Silvia Valenti
Missione: quasi impossibile. Eppure Simone Moro, che ha condotto spedizioni in zone impervie e remote della Terra e detiene il record di ascensioni nella stagione invernale su quattro delle vette oltre gli ottomila metri, è riuscito a stupire ancora con la sua ultima impresa in Siberia. A fianco della compagna di cordata, l’alpinista 31enne altoatesina Tamara Lunger, ha affrontato il freddo della regione montuosa della Siberia orientale dove s’innalza il Pik Pobeda, in russo “vittoria”, 3003 metri di roccia e ghiaccio, una delle aree più fredde del pianeta a pochi chilometri dal Circolo Polare Artico, dove la temperatura raggiunge anche i -71 gradi.Per fronteggiare condizioni così estreme l’abbigliamento tecnico e l’attrezzatura specifica sono essenziali: solette riscaldate, maschere, vestiti di piuma e lana che meglio mantengono la termoregolazione corporea, giacche isolanti e poi uno zaino a testa con medicine e integratori energetici, perché bisogna essere molto efficienti e agili, non riempirsi di strati, altrimenti si impediscono i movimenti, quando invece bisogna agire in velocità per produrre calore.
Nell’intervista alla partenza dell’impresa Simone e Tamara ci hanno raccontato come affrontano la sfida estrema, sia dal punto di vista tecnico che psicologico.
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