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La Calabria offre molteplici possibilità per gli amanti della natura, della storia archeologica e del buon gusto della tradizione mediterranea. La tranquilla atmosfera, la bellezza del mare e della spiagge permettono di trascorrere un soggiorno di tutto relax, per rimettere a nuovo anima e corpo.
La Locride offre aspetti sia naturalistici che culturali, conservando negli antichi paesi
ancora l'architettura originaria del passato, con chiese e monasteri, castelli
e case nobiliari, fino a ritrovare siti archeologici ricchi di reperti preistorici.
I paesi della Locride hanno un patrimonio storico e culturale ricco che affonda
le radici in un passato che ha avuto un susseguirsi nei secoli di culture e popoli
diversi. Natura, sport, gastronomia, cultura fanno della Locride una terra unica
da scoprire ed amare.
La Locride è un'antica città, fondata dai greci sette secoli prima di Cristo,
ricordata come patria di Zaleuco, Nosside, Timeo. Sorta a 327 metri sul livello
del mare, dominata dal Monte San Pietro (vulcano inattivo) denominato "tre pizzi"
per la particolare forma della sommità a tre punte, è una località famosa par
le "Acque Sante Locresi", consorziate nello stabilimento termale "Antonimina-Locri".
La città di Antonimina sorge nei pressi di Locri (a Km. 8,5), fondata intorno al 1400, riveste oggi
una certa importanza per le sorgenti di acque clorurate che vi sgorgano e che
sono largamente utilizzate presso le omonime Terme.
Le acque, conosciute come "Acque sante locresi" erano note già nell'antichità.
Sono oggi utilizzate per bagni in piscina e in vasca, per aerosol e fanghi. La
struttura termale comprende al suo interno tre importanti centri: il Centro diagnostico
di traumatologia, il Centro diagnostico di Otorinolaringoiatria e il Centro diagnostico
di Cardiologia. Inoltre, oltre ai centri specializzati e alle terme vere e proprie,
comprende anche strutture ricreative come campi da tennis, calcetto, campi di
bocce, basket, pallavolo, equitazione, dancing e discoteche che rendono la permanenza
ancora più rilassante e gioviale, indicata a chi coniuga il benessere psico-fisico
al divertimento.
Caratteristiche termali
Le Terme del Consorzio Termale Antonimina-Locri erano conosciute fin dall'antichita' ma la creazione della moderna struttura termale risale al 1870.
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Le acque, conosciute come "Acque sante locresi", sono classificate come acque
termominerali, isotoniche e leggermente sulfuree, salso-solfato-alcaline con tracce
di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche, ideali per bagni, fanghi, aerosolterapia,
nebulizzazioni, irrigazioni, insufflazioni e docce, cure estetiche, massaggi e
idromassaggi.
Inoltre sono previsti trattamenti mediante crenoterapia: si tratta di una terapia
con mezzi termali che si definisce "crenoterapia", dal greco "crené" (sorgente).
Si distinguono essenzialmente due tipi di crenoterapia: crenoterapia interna e crenoterapia esterna.
L'acqua è batteriologicamente pura, è infatti periodicamente sottoposta ad esami batteriologici ed esami chimico fisici presso l'Istituto di Igiene dell'Università di Messina.
Le indicazioni principali riguardano le malattie dell'apparato locomotore, forme infiammatorie ginecologiche croniche e loro reliquati (sia infiltrative che essudative), dermopatie, affezioni infiammatorie croniche delle vie respiratorie e dell'orecchio.
Itinerario naturalistico: Monte Tre Pizzi
Come raggiungere il monte: superato il ponte sulla Provinciale ai piedi di Antonimina di circa 1 Km, svoltare
a sinistra verso un ponticello sul torrente Cortaia, seguire la strada asfaltata
per circa 2 Km ed in prossimità di una piccola costruzione a cubo sul lato destro
della strada lasciare l'auto.
Poco oltre si imbocca un sentiero selciato che punta dritto verso il monte Tre
Pizzi passando accanto ad una vecchia costruzione e poi accanto ad una abitazione
ristrutturata. Il sentiero è sbarrato da una catena per impedire l'accesso di
automezzi, proseguire sempre verso l'alto. A poca distanza rifornimento d'acqua
da un tubo che alimenta una piccola noria. Al bivio a destra e salire sempre fino
ad un altro bivio e tenere sempre la destra. Il tragitto, se fatto al mattino
è soleggiato anche se si costeggia un bosco di lecci. Si raggiunge uno spiazzo
con evidenti segni disboscamento, sulla destra c'è un posto all'ombra per una
breve sosta. Si prosegue verso l'alto fino a quando la sterrata termina su un piccolo poggio,
tra un sentiero a destra, franato, ed uno a sinistra che finisce dopo pochi metri.
Individuare un passaggio su una cresta tenendosi alle eriche che vi crescono
e fatti pochi metri si riprende la sterrata fino ai piedi del monte. Svoltare
a destra e proseguire per circa trecento metri; inizia un sentiero che porta a
ridosso della roccia sino alla base del terzo dente su cui si può agevolmente
salire.
Il paesaggio è mozzafiato; dopo averlo ammirato si può esplorare la cima dei
monte a destra dove si trovano i ruderi della chiesetta mononavata di San Pietro.
Si ritorna per la stessa strada.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.