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Centro termale ma anche località sciistica tra le più rinomate in Italia, meta di turismo sia invernale che estivo, Pejo si trova al margine sudorientale del Parco Nazionale dello Stelvio. La caratteristica dell’acqua termale è nella sua massiccia presenza di anidride carbonica – tra le più alte mai registrate – ciò che la rende particolarmente efficace nella cura idropinica per le malattie gastroenteriche e renali.
Un po’ di storia
Una prima testimonianza storica sull’acqua di Pejo data 1549 e faceva esplicito
riferimento ai “Bagni di Pejo”. Ben più circostanziata, una trattazione pubblicata
intorno al 1660, scritta in latino, che raccoglieva una serie di testimonianze
sulle virtù delle acque terapeutiche delle Fonte di Pejo, tra le quali quella
di un “Medico, Fisico e Cubiculario effettivo del Serenissimo Arciduca d’Austria
Ferdinando Carlo”, tal Alessandro Colombo, che faceva riferimento alle proprietà
dell’acqua di Pejo nello stimolare l’appetito, nel “corroborare il ventricolo,
impedire che i vapori dei visceri salgano alla testa” oltre che facilitare la
digestione delle carni e guarire altre affezioni. Anche sulla scia della pubblicazione
intitolata “De admirando Dei dono, sive de facultatibus acidularum in Valle Solis
Episcopatus Tridenti repertarum”, Pejo conobbe fin dalla fine del XVII secolo
un crescente sviluppo del turismo termale di cui beneficiarono, in un primo tempo,
nobili provenienti dalla Germania e dall’Austria. Pare, quindi, che gli ufficiali
austriaci dislocati in Val di Sole durante la guerra di successione spagnola (1701-1714)
si facessero trasportare all’accampamento interi barili pieni dell’acqua dalle
straordinarie virtù.
All’inizio del XX secolo, quindi, iniziò l’attività di imbottigliamento dell’acqua
di Pejo, la cui produzione era diretta inizialmente soprattutto nei territori
dell’impero asburgico ma che, oltre naturalmente che nelle vicine regioni italiane,
fu commercializzata persino nella lontana Mosca.
Le acque
L’acqua di Pejo è di tipo minerale effervescente naturale, tra quelle a maggior
contenuto di anidride carbonica libera che si conoscano. Dopo aver percorso un
lungo tragitto tra i pendii del massiccio montuoso dell’Ortles-Cevedale che circonda
la Val di Pejo, l’acqua sgorga a Pejo a 1397 metri di altitudine e da cinque diverse
fonti, con proprietà differenti: il Fontanino di Pejo, la fonte S. Camillo, l’Antica
Fonte, il Fontanino di Cellentino e la Fonte Alpina dalla quale sgorga l’acqua
oligominerale che viene imbottigliata e commercializzata. Tutte le acque vengono
utilizzate prevalentemente nella cura idropinica per le malattie gastroenteriche
e renali ma anche nella balneoterapia e nella terapia inalatoria. La presenza
del ferro nella forma di jone ferroso, rende l’acqua minerale di Pejo inoltre
particolarmente idonea per la cura delle anemie, del linfatismo e della clorosi
in quanto lo jone ferroso consente un ottimo assorbimento e fissazione del ferro
nei globuli rossi.
L’acqua di Pejo viene indicata per la cura idropinica in presenza di malattie
dell'apparato digerente, quali la dispepsia iper e iposecretoria, le coliti spastiche,
specie di natura neurodistonica, le coliti irritative, la stipsi; le malattie
del ricambio, quali la gotta e le tossicosi croniche, tenendo conto quanto sia
importante, dal punto di vista metabolico, l'azione alcalinizzante sulle acidosi
in genere; le malattie dell'apparato urinario, con particolare riferimento alla
prevenzione primaria e secondaria della calcolosi pratica; le anemie ipocromiche
primitive e secondarie a ridotto apporto alimentare; i linfatismi, specie se accompagnati
da anemia, soprattutto nell'età pediatrica ed evolutiva.
Nella terapia inalatoria, l’acqua di Pejo viene indicata in presenza di laringiti,
sinusiti, rinite allergica, sindrome rinobronchiale e bronchite cronica.
Nella balneoterapia, gli effetti dell’acqua di Pejo sono legati soprattutto alla
presenza dell’anidride carbonica: le indicazioni comprendono tutte le patologie
artroreumatiche e muscolari, esiti di traumi e fratture, artrite reumatoide in
fase di quiescenza, osteoporosi, arteriopatie croniche periferiche (arteriosclerotiche,
diabetiche, sindrome di Raynaud, acrocianosi vasomotorie e sindromi in generale),
esiti di flebiti, sindrome post-flebitica, distrofie cutanee, edemi e cianosi
declivi, parestesie, cellulite e patologia linfatica, obesità localizzata e diffusa,
psoriasi, eczemi e dermatiti.
Con terapia combinata (bibita più bagni, più balneoterapia o altro), con l’acqua
delle Terme di Pejo vengono curate diverse forme di dermatite, sia di tipo allergico
che di altra origine, le vasculopatie e la cura della cellulite oltre che le patologie
di microcircolo.
Lo stabilimento termale
Nuovissimo e moderno, lo stabilimento termale di Pejo si trova nel centro della
cittadina ed è strutturato attraverso diversi caseggiati comunicanti tra loro.
I reparti più strettamente legati al termalismo sono quelli della cura idropinica
(per la quale viene utilizzata più di altre l’acqua dell’Antica Fonte), della
balneoterapia, delle crenoterapie inalatorie e della fisiokinesiterapia termale.
Lo stabilimento è dotato di un Centro Salute con piscina a 30° e con idromassaggio
collettivo, di un Centro Benessere con bagno turco a 48° e ‘vasca aromi’, di un
Centro Estetico dotato di lampade abbronzanti parziali e totali e beauty farm
ove vengono praticati anche massaggi riabilitativi, shiatsu, rilassanti, parziali
e generali e linfodrenaggi. Completa la struttura una palestra con attrezzi Technogym.
Turismo nei dintorni
Fin dal XV secolo e probabilmente anche prima, il soggiorno a Pejo era molto
ricercato per la salubre combinazione tra il termalismo curativo e il clima che
caratterizza la Val di Pejo, a sud-est del Parco Nazionale dello Stelvio. La zona
è anche da sempre ambita dagli appassionati dello sci, che qui possono trovare
piste di tutti i livelli e impianti che raggiungono fino a 2500 metri di quota.
La cittadina di Pejo rappresenta senz’altro una valida base per escursioni sia
nel Parco Nazionale dello Stelvio (ove vengono organizzate visite guidate) che
nel Parco Naturale dell’Adamello. Da non perdere, anche per i non sciatori, una
passeggiata alla stazioni sciistiche, per ammirare da vicino le montagne dell’Ortles-Cevedale
o attorno ai numerosi laghetti alpini come il lago Pian Palù e il lago Careser.
La Val di Pejo, così come la Val di Rabbi, si trovano ai lati della più grande Val di Sole che a diverse attrattive di
tipo naturalistico unisce anche la presenza di pittoresche località di interesse
turistico.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.