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LE TENDINOPATIE |
Con la consulenza del Dott. Ugo Perugini |
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Cosa sono le tendinopatie
I tendini e le parti adiacenti possono soffrire di varie patologie, che vengono indicate con una terminologia medica specifica. Se per tendinopatia si intende una condizione clinica generica che riguarda tendini e zone immediatamente limitrofe, la tendinite invece è specificamente un processo infiammatorio, che viene definito anche più correttamente peritendinite perché in effetti riguarda il peritenonio. Il peritenonio è un complesso di guaine connettive che avvolge il tendine e i suoi fasci costitutivi. Se ad essere infiammata invece è la guaina sinoviale che riveste il tendine, allora si parla di tenosinovite o tenovaginite, che di solito si presenta contemporaneamente alla tendinite.Cosa causa la tendinite
Spesso non si riesce a risalire alla causa precisa della tendinite. Ci sono dei fattori standard, quali ad esempio l'età: passati i 30-35 anni, i tendini diventano più vulnerabili sia perché iniziano ad essere meno tonici, sia perché anche la vascolarizzazione comincia a ridursi. I danni in questa zona possono essere causati da sforzi, da malattie, da infezioni. Esercizi ripetuti, a cui non si è abituati o che vengono eseguiti male, sforzi eccessivi, microtraumi che si susseguono, tutto questo può provocare lesioni ai tendini. Ma queste strutture possono subire anche le conseguenze di malattie sistemiche come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso, la sclerosi sistemica. Anche il metabolismo alterato va annoverato fra i nemici dei tendini, poiché dà luogo a patologie di natura dismetabolica pericolose per i fasci tendinei, come la gotta, la sindrome di Reiter, il diabete, in casi più rari l'amiloidosi. Da registrare tra le cause di tendinite l'iperlipoproteinemia Tipo II, l'aumento marcato di colesterolo nel sangue; nei giovani, soprattutto di sesso femminile, un'infezione gonococcica può portare a tenosinovite migrante acuta, con o senza sinovite localizzata.
Tendinite: dove e come si manifesta
Le parti del corpo più soggette a tendiniti sono spalle, gomiti, ginocchia, mani, piedi, polsi e caviglie. La manifestazione del dolore cambia a seconda di dove si sia verificata l'infiammazione.Il dolore è il primo sintomo della tendinite. In genere aumenta se si muove la parte colpita
e può essere accompagnato da altri sintomi, come gonfiore e tumefazione, di varia entità. Al contrario, se nelle guaine non si riversa liquido infiammatorio,
essendo secche danno origine a una specie di frizione, captabile durante il movimento
auscultando la parte con uno stetoscopio.
Tipo di dolore
Ogni tendinite può provocare diversi tipi di dolore, la cui interpretazione è
utile anche per la diagnosi. Il dolore può essere presente senza che venga toccata
la parte colpita, si può manifestare in seguito alla palpazione diretta del tendine,
può essere causato dalla contrazione muscolare contrastata e dall'estensione passiva
forzata del muscolo collegato. Il dolore deriva dall'infiammazione della parte
peritendinea: nella zona si verificano meccanismi biochimici intratendinei che
coinvolgono neurotrasmettitori e sostanze irritanti.
I tendini che hanno una guaina sinoviale, ad esempio quelli collegati a flessori
ed estensori delle dita, possono associare tendinite e tenosinovite. Quindi al
dolore della tendinite si aggiungerà il sintomo tipico della tenosinovite, una
sensazione come di scatto nell'articolazione, dovuta alla difficoltà che il tendine
incontra a scorrere nella guaina. Nelle cosiddette tenoperiostiti, le tendinopatie
che si verificano nell'inserzione tra tendine e osso, il dolore, molto forte,
si manifesta esattamente nel punto di giunzione, e tende a cronicizzare. Casi
lampanti sono l'epicondilite, la pubalgia e la tendinopatia del rotuleo.
La lacerazione, cioè la vera e propria rottura del tendine, che sia di primo
o secondo grado, ovvero parziale, o di terzo grado, ovvero completa, è fortunatamente
un evento raro. Riguarda principalmente soggetti con più di 35 anni, con un'intensa
attività fisica alle spalle, come ex atleti che abbiano sottoposti i tendini a
microtraumi ripetuti; vanno incontro a lacerazione tendinea soprattutto se riprendono
l'attività sportiva ad alto livello, dopo un lungo periodo di inattività. Ma anche
i non atleti sono a rischio lacerazione, se incorrono in movimenti scorretti,
improvvisi e violenti. La lacerazione si manifesta con una sensazione di schiocco
a cui segue un dolore molto forte e l'inamovibilità dell'arto interessato, e si
verificano tumefazione, ecchimosi e un senso di vuoto in corrispondenza della
lesione. La lacerazione del tendine, di qualsiasi entità, parziale o completa,
in genere si può risolvere per via chirurgica.
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Tendinopatie | Tendinopatie: cure e prevenzione | Tendinite e distorsione del polso: domande e risposte |
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