo essere stati seduti a lungo oppure scendendo le scale o facendo un percorso in discesa. Il trattamento previsto in questi casi è la correzione dei movimenti biomeccanici per evitare che l’infiammazione aumenti.
Sport da evitare
Gli sport più pesanti possono rappresentare per le persone anziane che li praticano
un fattore di rischio per l’artrosi del ginocchio. Tra questi, segnaliamo il calcio,
l’hockey su ghiaccio, il pattinaggio e lo sci.
Quest’ultimo in particolare, secondo i risultati di uno studio recente svolto
presso l’Università di Orlando in Florida, spesso è causa di un danno al ginocchio
noto come lacerazione del legamento crociato anteriore. Che, a sua volta, sembra
aumentare di molto il rischio di danni al menisco.
Chi manifesta problemi alle ginocchia dovrebbe evitare o praticare con cautela anche la danza o il tennis, preferendo piuttosto il nuoto, la bicicletta, la voga. Insomma, tutte quelle attività che si svolgono in assenza di peso e senza sacrificare potenza aerobica o consumo calorico.
Esercizi per rinforzare le ginocchia
Rafforzare i muscoli significa rafforzare l’articolazione del ginocchio ed essere
quindi in grado di affrontare con maggiore facilità la fatica cui esso viene sottoposto
quotidianamente camminando o salendo le scale.
I muscoli interessati sono il quadricipite (cioè le fasce muscolari che si trovano
davanti alla coscia) e i muscoli posteriori della coscia. Gli esercizi da eseguire
sono molto semplici e possono essere effettuati anche quando il ginocchio è dolorante.
Contrazione isometrica dei muscoli
Sedetevi appoggiando la schiena a una parete. Per stare comodi, mettete un cuscino
dietro la vita. Poi tendete i muscoli della gamba senza muovere il ginocchio,
che va tenuto sollevato mettendovi sotto un asciugamano arrotolato. Cercate di
mantenere la contrazione per almeno 30 secondi. Quindi, rilassate i muscoli. L’operazione
va fatta per almeno venticinque volte.
Rinforzo quadricipiti
Sempre restando seduti contro una parete (cosa che vi eviterà di mettere sotto
sforzo la schiena) effettuate la contrazione isometrica suggerita sopra contando
fino a cinque. Poi, sollevate le gambe di qualche centimetro e bloccatevi così
contando ancora fino a cinque. Poi abbassate le gambe e rilassatevi. Dovreste
effettuare tre serie di dieci sollevamenti.
Rinforzo tendini
Questo esercizio è complementare a quello dei quadricipiti. Occorre che vi sdraiate
a pancia in sotto con il mento che tocca terra. Con un peso da caviglia (ma si
può usare anche una borsa o una calza piena di monete e avvolta attorno alla caviglia)
ed il ginocchio piegato, alzate lentamente il polpaccio di 20/40 centimetri poi
abbassatelo lentamente. L’esercizio va ripetuto per almeno tre serie da dieci
piegamenti.
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Cosa fare se il ginocchio è dolente
C’è una regola nel caso si sia alle prese con un dolore al ginocchio che in America
viene definita con un acronimo: RICE. Spieghiamo il significato delle lettere:
R sta per rest (riposo), I sta per ice (ghiaccio), C sta per compression (compressione)
ed E sta per elevation (elevazione). In altri termini, bisogna subito mettere
la zona a riposo e applicare del ghiaccio, che è un eccellente antinfiammatorio.
L’impacco freddo deve tenere compresso il ginocchio per almeno una ventina di
minuti, durante i quali la gamba va tenuta sollevata. E’ la prima e più efficace
misura antidolore.
Il calore, in genere, è sconsigliato, anche se qualcuno suggerisce di usare pomate
rubefacenti (che producono iperemia) o lozioni alla gautheria (o al silicato di
metile). Gli impacchi caldi sono in ogni caso da evitare, se la zona mostra un
gonfiore. Nel caso che il dolore continui, si può suggerire un antidolorifico
da banco come l’ibuprofen, che è consigliato perché non provoca i problemi di
stomaco segnalati con l’uso dell’aspirina. Da evitare anche il ricorso a fasce
elastiche. A parte il fatto che dovrebbero essere realizzate su misura, spesso
se male applicate schiacciano la rotula nell’articolazione e possono peggiorare
la situazione originaria. Qualora il dolore persista si rende necessario il parere
del medico.
La mobilizzazione continua passiva
In inglese si chiama continuous passive motion (CPM) e si tratta di dispositivi motorizzati studiati per far compiere alle articolazioni i normali movimenti senza però che il paziente debba usare i propri muscoli. Queste apparecchiature vengono utilizzate soprattutto dopo interventi particolarmente delicati al ginocchio, come, ad esempio, l’applicazione di una protesi completa del ginocchio. Si tratta di uno degli interventi più radicali, ma anche più diffusi, eseguiti a seguito di artrosi o artrite grave al ginocchio. La mobilizzazione continua passiva, anche secondo recenti studi, viene considerata una soluzione adeguata a garantire un più rapido ritorno alla funzionalità delle articolazioni e prevenire la rigidità e la formazione di tessuti cicatriziali che, a loro volta, potrebbero, in seguito, limitare i movimenti.
La cataratta è la malattia oculare più conosciuta nell'anziano, ma ci sono altre patologie che, se non riconosciute e curate in tempo, possono portare alla cecità. Glaucoma e retinopatia diabetica, per esempio, possono essere trattate a seguito di una tempestiva diagnosi fatta...
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