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Benché le acque di Latronico siano conosciute da secoli dalla popolazione locale, un vero e proprio utilizzo sistematico è piuttosto recente e solo nel 1994 la località lucana si è dotata di un complesso moderno ed efficiente per le cure termali. Da allora, sempre più persone hanno potuto apprezzare le qualità terapeutiche di acque particolarmente indicate per le malattie dell’apparato respiratorio ed auditivo.
Un po’ di storia
Il ritrovamento all’inizio del ‘900, nelle grotte di Calda nei pressi di Latronico,
di stipi votive riconducibili al culto delle acque, rappresenta per i ricercatori
la prova che le proprietà benefiche delle sorgenti lucane fossero conosciute già
nei tempi antichi, addirittura in epoca preromana. Come per tante altre stazioni
termali, però, una documentazione attendibile della conoscenza ed utilizzo delle
acque la si ottiene solo in tempi relativamente recenti. Nel caso di Latronico,
la prima testimonianza scritta sull’uso delle acque minerali da parte dei locali
risale al 1732, attribuita al Dott. Michele La Cava. Si riparla delle acque che
scaturiscono nelle grotte di Calda nel 1824 e poi si arriva alle prime analisi,
effettuate dal chimico Grocco nel 1842, seguite nel 1899 dalla prima analisi chimico-fisica
e chimica, per opera del Prof. Bartolomeo Gosio della Direzione di Sanità, il
quale confutò tra l’altro la convinzione diffusa che le acque fossero sulfuree,
come si poteva immaginare dal caratteristico odore che avvolgeva la zona. Se pure,
infatti, l’acqua di una sorgente, la più piccola delle tre presenti nella Calda,
è classificabile come solfurea, quella della Grande Sorgiva, cioè la principale,
non presenta alcuna traccia di idrogeno solforato né di alcun altro tipo di solfuri.
Una serie di studi si sono avvicendati nel corso della seconda metà del ‘900 che
hanno permesso di accertare con la massima scientificità le proprietà delle acque
delle tre sorgenti che oggi compongono il complesso delle Terme di Latronico,
dette anche Terme Lucane.
Le acque termali
Con un residuo fisso a 180° e una temperatura superiore ai 20°, le acque delle
tre sorgenti della “Calda di Latronico” sono classificabili come Medio Minerali
e Ipotermali. In particolare, le acque delle sorgenti Grande e Media presentano
una prevalenza di anione bicarbonato HCO2 ed in misura minore di solfato SO: le
due acque sono quindi classificate come Acque Bicarbonato-Solfato Calciche mentre
l’acqua della sorgente Piccola è classificata come Acqua Bicarbonato Calcica Sulfurea.
Esse presentano inoltre una componente radioattiva, seppure temporanea.
Le acque bicarbonato calciche sulfuree di Latronico sono particolarmente indicate
per le malattie dell’apparato respiratorio ed auditivo ma anche per le malattie
artroreumatiche, le malattie epatobiliari e gastroenteriche e le malattie delle
vene.
Lo stabilimento termale
Benché le acque di Latronico siano conosciute da secoli dalla popolazione locale,
un vero e proprio utilizzo sistematico è piuttosto recente e solo nel 1994 la
località si è dotata di un complesso moderno ed efficiente per le cure termali.
Lo stabilimento, denominato Terme Lucane S.r.l., è dotato di un Padiglione Inalazioni,
di un Padiglione per le cure idropiniche con un banco per la mescita dell’acqua
sulfurea, un Padiglione fangoterapia, un Padiglione balneoterapia, un Reparto
Idromassaggi e un Reparto Idrokinesiterapia. Presso lo stabilimento è inoltre
in funzione un piccolo centro di estetica ove vengono effettuati trattamenti per
il viso e per il corpo. Situato all’interno di un vasto parco-giardino, lo stabilimento
è dotato anche di un poliambulatorio specialistico e di un’ampia palestra. Quattro
alberghi di proprietà della stessa società che gestisce le terme sono aperti,
come queste ultime, nella stagione termale, da maggio a ottobre.
Turismo nei dintorni
Sono le risorse naturali, il maggiore motivo di interesse turistico della zona:
il comune di Latronico, infatti, è parte del complesso ecologico del Pollino,
il cui Parco Nazionale è considerato il più grande museo naturale all’aperto d’Europa,
con innumerevoli specie animali e vegetali. Qui, a primavera, si possono ammirare
tra l’altro favolose fioriture di orchidee e, in estate, il raro giglio rosso
oltre ad altre specie di piante officinali ed aromatiche mentre la fauna comprende
specie che sono ormai estinte altrove.
Dalla località termale, quindi, è facilmente raggiungibile il monte Alpi mentre
da Lagonegro ci si può avventurare in una escursione sul monte Sirino, che in
inverno è una stazione sciistica molto frequentata dalla vasta utenza del sud
Italia. La stessa Lagonegro vale una visita, in quanto presenta un centro medievale
a picco sulla valle sottostante e immerso in una cornice montuosa di grande suggestione
visiva. i
A parte il turismo sportivo e naturalistico, la zona si segnala anche per la
presenza di interessanti siti archeologici e di grotte preistoriche e per la vicinanza
a località balneari come Maratea.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.