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Come ogni altro presidio medico le cure termali hanno ben definiti campi, tempi e modi di intervento, possibili effetti collaterali, controindicazioni assolute e relative.
Il continuo sviluppo della ricerca determina una continua revisione degli ambiti
di intervento e delle modalità di approccio termale con l'introduzione di nuovi
ambiti tra i quali di cita per rilevanza quello riabilitativo. Contemporaneamente l'evoluzione tecnologica ha messo a disposizione nuove metodiche
di erogazione del mezzo termale attraverso le quali si è ottenuto un ampliamento
dei campi di intervento: è il caso dell'idromassaggio in vasca con lancia e della
vasca a farfalla che permettono particolari interventi riabilitativi.
Anche il mutamento della società e l'evoluzione del concetto di salute hanno
contribuito all'evoluzione delle indicazioni. L'aumento dell'età media, il degrado
ambientale (in particolare atmosferico), l'aumento dell'infortunistica, la nuova
attenzione verso la necessità di uno stato di salute inteso come benessere psicofisico,
etc. hanno condotto la medicina termale a studiare e ad annoverare tra le indicazioni
il trattamento di stati parafisiologici connessi ai processi di invecchiamento , la terapia di molte malattie professionali, programmi di riabilitazione motoria,
respiratoria, vascolare, intestinale e interventi preventivi nei confronti delle
patologie correlate allo stress .Da ciò è derivato un adeguamento strutturale ed infrastrutturale delle stazioni
termali, l'abolizione delle barriere architettoniche e l'adozione di sussidi per
portatori di handicap e disabili, la creazione di centri diagnostici e di ambulatori
specialistici, di palestre e piscine, la qualificazione del personale paramedico,
l'esigenza di affidare la direzione sanitaria ed il coordinamento dei servizi
ad un medico specialista.
Indicazioni
Nel considerare le indicazioni alla crenoterapia (terapia con mezzi termali) è necessario ricordare che il suo intervento si estende al di là del sintomo ed agisce, con meccanismi di stimolazione organica generale, sui "terreni di base" che sostengono molte patologie o che concorrono ad aggravarle. Citiamo ad esempio le azioni di potenziamento delle difese immunitarie, di stimolo alla risoluzione di stati flogistici cronici, di riequilibrio e stimolo della secrezione ormonale.
Prima di elencare le malattie per le quali sono indicate le cure termali è opportuno ricordare che per alcune la terapia termale può essere risolutiva mentre nella maggior parte dei casi si può ottenere un miglioramento sintomatologico, funzionale o anatomo-patologico, ma non la guarigione, anche perchè gran parte delle patologie suscettibili di cura termale appartengono alla classe delle croniche e/o degenerative per le quali non esiste una terapia risolutiva. L'intervento crenoterapico è comunque importante perché può migliorare il quadro clinico e rallentare l'evoluzione.
Indipendentemente dal fatto che la terapia termale possa essere più o meno risolutiva esistono patologie nei confronti delle quali deve essere considerata d'elezione ed altre dove assume un ruolo coadiuvante. In alcune forme morbose assume un ruolo preminente, ad esempio nella maggior parte delle artrosi e nelle affezioni croniche delle alte vie respiratorie.
Patologie trattabili in ambito termale (D.M. 15 XII 1994)
In alcuni casi la terapia termale può determinare la guarigione della malattia
e completa remissione sintomatologica. In questi casi la terapia termale va adottata
come provvedimento d'elezione.
E' il caso, ad esempio, dell'ipoacusia rinogena infantile nella quale l'intervento crenoterapico condotto con metodiche inalatorie
ed insufflatorie che utilizzano acqua minerale solfurea può essere risolutivo
agendo con meccanismo specifico sia a livello locale che generale attraverso la
stimolazione delle difese immunitarie la cui carenza è quasi sempre alla base
della patologia (immunocarenze da incompleta maturazione del sistema immunitario
infantile).
Altro esempio è la riabilitazione di traumi recenti nella quale l'azione specifica
di alcune acque minerali interviene sul processo infiammatorio e su altre condizioni
anatomo-patologiche residue impedendo l'evoluzione e la strutturazione del danno
primario.
