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Indicazioni e risultati terapeutici
La terapia termale nell'apparato locomotore è indicata nelle patologie degenerative,
infiammatorie e traumatiche croniche e/o recidivanti osteo-artro-muscolari.
La terapia termale svolge un ruolo prevalentemente riabilitativo, volto cioè
al ripristino della funzione. Questo si ottiene operando un recupero dei potenziali
residui attraverso la riduzione od eliminazione di quei fattori che dalla lesione
primitiva si estendono riducendo ulteriormente la funzione dell'apparato interessato
e coinvolgendo altre strutture ed apparati.
Con le terapie termali si possono ottenere due tipi di risultati terapeutici:
a breve ed a medio-lungo termine.
A breve termine, nella maggior parte dei casi, si assiste ad un miglioramento
della sintomatologia soggettiva ed obiettiva e a un certo grado di ripresa funzionale
evidenziabile dall'incremento dell'articolarità e dalla riduzione delle limitazioni
nel compiere gesti quotidiani o lavorativi.
In una piccola percentuale di pazienti è stato osservato un peggioramento sintomatologico
alla fine del ciclo termale che può protrarsi per circa un mese, in casi rari
per due mesi, cui segue in genere un miglioramento rispetto all'anno precedente.
Studi recenti fondati sull'osservazione dell'andamento clinico della patologia
nel periodo intercura (autunno-inverno-primavera: che intercorre tra i periodi
di cura termale effettuata in genere in estate) hanno dimostrato il miglioramento
di parametri quali:
Nella media dei pazienti c'è un miglioramento del 30-50% dopo il primo anno di cura che aumenta progressivamente fino ad attestarsi, dopo tre anni consecutivi di terapia termale, sul 70-90%. Dopo il terzo anno non vi è un ulteriore incremento; tuttavia è necessario continuare le cure per mantenere i risultati conseguiti. Si può infatti osservare un peggioramento se si sospende per un anno la terapia termale.
Le patologie osteo-artro-muscolari che trovano indicazione alle terapie termali |
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Meccanismi d'azione
Le azioni biologiche specifiche ed aspecifiche della crenoterapia nelle patologie dell'apparato locomotore sono trattati nella specifica sezione "meccanismi d'azione" ed in quelli sulle singole acque minerali Indipendentemente dalle azioni biologiche attraverso le quali si realizzano, si ritiene che gli effetti terapeutici possano essere i seguenti:
Peculiare è il fatto che questi effetti si mantengono per lungo tempo, fino a 8-10 mesi. Non sono spesso in grado di coprire l'intero periodo di un anno tra un ciclo terapeutico e l'altro. Per questo motivo si consiglia, quando è possibile, di ripetere le cure due volte l'anno preferibilmente a metà primavera ed a fine estate.
Fase termale e controindicazioni
E' necessario che in ogni caso venga rispettata, oltre all'indicazione specifica,
la fase termale.
Come regola generale non si deve sottoporre a terapia termale (soprattutto se la metodica implica
l'utilizzo del calore) una malattia in fase acuta.
Questa regola non deve essere applicata sempre, ma deve essere valutata dal medico
caso per caso.
Metodiche e mezzi termali
Le metodiche di più comune utilizzo sono:
L'efficacia ed i meccanismi d'azione terapeutici di questi mezzi possono in una
certa misura differire tra di loro.
Alcune grotte possono essere più "forti" dei fanghi e dare risultati migliori,
le grotte hanno anche il vantaggio di non sottoporre la parte interessata dal
processo patologico direttamente al calore per contatto.
Vengono infatti meglio tollerate dai pazienti portatori di malattie infiammatorie (es. periartriti) e da radiculopatie compressive (es. sciatalgie e cruralgie).
Le muffe sono in genere più "leggere" dei fanghi perchè agiscono con principi attivi diversi, sono infatti meglio tollerate nelle patologie infiammatorie (reumatismi infiammatori, periartriti, tendiniti, etc.), ma poco indicate nelle artrosi polidistrettuali dove necessita un intervento più completo e più stimolante su tutto l'organismo. E' anche interessante notare che lo scarso potere termico e la limitata zona di applicazione rendono le muffe indicate anche nei pazienti con patologie cardiocircolatorie abbastanza severe o di altri apparati per le quali fanghi, grotte o bagni a temperature superiori a quella indifferente sarebbero controindicati.
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