Silvia Valenti
Crescono spontanee ai bordi delle strade, nei nostri giardini, nei parchi: le erbe di campo facevano parte della cultura culinaria contadina e degli antichi saperi della medicina naturale, che purtroppo oggi si stanno perdendo. Eppure i prati sono un vero patrimonio di elementi nutrizionali e curativi, come per esempio il tarassaco, dal caratteristico soffione e fiore giallo che siamo abituati ad associare all’arrivo della primavera: è un depurativo del fegato molto efficace. Oppure la malva, ottima alleata per i bruciori e le difficoltà digestive. La borragine, invece, è utile in decotto per la pelle grassa e acneica. Due piante importanti per le donne sono la cosiddetta “borsa del pastore”, della famiglia delle brassicacee, che aiuta a controllare il flusso mestruale abbondante e doloroso e il farinello, un integratore di ferro formidabile, ancor più ricco degli spinaci; entrambe sono apprezzabili sia saltate in padella che a crudo nelle insalate. Anche l’ortica ha un buon apporto di ferro, unito alla presenza di acido folico, ma è necessario fare attenzione a come la si raccoglie, per evitare l’effetto urticante, e va sempre cucinata, a fuoco lento in una zuppa o cotta con un filo d’olio. E poi ancora, la portulaca: alleata dei vegetariani e vegani che necessitano di introdurre Omega3 e 6 presenti soprattutto nel pesce.
Con la Dott.ssa Stefania Piloni, ginecologa esperta di erbe e fitoterapia, vediamo tutte le proprietà di queste piante e i loro impieghi in cucina per una dieta varia e salutare.
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