Costituiscono indicazioni alla terapia termale anche patologie croniche che hanno determinato alterazioni anatomo-patologiche irreversibili con limitazioni anche notevoli della funzione (es. artrosi in stadio avanzato di evoluzione). Consideriamo infatti che:
Controindicazioni
Le controindicazioni alle cure termali sono sempre in relazione alla metodica
o al mezzo impiegato in quanto non esistono situazioni patologiche che controindicano
in modo assoluto ogni tipo di terapia termale.
Esempi possono essere fatti anche per malattie gravi. Un paziente con un tumore
anche in stadio avanzato, se necessario, può essere sottoposto a idropinoterapia oligominerale. Anche un paziente in insufficienza renale cronica medio-grave
può eseguire un ciclo di cure inalatorie.
E' necessario invece valutare sempre se una determinata cura effettuata con una
specifica acqua e con una particolare metodica possa recare danno a causa delle
condizioni generali del paziente o della presenza di particolari situazioni patologiche. Inoltre, per quanto esistano elenchi e classificazioni delle controindicazioni,
ogni paziente deve essere valutato singolarmente.
Le controindicazioni si possono raggruppare in:
Ogni gruppo di controindicazioni deve essere esaminato dal medico specislista in relazione alla metodica ed al tipo di acqua utilizzati.
CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALLA NATURA DELLA PATOLOGIA
Se l'organo o l'apparato da trattare sono affetti da neoplasie maligne in genere
tutte le terapie termali che lo coinvolgono direttamente sono da evitare.
A volte possono essere controindicate alcune metodiche o acque mentre altre sono
attuabili e terapeuticamente efficaci. Ad esempio in una gastropatia ipersecretiva
un'acqua solfurea non deve essere utilizzata in quanto dotata di azione eccitosecretice
mentre un'acqua bicarbonato-calcica può regolare la secrezione e tamponare l'acidità
(controindicazione relativa al mezzo). In alcune affezioni articolari l'azione
termica di un fango può essere eccessiva ed aumentare l'infiammazione mentre un
bagno può essere ben tollerato (controindicazione relativa alla metodica).
CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALLA FASE DELLA MALATTIA
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CONTROINDICAZIONI RELATIVE A PATOLOGIE CONCOMITANTI
Dopo aver accertato che una patologia costituisce una indicazione e che si trova
in fase termale bisogna valutare se eventuali malattie concomitanti possono essere
aggravate dalla terapia termale.
Una volta individuata una possibile controindicazione in questo senso è necessario
valutare se un mezzo termale o una metodica possano agire peggiorando la situazione
patologica.
Ad esempio una flebite dell'arto inferiore, seppur modesta, controindica una
fangobalneoterapia locale o che impegni l'apparato cardiocircolatorio ma quasi
sempre il fango può essere applicato in regioni limitate (escludendo gli arti
inferiori).
Costituiscono controindicazioni assolute tutti gli stati di estrema debilitazione
o condizioni di marcato scompenso d'organo nei quali la terapia termale agirebbe
alterando un equilibrio organico già precario e potrebbe causare una precipitazione
degli eventi.
Particolare attenzione deve essere posta nell'ammettere alla cura pazienti portatori
di scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria e renale, cirrosi epatica ed
insufficienze vascolari coronariche e cerebrali.
Costituiscono controindicazioni relative stati non estremi di debilitazione ed
età avanzata purché in assenza di importanti alterazioni a carico di organi od
apparati. Per controindicazioni relative a patologie concomitanti si possono anche
intendere situazioni che controindicano l'utilizzo di alcune metodiche ma non
di altre.
Ricordiamo anche che esistono acque più francamente "stimolanti", quali ad esempio
le solfuree e le salsobromoiodiche, per le quali, indipendentemente dalla metodica utilizzata, bisognerà valutare
l'effetto sull'economia generale di un organismo con limitate capacità di compenso.
Anche per le forme tumorali maligne, classicamente ritenute controindicazioni
assolute, il concetto di controindicazione dovrebbe a nostro avviso essere rivisto
in quanto, pur con estrema cautela, in tali forme la possibilità di terapia è
relativa alla metodica e al mezzo.
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L'acqua presente in natura normalmente contiene sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre a composti di natura biologica.