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Lord Byron, Gioacchino Murat, i principi Bonaparte, Pellegrino Artusi, Giosuè Carducci sono solo alcuni dei tanti estimatori e frequentatori delle Terme di Riolo fin dall’antichità, una risorsa naturale dalle molteplici virtù terapeutiche che si trova tra le verdi colline che caratterizzano il paesaggio della valle del fiume Senio, ove i fanghi emergono dal terreno attraverso piccoli vulcani, già miscelati con le acque termali e pronti per l’uso.
Un po’ di storia
Valorizzate già in epoca romana, le sorgenti delle acque minerali di Riolo hanno
conosciuto nel tempo una frequentazione pressoché costante da parte di chi ebbe
modo di verificare la bontà dei suoi effetti salutari, compresi quelli apportati
dai fanghi che fuoriescono naturalmente dai cosiddetti “vulcanetti”, le piccole
conche che si trovano nel folto dei boschi nella valle del fiume Senio. I primi
studi scientifici sulle acque delle Terme di Riolo risalgono al Rinascimento (un
esempio ne è il “De Acquis Rioli” di Giovan Battista Codronchi) e la loro diffusione
in tutta Europa accrebbe la popolarità del luogo, tanto da attirare anche personaggi
noti come Lord Byron, Gioacchino Murat, i principi Bonaparte, Pellegrino Artusi
e Giosuè Carducci. Sulla scia di tale successo, il Consiglio Comunale di Riolo
commissionò nella seconda metà del XIX secolo un progetto per la costruzione di
uno stabilimento termale, per la quale fu scelta la proposta dell’Ing. Antonio
Zannoni. Approvato nel luglio del 1870, lo stabilimento termale di Riolo fu inaugurato
solo sette anni dopo, il 24 luglio 1877 e si è imposto pressoché subito come uno
dei più importanti centri di cura termale in Italia, tanto che nel 1914 la cittadina
poté assumere il nome di Riolo Bagni, prima che nel 1957 acquisisse l’attuale
denominazione di Riolo Terme.
Le acque
Il territorio della Valle del Senio, presso la quale si trova Riolo, possiede
delle particolari caratteristiche geologiche che lo rendono uno dei più ricchi
al mondo per numero e varietà di acque salutari. Le acque utilizzate alle Terme
sono quattro, diverse per composizione e proprietà: l’acqua Breta è un’acqua minerale
di tipo solfureo, bicarbonato-solfato-alcalino-terroso, indicata nella cura dell’apparato
respiratorio, digerente e uro-genitale, delle malattie osteo-articolari, del ricambio
e delle affezioni dermatologiche; l’acqua Salsoiodica è invece un’acqua salsobromoiodica
indicata in particolare per le malattie osteo-articolari, degli apparati genitale
e vascolare e delle affezioni dermatologiche; l’acqua Margherita e l’acqua Vittoria,
infine, sono entrambe acque minerali salsobromoiodiche, con una forte presenza
di idrogeno solforato e indicate nella cura dell’apparato digerente. I fanghi,
come si è detto, fuoriescono a Riolo spontaneamente, già miscelati con l’acqua
termale e quindi pronti per l’applicazione per la cura delle reumoartropatie (se
caldi) o per i disturbi circolatori, le affezioni dermatologiche e in campo estetico
(se tiepidi). La composizione delle acque di Riolo, ricche di principi attivi,
di idrogeno solforato, di sali e di oligoelementi, le rendono adatte anche per
i bambini, per il quale è stato allestito un impianto dedicato, le “Terme Bimbo”.
Lo stabilimento termale
Il centro termale di Riolo Bagni è lo stesso che venne inaugurato nel 1877, nella
splendida cornice di un parco di dodici ettari circondato dai vigneti coltivati
sulle colline che caratterizzano il paesaggio della valle dei fiume Senio. Il
nucleo originale dello stabilimento – ristrutturato dopo i danni conseguenti ai
bombardamenti della II Guerra Mondiale, contemplava già il Centro di Otorinolaringoiatria
e delle terapie bronchiali ove si accertano la presenza e lo stato delle patologie
da curare alle Terme e dove nei padiglioni annessi viene praticata la cura inalatoria
(ve n’è anche uno specificamente dedicato ai bambini), utilizzando soprattutto
l’acqua Breta (utilizzata anche per la cura idroponica, facilitando i processi
digestivi). Il reparto fanghi e bagni è precedente alla costruzione del complesso
(data 1870) e qui l’acqua più utilizzata è invece la Salsoiodica, per l’azione
rilassante e antinfiammatoria che ha sull’apparato osteoarticolare e per la proprietà
esfoliante e depurativa della pelle. Il reparto presenta una grande piscina termale
dotata di idromassaggi, getti a cascata e di un percorso vascolare in vasche a
temperature diverse.
Più recenti gli altri reparti. Il Centro di Medicina Estetica è stato aperto
nel 1991 e vi si praticano trattamenti che combinano le proprietà delle acque
e dei fanghi di Riolo con le nuove tecniche del settore. Nel Centro di Metodologie
Naturali, inaugurato nel 1996, si praticano invece le più recenti tecniche diagnostiche
che traggono comunque origine dalla millenaria medicina orientale. L’ultimo reparto
ad essere stato inaugurato, nel 1999, è il Centro Nuove Tecniche Riabilitative
nel quale il completo recupero funzionale viene raggiunto mediante programmi per
la riabilitazione motoria, cardiologica e pneumologica.
Turismo nei dintorni
Le Terme di Riolo sono la principale ma non l’unica attrattiva di una cittadina
incastonata nel verde paesaggio dell’Appennino, con molteplici possibilità di
escursioni naturalistiche, da effettuare a piedi, in mountain bike o a cavallo.
La stessa Riolo è incantevole, con un centro storico raccolto attorno ad una Rocca
trecentesca perfettamente conservata e le alte mura che per secoli hanno difeso
l’abitato. L’ingente flusso turistico generato dalle Terme, soprattutto nei mesi
caldi, ha fatto sì che si moltiplicassero in città le iniziative culturali e quelle
legate alla tradizione enogastronomica della zona.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.