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Nel cuore della Sardegna, incastonata nella valle del fiume Tirso, si trova una delle località termali più rinomate dell’età antica. Edificate per la prima volta nel I secolo d.c. ed ampliate nel III secolo, le Terme di Fordongianus sono state gradualmente abbandonate dopo tre secoli di splendore e riscoperte solo recentemente, con la costruzione di un moderno ed attrezzato stabilimento termale.
Un po’ di storia
Fu il geografo Tolomeo nel I secolo a.c. a citare per la prima volta il luogo
ove sorgono le terme di Fordongianus con il nome di Acque Ypsitanae e dunque testimoniando
la presenza delle sorgenti che hanno consentito alla località di acquisire una
vasta popolarità già in epoca antica. Il nome mutò in Forum Traiani sotto il dominio
dell’Imperatore Traiano che durò dal 98 al 117 d.c.; nel I secolo d.c., quindi,
fu edificato un primo complesso termale, a forma di “N”, dominata da una grande
piscina (natatio) attorno alla quale erano posizionate altre vasche secondarie.
Alle spalle, nel III secolo d.c. fu edificato un secondo complesso, stavolta a
forma di “S” adibito all’igiene e al benessere personale, con i classici frigidarium,
tepidarium e calidarium e una scalinata che collegava i due complessi; i resti
di entrambe le terme sono ancora evidenti e visitabili nell’area archeologica
di Fordongianus e tra questi vi sono anche quelli del sistema di pozzi e cisterne
adibite all’immagazzinamento delle acque così come la rete di piccoli canali che
portavano l’acqua alle strutture. Le antiche terme, il cui utilizzo venne gradualmente
abbandonato dopo il III secolo, furono scoperte dallo storico Giuseppe Manno nel
1825; tra il 1899 e il 1902 furono quindi effettuati i primi scavi, poi ripresi
sistematicamente solo nel 1969 per iniziativa della Soprintendenza per i Beni
Archeologici delle Province di Cagliari e Oristano. Solo più recentemente, quindi,
la tradizione termale della località è stata recuperata con la costruzione di
un moderno stabilimento, parte del Centro Termale Sardegna.
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Le acque delle Terme di Fordongianus sgorgano da sorgenti naturali ad una temperatura
di 56° tutto l’anno e sono classificate come acque salso-bicarbonato-fluorurate-termoattive.
La presenza di tracce di sostanze radioattive le rendono quindi indicate per i
bagni termali e per la fangoterapia ma esse sono utilizzate anche per le cure
inalatorie e idropiniche. Per quanto riguarda queste ultime, sono consigliate
per la cura dell’obesità, della gastrite, della insufficienza epatica di lieve
entità e della diarrea ma non nei casi di ulcera e nella colite spastica. Le cure
inalatorie, invece (che comprendono inalazioni, humage, aerosol, nebbie termali
e docce nasali) sono indicate per la cure delle patologie respiratorie e la fangoterapia
per la gotta, le nevralgie, il reumatismo cronico, l’allergia e l’obesità.
Lo stabilimento termale
Il nuovo Centro Termale Sardegna è stato edificato in tempi recenti (il centro,
di proprietà della regione, è stato inaugurato e aperto al pubblico il 21 aprile
del 2005) per dotare la località di Fordongianus di una struttura moderna e funzionale
che consentisse ad una vasta utenza di poter beneficiare delle acque termo-minerali
che l’avevano resa celebre già nei tempi antichi. Allo stabilimento è stata affiancata
anche una struttura ricettiva, il Grand Hotel Terme, all’interno del quale si
trovano due piscine termali, una palestra e vari servizi legati al benessere.
L’Hotel è poi collegato per mezzo di una passerella panoramica al Centro Termale
vero e proprio, ove si trova un moderno ed attrezzato reparto cure con l’offerta,
tra gli altri servizi, di fanghi, bagni termali, vari tipi di massaggi, fisioterapia,
riabilitazione in palestra e in vasca, inalazioni e aerosol. Lo stabilimento è
infine dotato di un centro di estetica che offre una vasta gamma di trattamenti
per i quali vengono utilizzati i fanghi arricchiti dalle acque termali.
Turismo nei dintorni
Gli imponenti resti della civiltà romana a Fordongianus, sia per quanto riguarda
l’attività termale che legati al suo status di importante presidio militare e
di scambi commerciali, fanno della località un luogo di grande interesse archeologico.
Altro motivo di richiamo è la presenza di diverse cave di trachite rossa, verde
e grigia, la stessa che fu utilizzata per la costruzione del primo stabilimento
termale del I secolo a.c.. Nell’area di Fordongianus si possono quindi visitare,
oltre alle cave, anche diversi laboratori artigianali nei quali la pietra pregiata
viene lavorata e scolpita; da “capitale” della trachite, Fordongianus ha voluto
anche promuovere un importante concorso internazionale di scultura che si tiene
ogni estate, dal 1990, tra i mesi di luglio ed agosto, quando si svolge anche
una bella mostra di artigianato.
Da visitare nel Paese la Casa Aragonese, una elegante abitazione seicentesca
costruita e decorata con la trachite rossa in stile gotico-catalano. Abitata fino
al 1978, successivamente la Casa è stata divisa in due: una parte è rimasta adibita
ad abitazione, un’altra in museo, nel quale si possono ammirare le caratteristiche
finestre tra cui quella cosiddetta “camera degli sposi”.
Fordongianus si trova nella provincia di Oristano, cittadina (capoluogo dal 1974)
ricca di storia e con un vivace centro storico. Non molto distanti ci sono alcune
località balneari molto rinomate come la spiaggia di Mari Ermi a Is Arutas o l’Isola
del Mal di Ventre, raggiungibile con un barcone dal Golfo di Oristano o ancora
il porticciolo turistico di Torregrande.
Per gli amanti del turismo naturalistico è da non perdere una escursione agli
Stagni del Sinis, oasi protette che sono habitat ideale per la nidificazione di
molte specie di uccelli mentre un’altra area archeologica di grande interesse
è il complesso nuragico di Santa Cristina, uno dei più suggestivi dell’intera
Sardegna.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.