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Sono, da sempre, le acque termali di Roma e conservano il nome che avevano già
nell’antichità: acque Albule. Da due laghi nei pressi di Tivoli, a pochi chilometri
dalla Capitale, sgorgano acque solfuree che nel tempo hanno trovato apprezzamento
da parte di imperatori e cardinali e attorno alle quali sta nascendo oggi uno
dei poli termali più importanti d’Europa.
Un po’ di Storia
Le proprietà terapeutiche delle Acque Albule di Tivoli sono evocate in diversi
scritti dell’antichità da parte di illustri testimoni della loro validità: da
Plinio Secondo il Vecchio, il quale notò come a Tivoli venissero trasportati,
per essere curati, i soldati feriti in battaglia al medico Archigene da Apamea,
che riconobbe la loro efficacia nella cura della malattie dello stomaco per finire
con Virgilio che ne fece menzione nella sua Eneide. Anche tra i suoi utilizzatori
ci sono personaggi ben noti dell’antichità: Nerone volle che le acque arrivassero
fino alla Domus Aurea sfruttando l’acquedotto Marcio e l’imperatore Adriano, che
proprio a Tivoli risiedeva spesso nella sua sontuosa Villa Adriana, vi fece riempire
le sue piscine. Il primo, invece, a promuovere la costruzione di un edificio termale
in loco fu Cesare Augusto, rimasto colpito dai benefici ottenuti per la sua gotta:
le Terme di Agrippa, dal nome del generale Marco Vipsanio Agrippa al quale l’imperatore
si affidò per le sue buone cognizioni di architettura. Dai fasti nell’età imperiale,
le Terme caddero in disuso fino al Rinascimento quando furono riscoperte prima
dal Cardinale della Queva che riaprì il canale di deflusso delle acque e poi soprattutto
dal Cardinale Ippolito d’Este che della città di Tivoli fu Governatore. Un altro
periodo di buona fama di Bagni di Tivoli su il Settecento, l’epoca nella quale
furono effettuate le prime analisi chimiche delle acque; grazie alle positive
relazioni dei medici Galassi e Baccelli, nel 1880 – sessanta anni dopo i ritrovamenti
dei resti delle Terme imperiali – fu costruito il primo stabilimento termale moderno,
grazie anche alla donazione effettuata da Papa Pio IX alla cittadinanza di Tivoli
che ottenne il diritto di utilizzare perpetuamente le acque. Lo stabilimento,
progettato dall’Ing. Anderloni, fu edificato nello stesso luogo ove si trova il
centro termale attuale, frutto di un progetto di sviluppo e rilancio delle Terme
di Roma che, una volta concluso, vedrà a Tivoli il più importante polo termale
d’Italia.
Le acque
Il nome “Albule”, che le acque di Tivoli mantengono fin dall’antichità, deriva
dal latino “albula”, che significa ‘acqua di colore biancastro’. E in effetti
le acque si mostrano bianche in superficie, conseguenza della emulsione gassosa
dovuta allo scioglimento, effetto della diminuzione della pressione, dell’anidride
carbonica e dell’idrogeno solforato contenuti nell’acqua. Scaturite dai due laghi
Regina e Colonnelle, le acque termali giungono alle Terme alla temperatura di
23° che mantengono costante per tutto il corso dell’anno. La classificazione delle
acque è di tipo solfureo-carboniche; dal momento che lo zolfo è un potente antibatterico
con uno notevole effetto antiinfiammatorio, le acque risultano particolarmente
utili nella cura delle malattie dell’apparato respiratorio, dalle faringiti alle
tonsilliti e così via. Altre patologie che possono trarre importanti giovamenti
a Tivoli sono le malattie dell’apparato locomotore, le nevriti, le patologie ginecologiche,
dermatologiche e vascolari periferiche; attraverso la balneoterapia orale, inoltre,
si possono curare con successo i disturbi gengivali e la piorrea. Utile il loro
impiego, infine, nella terapia riabilitativa post-traumatica.
Lo stabilimento termale
Nel 2002 si è conclusa a Tivoli una prima fase della ristrutturazione di quello
che diventerà un grande centro termale di livello europeo: si è effettuato il
recupero delle piscine storiche e il restauro architettonico dell’edificio Anderloni
con annesso un elegante ristorante risalente agli anni ’20. In seguito è stata
ultimata la costruzione del Centro Termale Polispecialistico ove si possono praticare
tutte le tradizionali cure della medicina termale, dalla fangoterapia alle cure
idropiniche e alle inalazioni, mentre le iniziative ancora in corsi riguardano
la sua capacità e qualità ricettiva.
Le quattro piscine delle Acque Albule coprono una superficie complessiva di ben
6.000mq; il ricambio delle acque ipotermali fa sì che la balneazione possa avvenire
in qualsiasi momento dell’anno e la loro ampiezza le rende idonee al nuoto, ciò
che non è possibile nella maggior parte degli stabilimenti termali; due piscine
sono particolarmente adatte ai bambini ed altre due sono provviste di piccole
cascate per l’idromassaggio naturale.
Il Centro Benessere è fornito di sauna, bagno turco, idromassaggio lombare cervicale
e ascensionale, di vasche kneipp, di percorso vascolare, di doccia aromatizzata,
di piscina termale riscaldata e di zone relax. Dal 2008, lo stabilimento si è
inoltre dotato di una palestra attrezzata con macchinari di ultima generazione
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Turismo nei dintorni
La fama di Tivoli va ben oltre la presenza di acque termali dalle potenti capacità
terapeutiche essendo da sempre una meta turistica celebre in tutto il mondo per
la bellezza delle sue ville immerse in un paesaggio naturale di grande suggestione
e con un clima particolarmente mite. Queste caratteristiche, unite alla vicinanza
alla Capitale, resero Tivoli e i suoi dintorni, luogo di villeggiatura per imperatori
e patrizi romani. Qui l’imperatore Adriano fece costruire la imponente Villa Adriana
ornata da laghi artificiali, grotte, giardini e decorazioni in diversi stili,
che nonostante i danni subiti attraverso i secoli, ne conserva ancora ampi resti.
Decisamente in migliori condizioni è la Villa D’Este fatta costruire dal Cardinale
Ippolito d’Este nella metà del ‘500, e celebre per i dipinti conservati all’interno,
opera di Livio Agresti e per l’enorme giardino esterno nella quale trovano spazio
quasi 500 fontane ideate dal Bernini con relative, scenografiche cascate d’acqua.
Da vedere anche Villa Gregoriana, con il suo bellissimo parco naturale nei pressi
delle omonime cascate.
Tivoli dista da Roma appena una trentina di chilometri ed ovvio quindi che un
soggiorno termale nella cittadina non può prescindere da una visita più o meno
approfondita della Città Eterna. Tuttavia, i dintorni di Tivoli comprendono anche
la antica cittadina di Subiaco che presenta molteplici motivi di interesse artistico
e culturale, non ultimi alcuni celebri monasteri.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.